Magazine Diario personale
Chakra, terzo cchio, coincidenze, il nostro io interiore-terza parte i condizionamenti subliminali
Creato il 26 agosto 2014 da Marta SaponaroI CONDIZIONAMENTI SUBLIMINALI
Forse non tutti crederanno a ciò che scrivo oggi, ma il bello del mondo sta proprio in questo, milioni e milioni di persone che hanno diverse credenze, convinzioni e certezze che arricchiscono se solo si vogliono ascoltare e rispettare perché nessuno ha la certezza e la verità in tasca, perciò quello in cui io credo non è quello che un altro reputa sia vero.
Ora vi racconto una storia non si sa se sia proprio del tutto vera ma il dubbio che sia così non è nemmeno così remoto.
Quando frequentavo le superiori ed arrivava l'estate insieme a mia sorella andavamo in vacanza, nel mese di luglio i primi anni e poi anche ad agosto, in montagna in un piccolo ridente paesino nelle Dolomiti. Un piccolo agglomerato immerso nel verde di una valle che spesso non rispecchiava il nome per le tante giornate di pioggia torrenziale che sopportavamo stoicamente: la Val di sole.
Dopo qualche anno iniziammo anche a conoscere i ragazzi/e del luogo e diventammo amici. Iniziò così un bellissimo periodo in cui ogni anno, in seguito aggiungemmo anche le vacanze natalizie, si rinnovava il rapporto tra tutti creando amicizie che ancora oggi ho. Giusto la sera del mio compleanno ho invitato a cena una ragazza che conobbi in quel periodo e che ancora oggi frequento e che i figli chiamano zia anche se in realtà non è parente. E' bellissimo avere amicizie così durature a volte lei è la mia memoria altre lo sono io però, spesso, ricordiamo i momenti divertenti di quei giorni. Di giorno, poiché molti degli amici lavoravano, chi alle SPA funivie, chi nell'azienda che produceva l'acqua minerale, chi nelle terme, non c'era gran che da fare se non camminare o distendersi su un prato facendosi scaldare dai dolci raggi del sole, quando riusciva a fare capolino dalle perenni nubi che avvolgevano le cime del monte Vioz, magari leggendo un libro preso a noleggio nella piccola biblioteca ascoltando dal vecchio ed inseparabile walkman le note dei Genesis o dei Pink Floid. Dopo un po' però anch'io decisi di cercarmi un lavoretto così potevo essere più indipendente godendo, anche, di maggior libertà. Avevo una coppia di amici che decisero di avviare l'attività di coltivazione di fragole e così iniziai a lavorare per loro. La decisione venne anche un po' presa perché insieme a loro lavorava un ragazzo di cui ogni estate me ne innamoravo. Effettivamente fu una buona scelta perché presi tre fagioli con una sola fava: guadagnavo, trascorrevo il tempo in mezzo alla natura divertendomi come non mai ed in più, dopo anni finalmente, mi misi insieme a colui che era diventato un'ossessione. Alla sera verso le dieci, dopo una cena veloce, una bella doccia ci si trovava nella piccola piazza del paese per trascorrere le lunghe ore notturne: dopo tutto il lavoro ci meritavamo tanto svago! Capitava che a volte non riuscivamo a metterci d'accordo e così io e questa mia amica per ingannare il tempo di attesa della scelta della maggioranza, facessimo una puntatina alla sala giochi per cimentarci in qualche giochetto arcade.
Parlo dei mitici anni '80, quando andavano in voga canzoni come Sweet Dreams, degli Eurythmics; Mad World, dei Tears For Fears; Final Countdown, degli Europe; Why, di Annie Lennox e tante altre. Per i nostalgici propongo questo video da YouTube, magari riascoltarle non dispiacerà:
Entravamo in quella sala e ai nostri occhi si presentavano giochi come BombJack (questo era il mio preferito), Donkey Kong, Galaxian, l'immancabile Space Invaders, Tetris e l'intramontabile PacMan e per finire il caro e vecchio Snake, il biscione.
