IRENE E SILVIA
Irene e Silvia le potete incontrare a Iringa presso la nyumba ya furaha - casa della gioia. Casa nata dalla sensibilità delle Suore Missionarie della Consolata di rispondere alla grande sfida di bambine abbandonate e in precarie situazioni familiari. Ve ne sono 33. Le richieste sovrabbondano, ma la disponibilità di accoglienza è limitata e l’educazione diverrebbe difficile.
Irene vi fu portata quando aveva 2 anni. Piccola, un fagottino. Peggio ancora, non parlava, non sorrideva, non cresceva. Dopo un anno, a dispetto delle certezze del dottore, nessun miglioramento. La situazione destava preoccupazione. Sembrava destinata all’infelicità e a rimanere nana.
Non è stato così. Fu accolta Silvia, di circa 3 anni. Cominció a circondare Irene e a parlarle con semplicità infantile. Le parlava e parlava! Nessuna risposta. E’ mistero da dove prendesse la costanza di fare questo ogni giorno, tutto il giorno. Come poteva narrarle tante cose? Come poteva farle tante domande, senza mai ricevere una risposta? Chi l’ha vista in questo esercizio di pazienza…afferma che era commovente. Spesso l’abbracciava e baciava. Ma Irene…marmorea e silenziosa! Non sentiva? Non capiva? Tutti i sentimenti spenti in lei?
Un giorno, il miracolo: il pianto. Un pianto a dirotto. Solo pianto. Silvia solo la guardava. La guardava con gli occhi lucidi ma senza fare nessuna domanda. Nella sua piccolezza capisce di dover essere discreta e che lo sfogo è in se stesso parola e comunicazione. Forse Irene sarebbe neppure stata capace di giustificare le sue lacrime. Troppo piccola per sapere e ricordare. Ma non troppo piccola per sentire nel cuore le ferite dell’abbandono. Ci sono sofferenze conosciute e ci sono sofferenze indecifrabili.
Passano i giorni. Dopo il pianto il sorriso. Non si trova Irene nella casa della gioia? E’ la sua primavera: uno sbocciare alla vita, a se stessa e agli altri. E con il sorriso, dapprima a fatica, poi in modo sempre più chiaro, la voce, il parlare, il comunicare. E comincia a crescere!
Ora Irene e Silvia hanno circa 6 anni. Sono loquaci e simpatiche. Sono più che amiche. Sempre assieme. Anzi, inseparabili. Di loro viene affermato: “Una vive per l’altra.” Il miracolo dell’attenzione e della pazienza! Silvia ha tratto Irene dalla solitudine alla fraternità, dal silenzio alla comunicazione, dalla sofferenza alla gioia. Quanto stupende le vie dell’amore: fanno risorgere! E’ Pasqua!
P. Giuseppe Inverardi (IMC)
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)