scrivo per riderci su.
erano tre, dicansi tre appartamenti in fitto. tutti nello stesso palazzo, tutti visionabili nello stesso giorno, tutti appetibili più o meno sulla carta. perchè a noi bastano in fin dei conti 60mq, non abbiamo intenzione di trasformare il salotto nella sala degli specchi di versailles, siamo poetici come in quella canzone di jovanotti un monolocale che diventa per magia un castello. per la spedizione stavolta mando il capofamiglia in avanscoperta. lui di certo saprà valutare la situazione al meglio.
ma…a sera arriva con un riassunto delle case esaminate incredibilmente scarno e lapidario. guarda sono tutte e 3 molto piccole. una addirittura era una stanza e mezzo. per giunta da ristrutturare. e l’unica che è ristrutturata ha un cucinino, quindi non si può trasformare in stanza per chicco. schizza la piantina sulla lavagna magica e capisco cosa vuol dire.
e le altre case, non ricordi come erano disposte le stanze? il tizio che te le ha fatte vedere ha detto qualcosa sul tipo di contratto? su quanto chiede di fitto? in realtà queste informazioni di vitale importanza il custode degli appartamenti non poteva fornirle perchè non ne era a conoscenza. dovremmo quindi ritelefonare al proprietario. in teoria. ma la prassi sarà un’altra. perchè la sensazione di una sola coi fiocchi è palpabile e tangibile. e sinceramente preferirei non azzardare ulteriormente la posta in gioco.
e così siamo di nuovo al punto di partenza. e sono pure un tantino scoraggiata.e riderci sopra a dire il vero richiede costanza nell’esercizio. mentre gli angoli della mia bocca sono inesorabilmente curvati verso il basso…