apr 30, 2014 Scritto da stefanocombetto
Dopo l’1 a 0 del Bernabeu, è ancora il Real Madrid di Ancelotti ad avere la meglio nella “semifinale dei sogni” contro il Bayern Monaco. Grazie alle doppiette di Sergio Ramos e del pallone d’oro Cristiano Ronaldo, il Real schianta 4-0 un brutto Bayern che è parso fuori condizione. Blancos che ora aspettano l’altra semifinale di Champions League, per sapere quale sarà l’avversaria da sconfiggere nella finale del 24 maggio a Lisbona, per conquistare la tanto cercata decima.
A differenza dell’andata, Guardiola schiera la squadra con il solito 4-2-3-1, con Lahm tornato terzino e Muller, premiato per il buon’impatto sulla gara del Bernabeu, sulla trequarti, vicino a Ribery e Robben alle spalle di Mandzukic.
Ancelotti risponde a sua volta con lo stesso schema della scorsa settimana, il 4-3-3, ma recupera Bale come esterno alto di destra, e indietreggia a centrocampo l’argentino Di Maria, al posto del giovane Isco; confermati i restanti nove.
BAYERN MONACO (4-2-3-1) : Neuer; Lahm, Boateng, Dante, Alaba; Schweinsteiger, Kroos; Robben, Muller, Ribery; Mandzukic. All. Guardiola.
REAL MADRID (4-3-3) : Casillas; Carvajal, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Modric, Xabi Alonso, Di Maria; Bale, Benzema, Ronaldo. All. Ancelotti.
Chi si aspetta un Real alla difesa del risultato dell’andata, rimane deluso fin da subito; la squadra di mister Ancelotti pare fin dai primi minuti in palla e, a differenza dell’andata, non patisce il possesso palla bavarese. La prima occasione, infatti, è proprio per la squadra spagnola che, dopo un brutto colpo di testa di Neuer fuori dall’area, ci prova con Bale, che spara di prima senza pensarci troppo ma senza centrare il bersaglio grosso sguarnito.
Non passano neanche cinque minuti e arriva l’episodio che può cambiare la storia di questa semifinale: angolo dalla destra di Modric e stacco di testa di Sergio Ramos lasciato incredibilmente solo dai difensori tedeschi. Real in vantaggio all’Allianz Arena contro un Bayern non ancora entrato in partita.
La squadra di Guardiola prova a riordinare le idee dopo la doccia gelata, ma, quando perde palla, rischia di subire le ripartenze dei velocisti delle Merengues, che fanno paura. Così è al 20′, quando Kroos è costretto ad atterrare Bale sulla trequarti campo; sugli sviluppi della punizione battuta dal mancino di Di Maria è ancora Sergio Ramos ad andare in rete con un altro colpo di testa, dopo la “spizzata” di Pepe.
Clamorosa doppietta del centrale difensivo del Real che mette alle corde il Bayern di Pep Guardiola, incredulo in panchina; come all’andata il possesso palla è nettamente a favore della squadra tedesca, che, tuttavia, non risulta mai pericolosa verso la porta difesa da Casillas.
La prima occasione bavarese arriva al 30′ con un sinistro di Ribery fuori di poco; la scelta obbligata di Guardiola di lasciare la difesa alta, però, non paga contro il tridente dei Blancos e, al 35′, su un nuovo contropiede portato 2 contro 2 da Bale, la palla giunge all’accorrente Ronaldo che da solo contro Neuer non può proprio sbagliare. 15° gol stagionale in Champions League per il fenomeno portoghese e nuovo record nella competizione oltre che partita virtualmente chiusa.
Partita che si scalda negli ultimi minuti della prima frazione, con diversi contatti bruschi in mezzo al campo; a esser punito è il basco Xabi Alonso che viene ammonito e, diffidato, salterà la finale di Lisbona. Si va negli spogliatoi sul punteggio incredibile di 0-3 per gli ospiti, autori di una prestazione perfetta, senza sbavature né rischi corsi contro una corazzata come quella del Bayern.
Secondo tempo che inizia con un cambio nel Bayern: Javi Martinez al posto del deludente Mandzukic. Come è logico che sia, è il Bayern a provare a fare la partita sostenuto dall’ancor grande calore del pubblico di casa. Il Real, ora, forte dei tre gol, abbassa il baricentro.
Ci prova Robben con la solita giocata, rientro sul mancino e tiro a girare che sfiora il palo lontano; ci prova, poi, anche Frank Ribery ma è bravo Casillas a respingere e mettere in calcio d’angolo. Passano i minuti con la squadra di casa sempre più sfiduciata e il Real Madrid in controllo senza troppi sforzi. Inizia la girandola dei cambi con i due tecnici che cambiano rispettivamente Muller e Ribery al posto di Gotze e Pizarro, e Sergio Ramos, Benzema e Di Maria per Varane, Isco e Casemiro. La miglior occasione dell’intera partita per la squadra bavarese arriva, proprio come all’andata, dal neo entrato, questa volta Mario Gotze, che, dopo un numero dentro l’area di rigore, spara di destro poco alto sulla traversa. Ma è il Real ad aver ancora tempo per una buona occasione: punizione dal limite di Cristiano Ronaldo che spiazza tutti, inventandosi un tiro sotto la barriera destinato in fondo alla rete a Neuer immobile. 4-0 e doppietta anche per CR7 (16° gol in questa edizione di Champions League).
Finisce, così, con una vittoria stratosferica di un grande Real Madrid che vola in finale di Champions a Lisbona, schiantando il Bayern Monaco, dato per molti favorito. Lezione di calcio pragmatico fatto di difesa e contropiede, quella inferta da Carlo Ancelotti a Pep Guardiola e al suo tiki-taken.