Magazine Diario personale
Chakra, terzo occhio, coincidenze, il nostro io interiore-quarta parte l'arcobaleno che e' in noi
Da Marta SaponaroL'ARCOBALENO CHE E' IN NOI
Oggi vi propongo un viaggio nel nostro io più profondo perciò seguitemi.
Se desiderate potete mettervi come sottofondo questa musica rilassante:
Ora immaginatevi di essere in mezzo ad un bel prato dopo un acquazzone estivo: il cielo è azzurro ed il sole brilla in alto nella volta celeste e, mentre avete lo sguardo rivolto all'insù, improvvisamente un bellissimo arcobaleno appare all'orizzonte. Si vede l'intero arco con tutto il suo spettro di colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto. Siete lì, immobili, con il vento che vi accarezza la pelle e la vista rapita da questo spettacolo della natura. E' magnifico l'arco e viene spontaneo, dopo un profondo respiro, chiudere gli occhi. Improvvisamente ricordate che, sin da bambini, siete sempre stati rapiti dall'arcobaleno ed ogni volta che ne vedete uno ritorna alla mente la favola dell'arcobaleno. Immersi nel ricordo udite una voce di sottofondo che sussurra:
LA FIABA DELL'ARCOBALENO
Si narra che alla fine dell'arcobaleno si trova un pentolone colmo di monete d'oro e pietre scintillanti. Per entrarne in possesso bisogna percorrere tutto l'arco, ma mai nessuno è riuscito in questa impresa. a guardia del pentolone c'è uno gnomo dispettoso che per non far trovare il suo tesoro nasconde la strada e confonde le idee a tutti coloro che tentano questa impresa. Un dì, in piccolo paesino immerso tra prati verdi e lussureggianti racchiusi da una corona di montagne dove le cascate gorgogliano allegre, due fratellini decidono di cercare l'accesso all'arcobaleno così da raggiungere l'estremo opposto dove ai suoi piedi, in bella mostra, c'è una grande pentola colma di monete d'oro e pietre preziose. Vogliono donarla ai genitori perché sono tanto buoni, bravi e gentili ma tanto poveri. Iniziano così il lungo viaggio. Camminano per ore ed ore che diventano giorni e giorni, poi mesi e mesi ed infine anni. Anche se non smettono mai di proseguire, non riescono a trovare l'inizio dell'arcobaleno e, ogni qualvolta sembra che siano vicini, subito, l'arcobaleno scompare per apparire, nuovamente, in un altro punto. Un giorno dopo tanto camminare la sorellina, divenuta ormai donna, si ferma e dice al suo fratellino, anche lui cresciuto: -"Basta, abbiamo attraversato montagne dalle cime innevate, guadato fiumi impetuosi e passeggiato in fianco a laghi nelle cui acque pesci dai mille colori sguazzano indisturbati. Abbiamo dormito sotto le stelle, riparandoci dal freddo solo con il calore del nostro corpo, ma, non abbiamo mai trovato l'accesso all'arcobaleno. E' giunta l'ora di tornare a casa anche se siamo a mani vuote." Stanchi e demoralizzati, per non essere riusciti nell'impresa, i due giovani riprendono la strada del ritorno. Quando, in un pomeriggio di sole, giungono alla loro vecchia abitazione, trovano solo il fedele cane ad attenderli che corre loro incontro scodinzolando, felice di poterli rivedere prima di addormentarsi per il suo lungo cammino. Mentre i due giovani sono seduti accarezzando il loro vecchio compagno di giochi e di avventure infantili, sentono alle spalle una voce tremolante. Si girano e vedono due anziani che sorridono gentilmente mentre una lacrima scende sui loro visi. "Finalmente siete tornati figli miei", dice la donna avvicinandosi e, dopo un grande e commosso abbraccio di gruppo, rincasano. La notte, mentre tutti dormono, una luce abbagliante illumina , attraverso l'uscio socchiuso dell'imposta, la stanza da letto: se si volge lo sguardo verso questa luce, nel suo interno, si scorgono tre ombre che camminano vicine. Il mattino seguente quando i due ragazzi si destano non trovano nessuno nella casa. Si precipitano fuori nel giardino e poi nell'orto, ma nulla, sono soli. Nel momento in cui alzano i volti verso il cielo, vedono un grande arcobaleno . Trascorrono ore ed ore, passano giorni e anni ma i due fratelli non perdono mai la speranza di vedere il ritorno dei genitori e del cane. Un giorno il fratellino, divenuto un simpatico vecchietto, guarda la sorellina, anche lei oramai anziana, e le dice: "è giunto il momento che ci prepariamo al lungo riposo". La sera quando si coricano, mentre dormono profondamente, una luce bianca fa