Lui crede non me ne sia accorto, ma io lo vedo quando scuote la testa.
Lo ha fatto prima del Paraguay, quando mi ha sentito cantare Mameli
a squarciagola.
Lo ha rifatto quando ieri in tv c'erano Klinsmann e Mazzola, e io gli ho detto che il fuoriclasse non era quello piú giovane e biondo.
Lo ha rifatto ancora quando gli ho spiegato che quello vicino a Caressa 28 anni fa portava i baffi
ed era giá zio.
Mio figlio.
Che quando accende la PS3 c'é Rooney, e da quando ha visto Di Natale sulle Pringles,
ha detto che non vuole più mangiare schifezze.
Che conosce benissimo i panchinari dell'Argentina, ma non ha ancora capito in che cazzo di ruolo giochi Marchisio, e soprattutto perché.
Che l'unica maglia di calcio che ha voluto farsi regalare é quella di Torres.
Mio figlio.
Che ha 11 anni e contro ogni evidenza, per mero atto d'amore, cerca ancora disperatamente di credere in me.
Domai sera vorrei abbracciarlo e dirgli: "Almeno agli ottavi ci siamo, te l'aveva detto o no papá tuo?"
Non fatemi perdere la faccia, bastardi.
Vi prego.