Champions League, le prime squadre a conquistare i quarti di finale sono il Real Madrid e il Porto
Le prime due pirotecniche gare di ritorno degli ottavi di finale di Champions League decretano il passaggio ai quarti per il Porto e il Real Madrid.
Porto 4 – 0 Basilea (5-1 on aggregate)
Una partita senza storia quella che vede contrapposti il Porto e il Basilea. L’1-1 dell’andata stava stretto al Porto, che in questa notte di Champions ha sommerso di reti un inerme Basilea. Sempre fucina di grandi campioni, il Porto si presenta con l’ex Real Madrid Casemiro in regia, l’ex Barcellona Tello sulla fascia e il gioiellino Brahimi (ex Granada) a illuminare il palcoscenico del do Dragão. Out per infortunio Jackson Martinez. Nel Basilea spicca il nome di Walter Samuel, vincitore della Champions nel 2010 con Mourinho, che sollevò il trofeo anche con il Porto nel 2004.
Fin dalle prime battute si evidenziano le buone trame dei padroni di casa, mentre poche sono le idee degli svizzeri. Dopo un quarto d’ora di gioco, Samuel stende Tello al limite e Brahimi si incarica di battere la punizione: il pallone scavalca la barriera e gonfia la rete, lasciando Vaclik immobile. Qualche minuto più tardi, un’uscita avventata di Fabiano (non chiamata dal portiere) costa un viaggio all’ospedale al compagno di squadra e capitano Danilo, sostituito da Martins Indi.
Nel secondo tempo il Porto mette in cassaforte il pass per i quarti con altre tre reti. Prima Hector Herrera, servito da Brahimi dopo una serpentina sulla fascia, dal limite spara sul secondo palo e trova la via del gol. Il 3-0 arriva ancora su punizione, questa volta ad opera di Casemiro che da oltre 25 metri indirizza il pallone all’incrocio scheggiando la traversa (Porto unica squadra, con la Juventus, ad aver segnato due gol su punizione in una sola partita di Champions in stagione). Infine il poker porta la firma di Aboubakar: palla recuperata a centrocampo, dribbling su Samuel e sassata all’incrocio. Lo stesso Samuel sarà poi espulso nel recupero per somma di ammonizioni.
Real Madrid 3 – 4 Schalke 04 (5-4 on aggregate)
In Champions il Real Madrid non subiva 4 gol in casa da 15 anni, quando il Bayern trionfò per 2-4 al Bernabeu. Dopo lo 0-2 a Gelsenkirchen, per il Real Madrid sembrava poter essere una passeggiata, ma la recente involuzione (pareggio contro Villareal e sconfitta al San Mames di Bilbao) dei Blancos ha rischiato di far saltare tutti i piani di Carlo Ancelotti.
Sono infatti i tedeschi a portarsi in vantaggio grazie ad una conclusione tutt’altro che irresistibile di Fuchs, che Casillas respinge goffamente nella propria porta. Il pareggio è immediato: Cristiano Ronaldo trova la zuccata vincente sugli sviluppi di un corner e prova a spegnere le velleità di qualificazione dello Schalke 04. Il sogno Champions per i ragazzi di Di Matteo, però, non si ferma. Il grande ex della partita, Klaas Jan Huntelaar, porta di nuovo avanti i suoi con un tap-in vincente da pochi metri, dopo un’altra respinta poco felice di Casillas. Ancora una volta è il Pallone d’Oro in carica a tenere a galla i Galacticos, che colpisce nuovamente di testa in (inammissibile) libertà.
La seconda frazione sembra sorridere al Real Madrid, con il gol di Benzema che insacca dopo essersi portato a spasso mezza difesa. Tuttavia la perla di Sanè, 19 anni e debutto assoluto in Champions, tiene in corsa lo Schalke 04 che non smette di crederci. L’ennesimo pasticcio difensivo del Real concede un’autostrada al solito Huntelaar che trova la doppietta personale e il vantaggio a cinque più recupero dalla fine. Gli ultimi assalti vengono però respinti da un Casillas più attento e concentrato e il Real Madrid centra quindi l’obiettivo quarti di finale.
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