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Challenge Cup Final 2015: Gloucester batte Edinburgh e conquista la coppa per la seconda volta

Creato il 01 maggio 2015 da Soloteo1980 @soloteo1980

Twickenham Stoop (Londra) - Gloucester Rugby conquista la sua seconda Challenge Cup battendo Edinburgh Rugby al termine di una gara che gli inglesi hanno, a tratti, dominato, salvo poi complicarsi la vita con due 'follie' che hanno costretto Laidlaw e compagni a giocare più di venti minuti in inferiorità. I Cherry and Whites meritano il successo per quanto mostrato in campo, perché se è vero che comunque Edinburgh stasera ha dato tutto e in alcuni momenti è riuscito a creare qualche problema, in generale gli inglesi sono sempre sembrati la squadra migliore in campo. Edinburgh paga la scarsa dimestichezza con gare di questo livello e, forse, anche la differenza della rosa; la mano di Alan Solomons si vede, ma l'head coach ha ancora tanto lavoro da fare per portare i Gunners tra le prime d'Europa.

Edinburgh parte subito bene, vincendo la prima touche con lancio proprio - nonostante Kvesic, per poco, non riesca a disturbare Ben Toolis - e passando in vantaggio alla prima occasione, con un calcio di Sam Hidalgo-Clyne da quasi quaranta metri a punire un'irregolarità degli inglesi al breakdown.

La reazione di Gloucester non tarda ad arrivare ma le prime tre avanzate dei Cherry and Whites vengono fermate la prima dalla difesa scozzese e le altre due da un brutto errore di Twelvetrees, passaggio sbagliato e Afoa, che non controlla; Gloucester però non molla e attacca ancora, con Sharples - che elude almeno tre placcaggi, prima di essere fermato sulla metà campo - e poi con James Hook che suona la carica costringendo la difesa scozzese all'indisciplina. Jerome Garces, il direttore di gara, torna sul vantaggio dopo che Sam Beard era stato bravissimo in chiusura e Laidlaw dalla piazzola pareggia.

Nell'azione successiva i Cherry and Whites continuano a tenere il piede pigiato sull'acceleratore e vanno in meta con un'avanzata veloce sull'asse Hook-May-Twelvetrees con il centro che finalizza il perfetto passaggio smarcante dell'ala. Laidlaw trasforma e gli inglesi trovano il primo break della gara, con un parziale di 10-0 che spegne il buon inizio dei Gunners.

Che, però, si risollevano (temporaneamente) il morale grazie all'ottimo lavoro del pack - bravissimo Dickinson a costringere Afoa all'infrazione - e trovano campo e sollievo dalla pressione degli inglesi, finora davvero asfissiante; Twelvetrees e Sharples sono una minaccia costante ma, soprattutto, è la fase difensiva dei Gunners che finora non ha assolutamente convinto. Troppi placcaggi mancati, troppe occasioni concesse agli avversari di andare oltre la linea e di creare situazioni di superiorità. I Gunners provano, quando recuperano l'ovale, ad attaccare ma quando gli inglesi ripartono sono pericolosissimi; Beard perde l'ovale in avanti e Jonny May riparte dalla sua metà campo, superando tre avversari prima che Cornell Du Preez si immoli fermandolo sui 5m. Si crea una ruck e Anton Bresler paga l'indisciplina, intervenendo in maniera irregolare, con il cartellino giallo; Gloucester mette pressione in tutte la fasi, quando siamo arrivati alla mezzora di gioco e i Gunners faticano anche in chiusa, ma quando la meta tecnica sembra ormai vicina, sale di nuovo in cattedra Alasdair Dickinson.

La conquista del calcio di punizione ridà vivacità ai Gunners che tornano ad affacciarsi nella metà campo avversaria dopo troppe fasi giocate a ridosso dei propri 22m e, grazie all'ottimo lavoro di Fife e Beard, costringono la difesa inglese all'indisciplina; Hidalgo-Clyne e Laidlaw si alternano dalla piazzola, ma il mediano dei Gunners manca l'ultimo calcio, a tempo scaduto e le due squadre vanno a riposo divise da sette punti. Nel primo tempo Edinburgh bene a sprazzi, soprattutto in fase offensiva, ma ha sofferto troppo le avanzate avversarie, mentre Gloucester ha dato l'impressione che, quando riesce ad attaccare e James Hook è ispirato come stasera, è quasi inarrestabile e merita il vantaggio parziale per quanto espresso finora.

Entrambe le squadre tornano in campo con un cambio; per Edinburgh Tom Brown prende il posto dell'infortunato Greig Tonks - problema al polpaccio - mentre Gloucester inserisce Galarza per Palmer. Gli scozzesi, come nel primo tempo, vincono la prima mischia chiusa ma, nonostante tutte le difficoltà avute quando gli avversari conquistavano il possesso nella prima frazione, anche nella ripresa si affidano troppo ai calci dal box di Sam Hidalgo-Clyne che, anziché regalare metri e opportunità, danno a May e Sharples la possibilità di mostrare tutte le loro doti sui palloni alti.

