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Cetara, borgo marinaro di tonnari in costiera amalfitana

Creato il 15 aprile 2015 da Xena58 @xena58

Cetara, borgo marinaro di tonnari in costiera amalfitana

La costiera amalfitana è famosa nel mondo per la sua costa frastagliata e sinuosa. Quasi all'inizio si trova Cetara, un antico pittoresco borgo marinaro di 2.345 abitanti della provincia di in Campania. Cetara sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre quasi a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare. Le bellezze naturali ed artistiche, complice la splendida posizione geografica, hanno reso Cetara patrimonio dell' Unesco, con la Costiera Amalfitana.

Cetara, borgo marinaro di tonnari in costiera amalfitana


Cetara sorge nella penisola Amalfitana, alle pendici del monte Falerzio, a ridosso della costa a pochi chilometri da . Cetara è gemellata con Sète (Francia). Cetara è sempre stato un paese di pescatori, non a caso il suo nome deriva dal latino Cetaria, tonnara, o da cetari, venditori di pesci grossi. Ancora oggi caratterizzato da un'economia concentrata sulla pesca e sull'artigianato.


La strada tortuosa inizia da Vietri fino alla punta di Fuenti, attraversa il vallone dell'Albore e raggiunge l'antica conca di Cetara avvolta dal monte Falerio, in parte verdeggiante e rigoglioso di agrumi ed in parte rado e selvaggio. Ultimo possedimento e confine dell'antico Ducato e diocesi amalfitana della banda orientale della costiera fu roccaforte dei Saraceni nell'842 e nell'879 al tempo dell'assedio di Salerno. Cetara è sempre stata un paese di pescatori, ed infatti il suo nome deriva da Cetaria. o tonnara o da "cetari", venditori di pesci grossi, i tonni appunto.

Cetara ha avuto una storia incredibile, i primi a parlarne già dal 1030 quando fu debitrice al vescovo di Amalfi, dal quale dipendeva, dello "ius piscariae," la decima della pesca. Notevole l'evento sanguinoso avvenuto nel 1534 quando i turchi, forti di 22 galee e capeggiati dal tremendo rinnegato Sinan pascià, fecero schiava gran parte della popolazione

" menò seco 300 abitanti in ischiavitù e tutti coloro che si mostrarono renitenti all'imbarco furono senza pietà sgozzati per mano di quei barbari".


Per difendersi da simili attacchi che venne costruita la Torre vicireale. Dopo il tragico episodio, a seguito dell'ordine del 1567 del viceré spagnolo di costruire lungo la costiera amalfitana 19 torri di avvistamento per scongiurare il pericolo arabo, anche a Cetara fu innalzata una possente torre, (restaurata e adibita a museo del mare) simbolo caratteristico della ridente cittadina.


Tradizione antica, che si è prolungata nel tempo, è quella della partenza dei pescatori per l'Algeria e il Marocco nei mesi di marzo ed aprile, per dedicarsi alla pesca delle acciughe, e conservare come acciughe sotto sale, per ritornare in autunno dopo aver rifornito i mercati di Messina, Genova e Livorno.

Da vedere:

Chiesa e convento di San Francesco del XVII secolo, la cui cupola dell'unica navata esistente fu affrescata dal pittore Marco Benincasa;
Chiesa di San Pietro Apostolo, ristrutturata nel XVIII secolo, ha l'interno barocco, con la cupola maiolicata e il campanile duecentesco a bifore, e la cella campanaria a forma ottagonale.
Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli ( XIX secolo).

Cetara, borgo marinaro di tonnari in costiera amalfitana

La colatura di alici , erede del Garum, un piatto descrittoci da Plinio e Orazio come una salsa di pesce cremosa, è una salsa liquida trasparente dal colore ambrato che viene prodotta da un tradizionale procedimento di maturazione delle alici in una soluzione satura di acqua e sale. Le alici impiegate sono pescate nei pressi della costiera amalfitana nel periodo che va dal 25 marzo, che corrisponde alla festa dell'Annunciazione, fino al 22 luglio, giorno di Santa Maria Maddalena.

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