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Cernilli snobba i blog. La volpe che non arriva all’uva…

Da Enocentrica

17 gennaio 2011
I rumors che da mesi annunciano le dimissioni di Daniele Cernilli diventano notizia ufficiale. Il saluto del direttore sul sito del Gambero Rosso parla di “[...] una vita diversa. Sempre nel mondo del vino e del cibo, ma con incarichi più istituzionali”.

17 gennaio 2011 ore 15.17
Intravino, attraverso la penna di Antonio Tomacelli, commenta le dimissioni più cliccate del giorno: “[...] in rete si condividono esperienze, si confrontano bevute [...] Forse Cernilli ha capito che il tempo dei Guru è finito e per questo ha lasciato una guida dall’incerto futuro per un più sicuro approdo tra i corsi dell’Associazione Italiana Sommelier. Il tempo di passare “dall’uno al due, dall’unità alla pluralità e all’infinito” è definitivamente venuto e chissà che un volpone come Cernilli non se ne sia accorto prima di altri. È l’era del dialogo, bellezza, e tu non puoi farci niente. Tranne che dare spazio ai commenti”.

17 gennaio 2011 ore 17.09
Winenews si accaparra l’esclusiva e pubblica l’intervista del neo dimissionario Cernilli.
“[...] Io non sono contro blog e forum, ma non mi piacciono quelli che alzano troppo la voce, o che vogliono fare i fenomeni. Anche perché, parliamoci chiaro, sono cose importanti ma sono ancora limitate come audience, fanno parte di “radio bottiglia”, come diciamo in gergo. [...] Ho tanti progetti, nel senso che sono abbastanza cercato, ma una cosa la farò di certo. Il mio sito che si chiamerà Doctor Wine, che sarà un sito di degustazioni, di analisi di ristoranti, di prodotti, di vitigni e di queste cose qui. Non farò un blog/forum, e, magari per la parte delle notizie, spero di avere un accordo con WineNews. [...] Non ho mai capito la differenza tra una guida dei vini e le recensioni dei blog, a parte il fatto che quelle dei blog non sono così complete [...] In fondo, anche quelli che fanno la guida del Gambero non sono professionisti, ma appassionati esattamente come quelli che fanno i blog. Si comprano le bottiglie, non gli arrivano gratuitamente a casa, c’è tanta mala informazione su quello che succede. [...] Penso che siano solo modi diversi per fare informazione: più diretto quello di blog e forum, più mediato da controlli incrociati quello delle guide, ma non credo che sia un fatto negativo”.

Passando da una scheda di Firefox all’altra sgrano gli occhi e cerco di ricomporre il puzzle: Antonio Tomacelli parla di una sorta di abbandono prima che la nave affondi. Secondo il blogger l’astuto Cernilli intuisce (buongiorno!) il sorpasso della rete sui guru delle guide e “chissà che il volpone non se ne sia accorto prima degli altri” (c’è qualcuno oltre Cernilli che non se ne è ancora accorto??!!).

Niente di più ottimistico. Passano meno di due ore e su Winenews Cernilli esprime placidamente il suo rispettabilissimo ma jurassico scetticismo riguardo ai blog e annuncia trionfante la prossima apertura del suo Doctor Wine, rigorosamente senza blog e forum. A Cernilli non piacciono certi toni, trova incomplete le recensioni dei blogger, auspica che sul suo sito l’informazione sarà curata da Winenews (che coincidenza!). Un autorevole sito di recensioni che da un senior del settore ci si aspettava anche, ma…senza commenti, senza confronto, senza discussione? Non gli piace “il vino urlato”, preferisce il silenzio del monologo? O piuttosto teme la sfida del contradditorio libero e incontrollato che in un clic circola in rete a macchia d’olio? Forse un barone del vino ha difficoltà a cimentarsi in uno scambio alla pari?

Suggerisco una visita a Paperogiallo.net, il blog di Stefano Bonilli (l’esempio è puramente voluto). Qui nessuno urla, l’informazione è quella che Bonilli racconta attraverso i suoi post, tutti con decine di commenti al seguito. Condivisibili o meno i suoi pensieri, Paperogiallo è comunque un luogo aperto di dibattito e confronto, un blog enogastronomico on line dal 2004 (questa sì è lungimiranza).

A Cernilli vorrei dire di mettere da parte il suo snobbismo e sforzarsi di entrare nel mondo della comunicazione reale, perché il vino oggi è blog, social network, scambio, passaparola in rete.

A Tomacelli vorrei suggerire di rivedere la sua visione ottimistica della vita: con Cernilli niente spazio ai commenti, niente fuga dagli obsoleti guru del vino per lanciarsi nel mondo della condivisione on line.
In cambio del mio prezioso suggerimento rubo l’appellativo “volpone” che ben si presta alle mie conclusioni: Cernilli è sì una volpe, una volpe che quando non arriva all’uva dice che è acerba.


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