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Cetrioli killer: la psicosi inventata per noi
Creato il 06 giugno 2011 da Andresilver @VivereaOrecchioC'erano una volta la Sars, l'aviaria e l'influenza A. Sì, c'erano. Perché oggi sono state superate da una nuova psicosi che sta colpendo tutta l'Europa e i suoi cittadini, sempre più timorosi e spaventati inizialmente da questo terribile ortaggio fonte di morte e distruzione e ora dai germogli di soia.
Non è un film dell'orrore, ma semplicemente l'ultimo caso di disinformazione che sta riempiendo le agende dei mass media col benestare delle aziende farmaceutiche già pronte a commerciare il vaccino.
Si dice (concedetemi il privilegio del dubbio a questo punto), che questo cetriolo killer, veicolo di una tossina deleteria al nostro organismo, abbia ucciso all'incirca 20 persone. Gli esperti Statunitensi l'hanno già definito "il ceppo virale più letale della storia dell'uomo", mentre sui giornali di tutta Europa il povero ortaggio tanto gradito e utilizzato nella dieta mediterranea è già stato definito "cetriolo killer".
Vediamo di fare un po' di chiarezza circa questa psicosi che sta mettendo in allarme il vecchio continente.
O104-H4: è questa la sigla assegnata al batterio responsabile di tutto ciò, che è stato indicato dall'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) come “una variante nuova, estremamente contagiosa e tossica di E. Coli, batterio presente comunemente anche nel nostro intestino”.
E' proprio questa definizione che fa riflettere: L'E. Coli è uno dei batteri più conosciuti al mondo. Ognuno di noi, all'interno del proprio sistema digestivo, ospita all'incirca 500 specie batteriche diverse, utili ad aiutare il nostro processo digestivo ad esercitare le proprie funzioni. Questi batteri sono all'incirca per l'85% "sani" e per il 15% patogeni, creando un'ecosistema che è parte naturale del nostro corpo.
Dopo questa breve introduzione degna di "siamo fatti così", è importante dire che la situazione descritta sarebbe quella di un organismo in salute, ma, poiché lo stile di vita moderno è malsano ed innaturale, la maggior parte dei nostri intestini è intossicata ed iperacidificata; è proprio questa condizione di malsanità che permette ai batteri come l'E. Coli di dilagare consentendo loro di far crescere nel nostro organismo le proteine indigeste e mal digerite.
Ecco perché la presenza di E. Coli non è legata in nessun modo ai cetrioli, ai germi di soglia, o a quant'altro indicato come fonte di malattie. La vera contaminazione è presente nell'intestino di molte persone che non risulta più adatto ad ospitare determinati tipi di batteri poiché spesso risulta essere ipertossico e intrinseco di putrefazioni dovuta ad una alimentazione malsana, irregolare e fonte di un mancato equilibrio intestinale e organolettico, con la conseguenza diretta di un colon privo di ossigeno e surriscaldato. E' un po' come se in un'automobile parzialmente guasta, si inserisse della benzina e si affermasse che il veicolo non funziona più a pieno regime perché la benzina è deleteria allo stesso.
Ma, "tanto per cambiare", la psicosi è generata dal modo in cui si diffondono le notizie: nel 1982, in America, venne individuato un batterio nella carne di hamburger denominato O107 dovuto all'alimentazione forzata e inquinata di milioni di animali. Bene, tutt'ora, ogni anno in America, oltre 70.000 persone vengono, per così dire “infettate”, dal O107 e ben 600 muoiono. Avete capito bene: non 20 o 30 persone, ma 600. Eppure l'hamburger rimane uno degli alimenti preferiti dal popolo Americano, non certo perché il popolo statunitense sia sadico o perché voglia accorciare la propria vita, ma semplicemente perché questo batterio non è più sulle prime pagine dei giornali. Questi numeri sono indice del fatto che gli allarmi e le influenze psicologiche, come le paure provocate, sono sempre scatenate dall'informazione che ognuno di noi ha e riceve e da come la stessa viene diffusa. La selezione di cosa devono sapere e cosa non devono sapere miliardi di persone al mondo orienta le loro paure, opinioni, comportamenti e stili di vita.
Detto questo, è presto e ben facile affermare che un uomo il cui organismo è intossicato, acidificato da alimenti raffinati, pregno di tossine chimiche, mangiando simili veleni animali o batteri che in condizioni di salute ottime dell'uomo sono solo utili allo stesso e in nessun modo nocivi, non avrà mai modo di difendersi da esso.
L’E. Coli , come il O107, sono alcuni fra i tanti lati oscuri delle lobbies macellatorie, delle multinazionali del cibo e del commercio farmaceutico, la quale ringrazia immettendo sul mercato vaccini non solo remunerativi ma anche nocivi al corpo umano.
La psicosi generata dei cetrioli killer non è altro che un altro allarmismo creato ad hoc: sono migliaia gli alimenti che ogni giorno portano potenzialmente il nostro organismo ad una instabilità, ma è il modo e la concentrazione con cui vengono comunicate le notizie che rende gli stessi organismi più o meno assassini.
Forse, più che concentrarci su questi nomi improbabili di batteri, sarebbe meglio analizzare lo stile delle nostre vite completamente autodistruttivo e lontano anni luce dalla natura umana, causa di un corpo che non riesce nemmeno più ad ospitare i batteri che da anni sono parte dell'ecosistema naturale di esso.
Probabilmente non sono i cetrioli ad essere cambiati, ma i nostri organismi e le nostre menti che sono diretta conseguenza delle nostre vite. Aspettiamoci tutti quanti un bel vaccino.
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