E se avete per caso voglia di cimentarvi, tanto per riportare alla mente quel periodo ecco a voi i giochi on line sopracitati:
giochi anni 80 Questo è la mia esperienza ed anche quello che accadeva dalle nostre parti.
Nello stesso periodo anche nella grande America c'erano i videogiochi ma, come riporta una delle pagine di LaTelanera, in una zona circoscritta per pochissimo tempo e solo esclusivamente in due bar di un sobborgo di Portland, la città più importante dell'Oregon, venne installato un cabinato che, da quello che si dice in rete, subito attirò la curiosità di molti giovani.
Il nome di questo video-game era Polibius. Tale denominazione sembra che derivi da Poly-bios ossia l'unione dei due termini che significherebbero multi-vita.
Il proprietario di uno dei due bar narra che un giorno dei signori vestiti alla "man in black" entrarono nel locale comunicandogli che avrebbero installato un video gioco e che puntualmente sarebbero tornati ogni settimana.
Purtroppo molti dei ragazzi che giocavano con Polybius, successivamente, erano soggetti a strani fenomeni, dimenticavano il loro nome, l'indirizzo della loro abitazione, soffrivano di incubi notturni al punto che si svegliavano nel pieno della notte in preda a urla allucinanti. Sembra, inoltre, che il gioco avesse una forte capacità ipnotica ed era per questo motivo che attirava così tanto interesse.
Come gli era stato comunicato puntualmente nel locale si presentavano questi uomini, che si dice fossero dei servizi militari, per asportare dalla consolle delle registrazioni. Potevano essere delle registrazioni di dati sul comportamento degli avventori per analizzare l'interazione?
La grafica era vettoriale con contenuti astratti ed arricchito da enigmi da risolvere, inoltre utilizzava effetti psichedelici e messaggi subliminali sia visivi sia sonori non percepiti dall'utente in modo conscio. Sembra che trasmettesse messaggi alquanto inquietanti come, ad esempio, il più ricorrente era "Suicide Yourself", cioè Suicidati.
Fatto sta che il più grande appassionato giocatore divenne, in seguito, il più grande e feroce oppositore dell'uso dei video-games.
Così come misteriosamente venne installato, altrettanto misteriosamente un bel giorno venne ritirato e di Polybius nessuno seppe più nulla.
In rete si trovano blog degli amanti dei video giochi e sembra che proprio in uno di questi siti* un giorno, nel 2006, un certo Steve Roach, inviò un messaggio nel quale scriveva del suo coinvolgimento nello sviluppo di Polybius. Inoltre scrisse che lui tentò di apportare modifiche ma poiché erano presenti effetti luminosi molto forti ed intermittenti che causavano attacchi epilettici la casa costruttrice lo ritirò definitivamente ed in seguito fallì. Il programma di Polybius finì nell'oblio.
Come documentazione, per appoggiare la veridicità di tutta questa storia, rimane solo una fotografia in bianco e nero del cabinato e dello screenshot dal quale si deduce il nome della casa produttrice: Sinneslöschen che, fatalità, la traduzione non propriamente letterale suonerebbe come "cancellazione di sensi" o "privazione sensoriale".
Sono andata in Google traduttore ed ecco cosa ho trovato:
Sinnes= sensoriale, Slöschen=cancellare
Fonti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Polybius_(game)
http://www.joltcountry.com/polybius.html
http://www.arcade-museum.com/game_detail.php?game_id=11344
http://www.coinop.org/Game/103223/Polybius*
Nell'ultimo link nel punto "dettagli del gioco" si può leggere che al tempo circolava la voce che questo gioco fosse appartenuto ad un gruppo militare, usava uno speciale algoritmo per modificare il comportamento. Ovviamente dietro c'era la CIA o qualcosa di simile.
Questa sembra essere una leggenda metropolitana, purtroppo fino ad oggi non è stata trovata nessuna ROM. Comunque sia è da qualche tempo che si sente parlare dei messaggi subliminali. Domani andiamo direttamente al sodo.
Buona serata
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