capolino dall'imposta socchiusa; se si guarda con attenzione, si possono scorgere due figure che, vicine vicine, camminano al suo interno. Il giorno dopo nella casa non c'è nessuno e nemmeno fuori, ma, proprio sopra al tetto brilla in cielo un nuovo bellissimo e scintillante arcobaleno. Se si fissa attentamente lo sguardo al suo interno, si vedono tanti puntini che si muovono gli uni in fianco agli altri. "Cosa sono mamma?", chiede una bambina mentre è nel suo lettino con vicino il suo fratellino. "Miei dolci tesori", risponde la madre, "sono i due ragazzi che cercarono il pentolone della ricchezza insieme alla loro mamma, al loro papà e al loro amato cane. Vedete, il pentolone nessuno mai lo troverà perché è solo una leggenda. Invece, dovete sapere che tutti noi percorreremo questa strada, ben due volte: la prima quando nasciamo e la seconda quando ci ricongiungiamo a Dio." Noi, siamo, con le piante e gli animali, tutte creature di Dio ed ogni qualvolta che in cielo risplende un arcobaleno significa che un anima sta partendo per l'avventura della vita o sta tornando. E' per questo che nel cuore di tutti vedere l'arcobaleno mette felicità: ogni volta la sua presenza e la sua visione rinnova, in noi, il ricordo di casa.
I colori dell'arcobaleno sono sei, che si manifestano nella luce, il settimo colore quella che racchiude in se tutti i colori perché è quella del creatore, del divino. Anche i Chakra, con i loro colori sono la manifestazione di questo.
Ora iniziamo il viaggio verso il nostro io più profondo alla scoperta dei Chakra.
Immaginatevi di camminare in un prato verde, immenso, lussureggiante, in una giornata di primavera siamo rilassati e ci godiamo il canto degli uccellini, ed il profumo fresco dell'aria. Mentre stiamo passeggiando ad un certo punto vediamo un tunnel dobbiamo entrare per poter proseguire la nostra passeggiata. Improvvisamente dinnanzi c'è un muro ma prima scorgiamo una avvallamento. Quando ci avviciniamo notiamo che c'è una scala che scende. Ci guardiamo intorno, non vogliamo tornare sui nostri passi e, così, decidiamo di avvicinarci. Quando siamo dinnanzi scorgiamo dei gradini sembrano tanti ma, pian piano, iniziamo a scenderli.
Man mano la luce diventa sempre più fioca ma proseguiamo e scendiamo uno, due, tre scalini. Inizia ad essere sempre più buio ma avanziamo. I piedi raggiungono il quarto scalino, quindi il quinto, poi il sesto, il settimo, oramai quasi non si vede nulla ma non c'è paura o tensione in noi, siamo rilassati, siamo sull'ottavo scalino, il nono ed il decimo. Siamo arrivati alla fine di questa discesa, tutto intorno a noi è buio ma se poniamo attenzione scorgiamo un bagliore fioco. Ci dirigiamo in quella direzione e...
siamo nel punto della radice o della base, davanti al chakra sacrale, nel nostro corpo è situato sotto l'osso sacro, tra gli organi genitali ed il perineo, simboleggia la fertilità e la nascita della vita.
Osservandolo notiamo che è a forma di imbuto con l'apertura rivolta verso la terra da cui il chakra prende la forza, è il punto attraverso il quale la coscienza entra nel corpo fisico nel momento della nascita assorbendo l'energia della terra. Se è in sintonia e si muove in modo armonico con l'energia e tutti gli altri chakra, all'uomo dona la capacità di decidere in base alla propria volontà. Il chakra sacrale soddisfa i bisogni primordiali come la sete, la fame; è la fonte della passione, della gioia e dell'energia materiale. Se si muove in modo armonico permette di scaricare le tensioni. Man mano che si muove alla giusta frequenza assume un colore rosso e l'energia della terra passa in noi e noi siamo collegati ad essa.
Ora ci rivolgiamo verso un altro punto, sotto l'ombelico. Qui c'è il chakra ipogastrico, il centro dei sentimenti e della creatività personale. L'armonia di questo chakra dona la capacità creativa, la capacità di realizzare le proprie aspirazioni ed intuizioni. Quando si muove in modo armonico si riesce a realizzare uno stile di vita che si sente migliore per se stessi. In questo punto risiede la conoscenza del se che fa comprendere cosa è meglio per noi. Muovendosi in armonia si diventa più creativi, dinamici e spontanei e si raggiunge la massima espressione di ciascuno di noi in assenza di inibizioni e freni. Se si muove in frequenza con il chakra sacrale diventa arancione vivo.
