Champions: il Bayern-panzer ai quarti, Arsenal annullato
All’Allianz-Arena, il Bayern Monaco, forte del 2 – 0 dell’andata firmato Kroos e Müller, raggiunge ai quarti l’Atlético Madrid: con l’Arsenal di Wenger, nessuna clamorosa rimonta subita, solo un pareggio che sta stretto ai campioni d’Europa in carica.
Quest’anno, la squadra di Guardiola, impressionante macchina da gol in Bundesliga e quasi impermeabile in difesa – differenza reti pari a 61, maggiore di quelle di Barça e Real –, ha il grande vantaggio – forse mai netto quanto questa stagione – di potersi concentrare solo sulla Champions, visto che in campionato non c’è proprio storia: 20 punti di vantaggio sulla seconda, il Borussia, e altri 4 su Bayer Leverkusen e Schalke 04. I Gunners, invece, sono ancora in corsa per il titolo e devono recuperare un incontro – come altre inseguitrici –: insomma, in Premier, competizione sicuramente più equilibrata, può succedere ancora di tutto.
Formazioni ufficiali:
Bayern Monaco col 4-2-3-1: Neuer; Lahm, Martinez, Dante, Alaba; Thiago Alcántara, Schweinsteiger; Robben, Götze, Ribéry; Mandžukić. All: Pep Guardiola.
Arsenal col 4-1-4-1: Fabianski; Sagna, Mertesacker, Koscielny, Vermaelen; Arteta; Oxlade-Chamberlain, Cazorla, Özil, Podolski; Giroud. All: Arsène Wenger.
Bayern Monaco 1 – 1 Arsenal (54’ Schweinsteiger – 57’ Podolski)
Il primo tempo è dominato dai padroni di casa, che schiacciano gli avversari nella loro metà campo, non concedendo loro né spazio né occasioni – sola una nei primi 45’ –. Neuer ha, quindi, poco lavoro da fare – “scomodato” solo dal colpo di testa di Giroud –, mentre Fabianski è sicuramente più attivo. Tra alcune sue parate, l’imprecisione dei bavaresi e l’arbitro Moen, che annulla la realizzazione a Martinez per fuorigioco, all’intervallo il risultato è ancora inchiodato sullo 0 a 0 e fa sicuramente comodo alla squadra di Guardiola. Oscurato dalla forza avversaria, l’Arsenal non si è quasi visto, eppure dovrebbe imporre il suo gioco e farsi maggiormente vivo, se crede ancora in una rimonta quasi impossibile, considerata la caratura del Bayern.
La ripresa si apre col solito monologo rosso, che porta finalmente alla prima rete della gara firmata Schweinsteiger. Vantaggio meritato, quello dei bavaresi, per quanto visto nella prima frazione di gara. Nel calcio, tuttavia, può capitare che, pur non creando molte occasioni, il gol venga comunque messo a segno: è il caso dell’Arsenal di questa sera che, pur passivo per buona parte dell’incontro, ristabilisce la parità pochi minuti dopo con Podolski, ex della partita. Sulle ali dell’entusiasmo, la spinta offensiva dei Gunners continua ma si affievolisce alla distanza, per far spazio al gioco, spesso spumeggiante, dei tedeschi. Nel finale, proprio i detentori dell’ultima Champions potrebbero cogliere i frutti della loro costante pericolosità, aggiudicandosi anche il ritorno, ma Müller, uno dei neo entrati, si fa parare da Fabianski la conclusione dagli 11 metri e non riesce neanche a realizzare il tap in a porta vuota, complice la reazione felina del portiere polacco.
A Monaco di Baviera, la sfida termina, quindi, in parità, 1 a 1: meglio il Bayern Monaco, in entrambi tempi, ma gli è mancata la freddezza con cui rifila 4 o 5 schiaffi ad ogni squadra. C’è da dire, tuttavia, che la Champions non è la Bundesliga e che, di conseguenza, le squadre sono di tutt’altro spessore. Male l’Arsenal, mai pericoloso nei primi 45’ di gioco, e solo pochi minuti – a partire dal gol del pari – nei secondi 45′. Se Wenger avesse veramente voluto tentare l’impresa, l’atteggiamento dei suoi in campo sarebbe dovuto essere ben diverso, sin dall’inizio.