Nonostante un tifo conclamato per il Bologna, è impossibile non guardare con ammirazione al miracolo Cesena.
Miracolo calcisticamente inteso, si intenda benissimo.
Reduce da due promozioni consecutive, la squadra romagnola è ritornata nella massima serie dopo molto tempo.
Nonostante problemi societari ed economici, sta riuscendo ad imporre un nuovo modello all'attenzione della serie A e dell'intero corpo tifosi.
Ha cambiato pure l'allenatore, fuggito al laboratorio generazionale Cagliari.
Perso un Bisoli, recuperi un tattico come Ficcadenti dal curriculum non entusiasmante.
Recuperi un gioco dinamico, dovendoti ritrovare però ad allestire una squadra pressochè da zero. Cambiano gli obiettivi con una promozione, si riducono i punti che devi fare per poterti garantire una sicura permanenza.
Servono progetti a lungo termine, serve puntare su giovani assetati di notorietà e su metronomi dalla sicura esperienza.
Servono giocatori ferrati al mestiere e giocatori dalla carta d'identità non esasperata.
Per garantirsi la permanenza in serie A, ciascuna squadra bassa o medio-bassa deve garantirsi la cifra collaudata di 40 punti.
Solo così, secondo calcoli dettati dall'esperienza, si potrà evitare il baratro della retrocessione.
In un calcio che mangia miliardi su miliardi, una favola come quella del Cesena è bella da vedere.
In un calcio che ha sempre e solo Ibrahimovic in copertina, è bello vedere lo sconosciuto in questione Giaccherini diventare qualcuno, almeno per una sola domenica.
In un calcio che distorce i valori e che, purtroppo, qualcuno dice che ben rappresenti questo Paese, è bello vedere l'impresa compiuta al momento dal Cesena.
Dopo tre giornate di campionato ti ritrovi una squadra al primo posto in classifica.
Dopo sole tre partite hai 7 punti in classifica, di quei 40 necessari per raggiungere l'agognato traguardo.
Traguardo che sembra ancora più vicino soprattutto se, a fischio avvenuto, una difesa non ha ancora subito nessun gol.
Il miracolo Cesena nasce e respira con pochissimo:
"[...] Facciamo miracoli, 11.000 abbonati, stadio pieno, risultati importanti. Con la tessera del tifoso tutti sono calati almeno del 20% in su, noi abbiamo fatto il 28% in più dello scorso anno, quando già avevamo raddoppiato il numero degli abbonati rispetto all'ultima stagione di B.
[...] Cominciano ad arrivare i diritti, Sky è puntualissima. Si è invertita una tendenza in campo finanziario, andiamo verso un consolidamento positivo dopo aver pagato Vavassori e l'iscrizione alla A.
Andiamo nella giusta direzione, un biennio in massima serie sarebbe la cura definitiva".
E' questo il succo economico della questione Cesena, espressa per bocca del direttore generale Luca Mancini.
E' bello vedere, in un calcio distrutto, una squadra capace di porre al primo posto dell'elenco spese l'iscrizione alla massima serie e la liquidazione ad un ex-allenatore.
Vive con i soldi ricevuti da Sky, appunto.
Tutto il resto è affidato al saper fare calcio, in maniera vera.
Il Cesena è riuscito, con quest'ultimo mercato, a mettere una firma d'autore sul saper scegliere giocatori funzionali al proprio modulo di gioco, adatti alla dimensione di una piccola città desiderosa di sognare.
Avendo inquadrato da lontano i tempi del glorioso Cesena guidato dal bisonte Dario Hubner, ci si ritrova con un pugno di rinnovate speranze in mano.
Il mercato del Cesena è stato avaro di grandi nomi, ma ricco probabilmente di veri giocatori.
In porta è stato preso Cavalieri, oscillante al Liverpool tra panchina e tribuna.
Per il resto, piena fiducia al 41enne Antonioli.
In difesa il primo nome su cui si è puntato è stato il terzino Nagatomo, fino ad ora solido e fenomenale.
Raggiunto il prestito del laterale, sono poi arrivati a completare il reparto il centrale Von Bergen dall'Hertha, l'atalantino Pellegrino ed il difensore rubato alla Juventus Benalouane.
