Cesare Cremonini per Gioia da domani in edicola

Ebbene sì, lo ammetto.. Quando ho saputo che sulla prossima cover di Gioia ci sarebbe stata la sua foto, ho deciso di dedicargli il post che avrei sempre voluto scrivere.

Cesare Cremonini, un nome, un amore, una passione.

Sono anni che lo seguo, quasi quattordici per l’esattezza, ero poco più che adolescente quando andai al suo concerto, il primo della mia vita e da allora è sempre stato amore.

Ero una di quelle ragazzine emozionate che insieme alle amiche aspettava per ore davanti ai palasport cercando di occupare i posti migliori, costringendo i genitori a sorbirsi spintoni, urla isteriche, commenti, aspettative e  desideri che precedono l’inizio di un concerto, preparando dieci rullini e tre macchine fotografiche diverse nel caso in cui si fosse presentato qualsiasi imprevisto.

Le sue canzoni mi hanno accompagnata per diverse fasi della vita, mi hanno regalato un sorriso, un emozione, a volte mi hanno commossa e altre volte mi hanno fatta riflettere. Ero innamorata dell’amore e anche se non comprendevo appieno la profondità di quei testi, quelle frasi mi facevano sognare. Ho imparato a memoria ogni parola delle sue canzoni, le adoro.

Tutt’ora se ascolto anche per caso una sua canzone non posso fare a meno di cantarla, inutile dire che ho tutti i cd e che l’ultimo, “La teoria dei colori”, sono riuscita ad averlo autografato partecipando ad uno dei suoi incontri con i fan.

Il tour che ha promosso il suo ultimo e meraviglioso album si è appena concluso, tanti progetti per il futuro e quella tappa attesissima all’Arena di Verona il prossimo 22 luglio.

Ecco un piccolo estratto della sua intervista che troverete da domani in edicola. Buona lettura!

CESARE CREMONINI A GIOIA: HO FATTO IL GIRO DELLA MORTE, ORA RIPARTO DA VERONA 

Milano 14 marzo 2013. Alle spalle un tour sold out, davanti un libro da scrivere e un concerto già attesissimo all’Arena di Verona il prossimo 22 luglio, per celebrare 14 anni di carriera e i 33 anni alle porte “Il centro della mia vita sta nello scrivere, togli quel peso e tutto si sbilancia” racconta Cesare Cremonini in una lunga intervista al settimanale GIOIA.

Il performer bolognese considera il suo concerto all’Arena di Verona, che sta registrando un boom nelle prevendite, ”una festa: per il mio team, ma anche questo per pubblico ritrovato. Con il disco e il tour invernale abbiamo avuto la sensazione che si chiudesse un cerchio. È come se fossi partito per lo spazio e tutto il pubblico che mi ha conosciuto a 11, 15, 20 anni, che è cresciuto nel frattempo con me, mi avesse raggiunto nel momento e nel luogo in cui stavo atterrando. Ritrovare quella gente scendendo da questo giro della morte è stato come aprire una porta gigantesca verso il futuro”.

Un artista cresciuto, che parla di responsabilità e di famiglia: “è la parte più importante della mia vita”. E di donne che, dice, “sono più avanti, più ironiche e intelligenti. Avrei anzi bisogno di incontrarla, una ragazza molto più sveglia di me, che compensi le mie lacune. Voglio imparare da una donna”.