-Ritmo alla palla o nelle gambe… chi sceglieresti tu?-
“La raison n’exclut pas l’ambition”, lo slogan che la società della Borgogna ha scelto per presentare la stagione sportiva potrebbe valere anche per noi. Bene, in sede di presentazione della gara vorrei giocare un po’ con gli amici e lettori del Milan Night, coinvolgendoli in una specie di gioco. Per farlo, serve fare una premessa…
“Eh ma giocare in Champions è diverso!”, “La Champions è un’altra cosa”… quante volte l’abbiamo sentite dire queste frasi?, tante, anche troppe forse. Della presentazione generale ha detto in maniera impareggiabile già l’amico Pifa, e qui non sto a parlare della sempre più relativa qualità della competizione… no, mi chiedo “Ma cosa cavolo è la cosa che maggiormente differenzia la Serie A dalla Coppa?”, vorremo mica credere alla storia della musichetta -sic- vero?
No… la differenza, aldilà delle stelline e delle magliette flu e dei nomi coi coriandoli attorno, la fan due cose: la durata della gara -parlo proprio dei minuti giocati- e il ritmo elevato; il dover giocare la palla più minuti quindi, sapere cosa farne quando la si ha nei piedi -anche per questo Sua Specialità si è detto “Beh… meglio che ce l’abbiano gli altri”, i suoi non sapevano bene che farsene. E ha vinto…
Leggetela come volete voi… Allegri non è Mourinho: per giocare, dopo avere letto le prossime righe provate a immaginare la situazione -siamo qui per divertirci, no?-… siete voi l’allenatore del Milan, ma non è ancora il momento della panchina no; dovete appendere in bacheca la lista dei convocati che sapete già da due giorni almeno, non è quello il problema… dovete scegliere chi parte dall’inizio e lì, nella vostra stanza, seduti alla scrivania accanto alla finestra che dà “sul centrale”, i gerani Parigini ancora non vi han suggerito nulla.
I rumori in corridoio condiscono il dubbio, sapete che l’Auxerre giocherà una partita dinamica, con densità in mezzo al campo: avete due scelte e lo sapete… accendete il vostro pc per prendere tempo, più che altro con voi stessi e leggete qualche appunto:
La difficoltà per un allenatore non sta “solo” nella scelta, ma calcolare se questa avrà un costo, e quale…
KPB: nuovo Principe del centrocampo Rossonero?
Kevin Prince Boateng: dinamismo e fisico da vendere, “gamba”, all’esordio in un mercoledì Europeo di questo livello, al Mondiale pare aver capito la differenza che corre tra giocare il proprio campionato nazionale e una manifestazione di altro livello.
Corsa contro corsa, combattere metro per metro contro la verve francese; il passato da rifinitore gli porta in dote visione della giocata prima di ricevere palla. L’apertura fatta contro il Lecce tra terzino e centrale conferma che il ragazzo non è solo polmoni e muscolo; il cercare il posizionamento e non il contrasto su una palla alta contesa, sempre col Lecce, dimostra che l’ossigeno arriva al cervello prima che l’adrenalina ai muscoli, se vuole.
Clarence Seedorf: il Mister si affiderà a lui per districare il bandolo del centrocampo Francese?
Clarence Seedorf: palleggio contro corsa, controllo della palla contro impeto; mandare fuori misura il pressing avversario con la conoscenza del gioco di squadra e dei compagni nei particolari; intesa con Ronaldinho sulla catena di sinistra, capacità di giocare naturalmente la trequarti portando a riconfigurare innaturalmente il centrocampo avversario.
Capacità di cambiare velocità al gioco, lettura delle fasi della gara; conoscenza del possesso palla ma anche della rifinitura immediata; tecnica, “lettura” del gioco dell’avversario oltre che del proprio; offre tranquillità alla squadra e la trasmette,
Esperienza da vendere, carisma nello spogliatoio, ispira rispetto e timore nell’avversario; si esalta in notturna.
… bene, tra poco sarà il momento della rifinitura, di decidere e dare le casacchine: chi gioca domani sera?
Per una volta mi perdonerete, dico la mia… anzi no, cito Allegri perché la penso esattamente come lui: “Più qualità riusciamo a mettere in mezzo al campo, meglio è per noi”… sì, e magari schiererei tutt’e due…