Quest'ultimo giunto dalla squadra francese del Saint-Etienne.
Di quelli citati fino ad ora, solo quest'ultimo è stato pagato qualcosa.
A centrocampo ci sono stati, invece, numerosi movimenti sia in entrata che in uscita.
Perso il fenomenale ma discontinuo Do Prado, si è puntato sul genio e sulla creatività del prigioniero ternano Luis Jimenez.
All'acquisto del giocatore erano stati fatti venire prima altri arrivi: il giovane regista Gorobsov dal Torino, il mediano difensivo Caserta dall'Atalanta ed il giovane nazionale greco Under21 Tatchsidis via Genoa.
A questi si aggiunge il fenomeno assoluto ma sfortunato Stephen Appiah, prelevato a parametro zero dal Bologna che lo ha rimesso in forma dopo un passato turco, nel quale ha sfiorato addirittura la morte.
In attacco, infine, si sono giocate tutte le carte di questo portento d'inventiva assoluta.
Perso il trascinatore Bucchi, è arrivato a parametro zero l'albanese Bogdani. Autore di pochissimi gol in carriera, vedremo come e quanto arricchirà le due reti fino ad ora siglate.
Il reparto è stato poi completato con gli innesti di Ighalo, giovane giunto via Udinese, Budan ed infine Paonessa.
Affiancato da tutti questi nuovi arrivi, fiducia al 25enne Giaccherini.
Giocatore che, fino ad ora, ha stupito tutti.
Per il resto, nella già collaudata ossatura della squadra, piena fiducia al giovane fenomeno Schelotto.
Inutile scrivere che, ben presto, sentiremo parlare e riparlare di questo laterale atipico.
Alla fine dei conti, il Cesena è stata una delle squadre che ha speso di meno in questo mercato.
Spero con tutto il cuore che questo fenomeno continui, il più a lungo possibile.
Scrivendo, ovviamente, con un bel pò di invidia da tifoso bolognese.
Vedremo e vivremo il prossimo derby emiliano-romagnolo.
Magazine Calcio
Cesena calcio, un meritatissimo primo posto
Creato il 20 settembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Nonostante un tifo conclamato per il Bologna, è impossibile non guardare con ammirazione al miracolo Cesena.
Miracolo calcisticamente inteso, si intenda benissimo.
Reduce da due promozioni consecutive, la squadra romagnola è ritornata nella massima serie dopo molto tempo.
Nonostante problemi societari ed economici, sta riuscendo ad imporre un nuovo modello all'attenzione della serie A e dell'intero corpo tifosi.
Ha cambiato pure l'allenatore, fuggito al laboratorio generazionale Cagliari.
Perso un Bisoli, recuperi un tattico come Ficcadenti dal curriculum non entusiasmante.
Recuperi un gioco dinamico, dovendoti ritrovare però ad allestire una squadra pressochè da zero. Cambiano gli obiettivi con una promozione, si riducono i punti che devi fare per poterti garantire una sicura permanenza.
Servono progetti a lungo termine, serve puntare su giovani assetati di notorietà e su metronomi dalla sicura esperienza.
Servono giocatori ferrati al mestiere e giocatori dalla carta d'identità non esasperata.
Per garantirsi la permanenza in serie A, ciascuna squadra bassa o medio-bassa deve garantirsi la cifra collaudata di 40 punti.
Solo così, secondo calcoli dettati dall'esperienza, si potrà evitare il baratro della retrocessione.
In un calcio che mangia miliardi su miliardi, una favola come quella del Cesena è bella da vedere.
In un calcio che ha sempre e solo Ibrahimovic in copertina, è bello vedere lo sconosciuto in questione Giaccherini diventare qualcuno, almeno per una sola domenica.
In un calcio che distorce i valori e che, purtroppo, qualcuno dice che ben rappresenti questo Paese, è bello vedere l'impresa compiuta al momento dal Cesena.
Dopo tre giornate di campionato ti ritrovi una squadra al primo posto in classifica.
Dopo sole tre partite hai 7 punti in classifica, di quei 40 necessari per raggiungere l'agognato traguardo.
