Cesare Battisti difeso ad oltranza da Valerio Evangelisti
Una proposta concreta per far finire con il culo per terra
il brigatista rosso tanto amato dalla redazione di Carmilla
di Iannozzi Giuseppe
Giorgio Napolitano, in una lettera a La Stampa, riferisce sul caso Battisti e la sua mancata estradizione. Il capo dello Stato sottolinea “di aver sempre promosso e sostenuto ogni iniziativa per ottenere dal Brasile la consegna di Battisti all’Italia. Ho deplorato la decisione, a noi contraria, del Supremo Tribunale Federale. L’esito negativo della procedura ha un significato profondamente lesivo del rispetto dovuto agli accordi sottoscritti e alle ragioni della lotta contro il terrorismo e per la difesa nel suo ordinamento costituzionale, che l’Italia ha condotto nella piena osservanza delle regole di uno Stato di diritto. Sono ancora convinto, come già dissi nel gennaio 2011, che non siamo riusciti – istituzioni, politica, cultura ed espressioni civili – a far comprendere cosa abbia significato per noi la vicenda del terrorismo e quale forza straordinaria sia servita per batterlo. Sono quindi lieto – rivolgendosi direttamente al giudice istruttore Turone – che nella sua opera, che non deve esserle costata poca fatica, lei mostri di condividere questa convinzione”.
In particolare il capo dello Stato Giorgio Napolitano sottolinea il suo personale ringraziamento nei confronti dell’ex giudice istruttore di Milano Giuliano Turone: Napolitano ha ricevuto, letto e apprezzato molto il lavoro di Giuliano Turone edito da Garzanti, “Il caso Battisti”. La redazione di Carmilla (online) in maniera vergognosa si scaglia contro Giuliano Turone arrivando al punto di definire, in maniera quantomeno grottesca, il saggio di Giuliano Turone “altamente soporifero, quasi fosse scritto dalla zia del segretario di un sottosegretario”. La redazione di Carmilla, capitanata da Valerio Evangelisti, parlando di Turone e del suo libro osa sottolineare che saremmo di fronte a “qualcuno dotato di capacità letterarie vistosamente scarse”. Tuttavia questo giudizio acritico e bilioso è forse ciò che meno sconcerta, difatti la redazione sostiene che “Turone pretende di impartire una sorta di lezione metodologica agli storici. Nobile proposito. Occorre però possedere una cultura all’altezza dell’impegno”. In pratica noi dovremmo credere alla verità confezionata e impacchettata da Valerio Evangelisti, dal collettivo Wu Ming e da altri ancora; dovremmo credere a dei giallisti i cui ultimi lavori rasentano il ridicolo assoluto; dovremmo credere che il loro amichetto Cesare Battisti sia innocente perché loro dicono che è così. No, la Storia è diversa e non la scrivono né Valerio Evangelisti né i quattro Wu Ming, che peraltro con le loro ultime pubblicazioni hanno dimostrato di essere dei pessimi scribacchini. Questi scribacchini, indefessi protettori dell’assassino e psicopatico all’ennesima potenza Cesare Battisti, vorrebbero il loro compagnetto pulito e vergine. Così non è. A nulla serve il revisionismo storico assai spicciolo di questi scribacchini, che fanno d’un mostro assassino un santo e un martire a loro uso e consumo. Questi personaggini che oggi difendono il loro mostruoso compagnetto credono forse di essere superiori e al di sopra del capo dello Stato Giorgio Napolitano? Credono forse di essere loro, giallisti dappoco, degli storici tout court? Ed ancora, davvero s’illudono di saperne più di Giorgio Napolitano sul terrorismo, sulle Brigate Rosse, sui Pac?
I Wu Ming quando avrebbero conosciuto Cesare Battisti? Erano forse anche loro nei Pac gomito a gomito con Cesare? E Valerio Evangelisti, che difende Battisti con un accanimento maniacale, quando lo avrebbe conosciuto questo mostro sanguinario?
