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Cerchiamo uomini per viaggio pericoloso

Creato il 05 luglio 2010 da Entradentro

Cerchiamo uomini per viaggio pericoloso

Mi hanno raccontato una storia.

Una storia che parla di un uomo, anzi parla semplicemente dell’uomo.

Racconta del passaggio a nord-ovest di un grande esploratore e del modo in cui ha trasformato un’impresa eroica come la traversata del continente antartico in un salto di paradigma verso la dimensione più autentica dell’essere umano, scavando nel proprio cuore, fino alla radice profonda dello stare insieme ad altri esseri.

Questa storia narra di un progetto impossibile che si scontra con una natura ostile e di come la magia di comportamenti ispirati ai valori più puri possa trasformare un viaggio estremo in una lezione di leadership estrema utile a tutta l’umanità.

Il protagonista della storia è Sir Ernest Henry Shackleton il quale, nel 1914, ha saputo alimentare un sogno con tale passione da superare limiti inimmaginabili persino con le conoscenze e le attrezzature dei nostri giorni.

Egli ha osato realizzare cose che la maggior parte delle persone rifiuta anche di pensare. Noi persone apparentemente normali o aspiranti leader siamo imprigionati nei limiti partoriti dalle nostre menti. Lui leader di alto rango ha voluto superare rispettosamente non solo quelli della propria mente, ma anche quelli imposti dalla natura per ricordarci che l’uomo non è Dio.

Luciano Ziarelli, vecchio sciamano della crescita manageriale e personale, questo l’ha capito e dopo anni di ricerche e di studi su Shackleton, andando a scoprire immagini e filmati inediti da brivido, ne ha ricavato uno straordinario workshop che ha il pregio di aver fatto conoscere agli italiani questo eroe tipicamente anglosassone.

Shackleton, il protagonista, sapeva conoscere la propria anima e la sapeva nutrire. Luciano, il narratore, conosce i segreti della comunicazione e ha intrappolato il mio interesse e quello degli altri partecipanti in questa stimolante avventura di crescita personale nello stesso modo in cui il pack ha incastrato inesorabilmente l’Endurance, la nave del mitico comandante.

L’anima antica dell’uomo ha fame di un cibo che non si può comprare al supermercato delle libertà farlocche così come il mondo, per sopravvivere, necessita di uomini nuovi capaci di dare valore a ciò che fanno.

Voi sapete come la penso: ciascuno di noi, ogni persona di questo benedetto pianeta, ha nel suo corredo genetico la capacità di essere un leader a prescindere dal riconoscimento sociale delle proprie azioni, dal lavoro che svolge o dalla propria istruzione.

Ciascuno di noi adesso, in questo preciso istante, può scegliere di essere la migliore espressione di se stesso.
Questa è la leadership ed è fatta di sfumature, non sempre di grandi imprese.

Il riconoscimento viene dopo e viene di sicuro se lo sforzo è pulito e coerente.

Shackleton e i suoi uomini erano come noi e noi siamo come loro.

In fondo è il mondo che ci chiama.

E’ la vita che pubblica nel maxischermo della nostra esistenza un annuncio per la ricerca di uomini nuovi come quella che Shackleton coniò per selezionare i membri del suo equipaggio:

Cerchiamo uomini per viaggio pericoloso.

Salario basso, freddo pungente, lunghi mesi di buio totale, costante pericolo.

Ritorno incerto.

Onori e riconoscimenti in caso di successo.

“Comandi! Sir Shackleton io ci sono.”
E voi?

F.P.

 


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