Traguardo che sembra ancora più vicino soprattutto se, a fischio avvenuto, una difesa non ha ancora subito nessun gol.
Il miracolo Cesena nasce e respira con pochissimo:
"[...] Facciamo miracoli, 11.000 abbonati, stadio pieno, risultati importanti. Con la tessera del tifoso tutti sono calati almeno del 20% in su, noi abbiamo fatto il 28% in più dello scorso anno, quando già avevamo raddoppiato il numero degli abbonati rispetto all'ultima stagione di B.
[...] Cominciano ad arrivare i diritti, Sky è puntualissima. Si è invertita una tendenza in campo finanziario, andiamo verso un consolidamento positivo dopo aver pagato Vavassori e l'iscrizione alla A.
Andiamo nella giusta direzione, un biennio in massima serie sarebbe la cura definitiva".
E' questo il succo economico della questione Cesena, espressa per bocca del direttore generale Luca Mancini.
E' bello vedere, in un calcio distrutto, una squadra capace di porre al primo posto dell'elenco spese l'iscrizione alla massima serie e la liquidazione ad un ex-allenatore.
Vive con i soldi ricevuti da Sky, appunto.
Tutto il resto è affidato al saper fare calcio, in maniera vera.
Il Cesena è riuscito, con quest'ultimo mercato, a mettere una firma d'autore sul saper scegliere giocatori funzionali al proprio modulo di gioco, adatti alla dimensione di una piccola città desiderosa di sognare.
Avendo inquadrato da lontano i tempi del glorioso Cesena guidato dal bisonte Dario Hubner, ci si ritrova con un pugno di rinnovate speranze in mano.
Il mercato del Cesena è stato avaro di grandi nomi, ma ricco probabilmente di veri giocatori.
In porta è stato preso Cavalieri, oscillante al Liverpool tra panchina e tribuna.
Per il resto, piena fiducia al 41enne Antonioli.
In difesa il primo nome su cui si è puntato è stato il terzino Nagatomo, fino ad ora solido e fenomenale.
Raggiunto il prestito del laterale, sono poi arrivati a completare il reparto il centrale Von Bergen dall'Hertha, l'atalantino Pellegrino ed il difensore rubato alla Juventus Benalouane.
Quest'ultimo giunto dalla squadra francese del Saint-Etienne.
Di quelli citati fino ad ora, solo quest'ultimo è stato pagato qualcosa.
A centrocampo ci sono stati, invece, numerosi movimenti sia in entrata che in uscita.
Perso il fenomenale ma discontinuo Do Prado, si è puntato sul genio e sulla creatività del prigioniero ternano Luis Jimenez.
All'acquisto del giocatore erano stati fatti venire prima altri arrivi: il giovane regista Gorobsov dal Torino, il mediano difensivo Caserta dall'Atalanta ed il giovane nazionale greco Under21 Tatchsidis via Genoa.
A questi si aggiunge il fenomeno assoluto ma sfortunato Stephen Appiah, prelevato a parametro zero dal Bologna che lo ha rimesso in forma dopo un passato turco, nel quale ha sfiorato addirittura la morte.
In attacco, infine, si sono giocate tutte le carte di questo portento d'inventiva assoluta.
Perso il trascinatore Bucchi, è arrivato a parametro zero l'albanese Bogdani. Autore di pochissimi gol in carriera, vedremo come e quanto arricchirà le due reti fino ad ora siglate.
Il reparto è stato poi completato con gli innesti di Ighalo, giovane giunto via Udinese, Budan ed infine Paonessa.
Affiancato da tutti questi nuovi arrivi, fiducia al 25enne Giaccherini.
Giocatore che, fino ad ora, ha stupito tutti.
Per il resto, nella già collaudata ossatura della squadra, piena fiducia al giovane fenomeno Schelotto.
Inutile scrivere che, ben presto, sentiremo parlare e riparlare di questo laterale atipico.
Alla fine dei conti, il Cesena è stata una delle squadre che ha speso di meno in questo mercato.
Spero con tutto il cuore che questo fenomeno continui, il più a lungo possibile.
Scrivendo, ovviamente, con un bel pò di invidia da tifoso bolognese.
Vedremo e vivremo il prossimo derby emiliano-romagnolo.
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