Né i Wu Ming né Evangelisti, per quel che ci è dato di sapere, hanno conosciuto il feroce assassino che è stato Cesare Battisti negli anni Settanta. O forse sì? Di questo fascista rosso essi conoscono solamente le menzogne che Cesare Battisti ha sparato dritto nei loro cervelli e null’altro; ciò non ostante, da anni e anni, portano avanti un revisionismo storico a dir poco balzano, un revisionismo che per loro è diventato una macabra verità assoluta.
Cesare Battisti è stato condannato per i crimini da lui commessi di sua propria mano. Il Brasile di Dilma Rousseff ha concesso lo status di rifugiato politico al terrorista Battisti: perché? Perché Dilma Rousseff ha un passato di ex terrorista. E tutti lo sanno, e solo i pinocchi e i finti tonti fingono di non sapere.
Dal suo Brasile, sul finire del mese di agosto 2011, Battisti sbraita: “Non mi pento di nulla. Non posso pentirmi di quello che non ho fatto”. L’intervista al fascista rosso appare sul settimanale brasiliano, Istoé: “Mi accusano di omicidi i cui responsabili sono stati arrestati e torturati. Quando si verificarono gli assassinii (che mi sono stati addebitati) non facevo più parte dell’ organizzazione. [...] Sono libero. Ho molto rispetto per le autorità brasiliane. Spero di poter ringraziare personalmente le molte persone che mi hanno aiutato, principalmente Tarso Genro (ndr – Battisti ama a tutto spiano l’ex ministro della Giustizia che nel 2009 lo accolse in Brasile)”.
Il senatore Pdl Maurizio Gasparri reagisce e sottolinea: “Battisti conferma il suo disprezzo per la verità e la giustizia. Cesare Battisti, con le sue ultime dichiarazioni, ha confermato il suo disprezzo per la verità e la giustizia. Le ultime assurde affermazioni del criminale Cesare Battisti confermano il disprezzo verso la verità e la giustizia di chi impunemente continua a recitare un falso ruolo da perseguitato. Si tratta di un assassino che non conosce pentimento. Le sue ripetute dichiarazioni infangano le istituzioni del Paese che lo ha rimesso in libertà. Anche la stampa brasiliana dovrebbe interrogarsi sullo spazio concesso a chi merita solo di passare il resto della sua vita in galera. Riflettano tutti coloro che ne hanno sostenuto fughe e latitanze. Saremo sempre dalla parte dei familiari delle vittime e del loro diritto ad avere giustizia”.
Un gruppetto di amichetti – forse nostalgici degli anni di piombo!!! – oggi sostiene a spron battuto, anche economicamente, il sanguinario stalinista (fascista rosso) Cesare Battisti. Per lui si è arrivati al punto di fare del volgarissimo revisionismo storico sputando in faccia a Giorgio Napolitano, a Giuliano Turone, a Giuseppe Cruciani e a chiunque non dica che Cesare è innocente e santo.
Chissà che potrebbe mai accadere a Cesare Battisti se, di punto in bianco, venisse a mancargli il sostegno economico che i suoi amichetti gli garantiscono. Sarebbe forse il caso di impegnarsi con severo rigore affinché il fascista rosso oggi rifugiato in Brasile non riceva più il becco d’un quattrino da chi oggi lo fa santo. E’ questa, a mio avviso, l’unica strada perseguibile affinché il fascista rosso cada una volta per tutte col culo per terra restandoci secco.
Il saggio di Giuliano Turone, Il caso Battisti (Garzanti editore), è lavoro fondamentale, il più lucido e costruttivo per comprendere appieno le tante vicende legate a Cesare Battisti, uno dei terroristi italiani (e non) più ricercati e temuti di sempre, per i tanti sanguinari crimini da lui commessi e di cui non si è mai assunto la responsabilità.Non leggere e non sostenere oggi Giuliano Turone sarebbe un crimine davvero non accettabile né perdonabile. Il lavoro di Giuliano Turone è l’ultima costruttiva possibilità che l’Italia e gli italiani hanno per combattere sul serio la purtroppo dilagante ignoranza – spesse volte creata ad hoc da alcuni cattivi e speciosi opinionisti – intorno a C. Battisti, alla lotta armata degli anni Settanta e alle sue non poco controverse ideologie.
0.000000 0.000000