Cerco di rispondere nel modo più educato possibile alle due striminzite
righe dedicatemi dalla signora Cagossi Fabrizia, edicolante di Canali, che non capisco il perchè si sia sentita chiamata in causa. La mia lettera non era rivolta assolutamente ai Tabaccai o a chi vende sigarette e i generi che ho menzionato, ma avrebbe voluto essere un tantino più profonda e seria. La signora, vendendo i quotidiani, oltre ad altri numerosi generi di tabaccheria/edicola,
dovrebbe conoscere a menadito l’uso che si fa di un giornale e nella
fattispecie a che cosa serve un quotidiano, cioè un insieme di fogli
con un odore particolare, che esce tutti i giorni, aggiornandoci su come
va il mondo. Il mestiere del giornalista o di chi scrive su un giornale, a volte può risultare antipatico, a volte esagerato, ma rimane pur
sempre un mestiere di diffusione capillare dei fatti, serve non solo per
informare, ma anche per esprimere, in modo elegante e corretto, le
proprie personali opinioni. In particolar modo, questa interessante e
ben curata Rubrica “Noi Reggiani”, dà la parola a molte cittadini/e,
permettendo loro di fare osservazioni e commenti. A volte si ricevono
critiche costruttive ed interessanti, scambi di pensiero, pareri
diversi, ma dovrebbe restare fermo e saldo, il principio della buona
educazione, anche nel dialogo scritto. Non dovrei essere io a ricordare
alla signora, che ci sono migliaia di persone dipendenti dal vizio del
fumo, che sviluppano tumori maligni ai polmoni o altri organi,
procurando non solo i decessi dei soggetti, ma caricando le USL e la
nostra società di costi altissimi, in termini di danaro, per curarli.
Non credo glielo abbia ordinato il medico di “pipparsi” un pacchetto di sigarette al giorno! Da semplice cittadina che ha subito
molteplici lutti di persone care per tumore, in tutta onestà credo che
alcuni tipi di tumore, sarebbe opportuno non andare a cercarseli. Le
parlo da ex fumatrice accanita, circa 20/25 sigarette al giorno, questo
sino a nove anni fa. Per quanto riguarda i vizi dei giochi, che
siano slot machine, gratta e vinci, roulette, lotto, enalotto, bingo, video
lottery, poker online, il discorso si fa delicato, e va ben al di là
delle rispettabili Tabaccherie. Le ricordo, che proprio a Reggio Emilia
è nato da poco, un’ importante struttura residenziale gratuita, “PLUTO”,
che tenta il recupero dei giocatori d’azzardo patologici. Viene gestita
dagli operatori Onlus del Centro Sociale Papa Giovanni XXIII, che da
oltre 13 anni cerca di aiutare chi soffre di ludopatia. Il Presidente
(eccezionale persona), Matteo Iori, spiega e cerca di far comprendere al
popolo sovrano, che i Governi, negli ultimi vent’anni, hanno incentivato
sempre di più nuovi giochi d’azzardo, facendo intascare ai colossi che
gestiscono tali “vizi” miliardi di euro delle mancate vincite. Questo
problema, purtroppo, sta coinvolgendo ogni luogo e tutte le fasce di
popolazione delle nostre città, Reggio Emiliai compresa: dalla casalinga sola e depressa, al pensionato vedovo, dal grosso dirigente, al disoccupato, non risparmiando nessuna categoria. Gli italiani che hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno, sono 17 milioni: di questi
due milioni sono considerati a lieve rischio dipendenza, ma un milione
di persone è già gravemente dipendente o a rischio gravissimo. Se poi
vogliamo discorrere di altri vizi ugualmente pericolosi e dannosi, come
stupri, pedofilia, omicidi, femminicidi, guerre e tossicodipendenze, lo
farò in un’altra lettera, che mi auguro, il nostro quotidiano, continui
a pubblicarmi. Le auguro una serena giornata.
Fabiana Schianchi Ugoletti.
Reggio Emilia, Italy, Battistero (Photo credit: Wikipedia)