Nonostante i Cherry and Whites non siano partiti con la stessa intensità mostrata per larghi tratti del primo tempo, sono loro a muovere per primi il tabellino con due calci piazzati di Laidlaw, allungando per la prima volta il loro vantaggio oltre al break; Edinburgh sente il colpo e, adesso, fatica davvero a riprendersi nonostante Solomons provi a mischiare le carte dando fondo alle risorse in panchina. Al 55′, però, la gara subisce una potenziale scossa quando Gloucester resta con l'uomo in meno - 'follia' di Moriarty in un raggruppamento, colpendo un avversario con una ginocchiata; Edinburgh si butta in attacco anche perché, inconsciamente, sente che il suo match è arrivato quasi al punto di non ritorno, ma spreca la prima occasione con un in-avanti sui 5m. Si riparte con una mischia per Gloucester, che il pack inglese trasforma in un calcio di punizione dal peso specifico immenso. La penal'touche di Hook ricaccia i Gunners indietro, nel campo e nel morale, mentre il cronometro, ormai, scorre inesorabile verso l'ultimo quarto di gioco.

Che Gloucester, però, è costretto a giocare in quattordici, dopo che il centro Bill Meaks colpisce al volto Strauss che si era appena liberato dell'ovale; Garces chiede l'intervento del TMO prima di mostrargli il cartellino rosso. Gli inglesi, in tredici, non riescono più a fermare l'avanzata dei Gunners che riescono finalmente ad andare in meta con Ross Ford.

Hidalgo-Clyne trasforma e riapre una gara che, ormai, sembrava indirizzata e ampiamente in controllo dei Cherry and Whites. Gli scozzesi si giocano il tutto per tutto ma la difesa di Gloucester tiene o, almeno, non va mai davvero in apnea e riesce, molte volte, ad avanzare; l'efficacia dei placcaggi stasera ha fatto davvero la differenza, così come, nonostante alcune 'follie' individuali, la gestione degli ultimi dieci minuti con Greig Laidlaw che, a tempo scaduto, manca da quaranta metri l'ultimo calcio della gara, senza però rovinare la festa dei Cherry and Whites che, c'è da scommettere, è appena cominciata.

Edinburgh Rugby 13
Gloucester Rugby 19

Score: 2′ Hidalgo-Clyne cp (3-0), 8′ Laidlaw cp (3-3), 10′ Twelvetrees m Laidlaw tr (3-10), 35′ Hidalgo-Clyne cp (6-10), 36′ Laidlaw cp (6-13); 49′ Laidlaw cp (6-16), 53′ Laidlaw cp (6-19), 65′ Ford m Hidalgo-Clyne tr (13-19).

Edinburgh Rugby: 15 Greig Tonks; 14 Dougie Fife, 13 Sam Beard, 12 Andries Strauss, 11 Tim Visser; 10 Phil Burleigh, 9 Sam Hidalgo-Clyne; 1 Alasdair Dickinson, 2 Ross Ford, 3 WP Nel, 4 Anton Bresler, 5 Ben Toolis, 6 Mike Coman (C), 7 Roddy Grant, 8 Cornell Du Preez
Panchina: 16 Stuart McInally, 17 Rory Sutherland, 18 John Andress, 19 Fraser McKenzie, 20 Hamish Watson, 21 Nathan Fowles, 22 Tom Heathcote, 23 Tom Brown

Gloucester Rugby: 15 Charlie Sharples; 14 Jonny May, 13 Bill Meakes, 12 Billy Twelvetrees (C), 11 Henry Purdy; 10 James Hook, 9 Greig Laidlaw; 1 Nick Wood, 2 Richard Hibbard, 3 John Afoa, 4 Tom Savage, 5 Tom Palmer, 6 Ross Moriarty, 7 Matt Kvesic, 8 Gareth Evans
Panchina: 16 Darren Dawiduik, 17 Yann Thomas, 18 Sila Puafisi, 19 Mariano Galarza, 20 Jacob Rowan, 21 Dan Robson, 22 Billy Burns, 23 Stevie McColl

HT: 6-13
Note: 9°C, serata serena, vento freddo a tratti
Sin bin: 25′ Anton Bresler (Edinburgh Rugby), 55′ Ross Moriarty (Gloucester Rugby), 63′ Bill Mears - cartellino rosso (Gloucester Rugby)
Man of the match: Jonny May (Gloucester Rugby)
Spettatori: 14316
Arbitro: Jerome Garces (FFR)


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