Più sopra vediamo il chakra del plesso solare, situato alla bocca dello stomaco. E' anche chiamato il centro del potere è il deposito dei giudizi, delle decisioni, delle opinioni, delle convinzioni, è la sede dei processi decisionali. Se è in armonia siamo sicuri, abbiamo stima di noi stessi, abbiamo forza di volontà, ci sentiamo forti, e quindi possiamo essere carismatici perché sappiamo decidere in sicurezza. Quando è in armonia con gli altri chakra assume il colore giallo.
Proseguendo notiamo il punto numero quattro il chakra del cuore, situato nel centro del petto. C'è una famosa frase il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce. Il chakra del cuore, sede dell'energia, è il punto centrale della creazione, tutti i chakra dipendono da esso. Il cuore è la sede dello spirito, della forza onnipresente ed onnipotente, sa cosa vogliamo, cosa è bene per noi, la perfetta armonia di questo chakra rende l'uomo migliore, in sintonia, in empatia con ciò che ci circonda: siamo responsabili, coraggiosi, capaci di amare, donando e ricevendo amore incondizionato. Il chakra del cuore ci fa sentire uniti a Dio e vivendo in armonia siamo uniti ed amiamo tutte le creature della terra e ce ne prendiamo cura. Anche questo chakra quando ruota in armonia con gli altri man mano assume il colore verde smeraldo.
Al centro della gola c'è il chakra della gola, qui si esprimono le idee, è il centro della responsabilità, è la fonte delle parole che pronunciamo. La perfetta armonia di questo punto ci dà equilibrio anche nella nostra capacità espressiva così nelle comunicazioni verbali e non, riusciamo a trasmettere le idee in modo chiaro e cristallino. Muovendosi armoniosamente insieme agli altri assume il colore azzurro.
Volgendo lo sguardo verso il centro della fronte vediamo il chakra del terzo occhio, è il centro visivo interno ed esterno dell'uomo. La sua buona armonizzazione dona pensieri aperti ed espande tutti i sensi, comprese le percezioni extrasensoriali. Se si muove armonicamente, se è attivato, sviluppa la concentrazione attivando il sesto senso così si ha la capacità di manifestare le percezioni extrasensoriali, ossia la possibilità di vedere ed andare oltre, raggiungere gli stadi mistici, le proiezioni mentali e viaggiare nel piano astrale. La perfetta armonizzazione produce controllo della coscienza e delle reazioni fisiche, la purificazione dei pensieri e delle forme di giudizio. Il chakra del terzo occhio è detto anche centro della conoscenza, della percezione, dell'intuizione. Muovendosi in sintonia con gli altri assume il colore indaco, un colore tra il blu ed il violetto. Quando è vivo, attivo si vede e si sente di più è il chakra dei grandi maestri e dei grandi mistici che hanno attratto a se le migliori condizioni in un flusso continuo che porta a livelli superiori.
In alto, sopra al capo c'è il chakra della corona, centro psichico del sapere superiore che riceve le energie spirituali, è il centro della divinità umana, fonte della consapevolezza divina, dove c'e la consapevolezza del divino, dell'intelligenza suprema, della coscienza divina, è la sede dell'appartenenza al tutto. Anche questo se si muove in armonia ci fa sentire uniti al divino, è connesso all'illuminazione dove ci si sente in contatto, in comunione con l'universo, con la fonte suprema. E' di colore viola, se armonizzato.
Quando tutti i chakra sono connessi e si muovono in sintonia l'energia scorre in noi attraversando tutti i chakra che, passando dal rosso sacrale ed attraversando il secondo punto, quindi il terzo, il quarto, il quinto e su fino ad arrivare al chakra della corona si unisce al divino che rimanda in noi altra energia che ridiscende sino al primo chakra, così, in un movimento continuo e fluido l'energia si scambia tra il divino e noi per raggiungere la terra e ritornare su.
Questo ci fa sentire uniti alla terra ma anche, contemporaneamente al divino perché questo è in noi, nella terra in tutti gli esseri viventi e noi siamo parte di tutto questo.
Perciò è importante che i nostri chakra siano attivi ed in armonia tra loro e l'universo. Solo così raggiungiamo una vita serena ed armoniosa.
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