Champions League: Roma beffata dal CSKA

Creato il 25 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo le due pesanti scoppole, leggasi nove gol, ricevute dai campioni di Germania nella fase centrale del gruppo E, la Roma era chiamata ad una risposta convincente per riprendere quel buon filo europeo che aveva decisamente smarrito nella prima mezz’ora shock dell’andata con il Bayern. Di fronte al CSKA Mosca, a sorpresa a pari punti dei giallorossi dopo i due risultati utili contro il Manchester City, la risposta sotto il profilo del punteggio è durata fino al 93esimo, quando il cross di Berezutzki ha ingannato la difesa della Roma e ha pareggiato la punizione-bomba di Totti, a segno dopo 43′. Il discorso qualificazione è così rimandato all’ultima giornata e al confronto casalingo con gli uomini di Pellegrini, ora a -3 dalla coppia salita a quota 5 con questo pareggio e impegnati in questo turno all’Allianz Arena.

Nel gelo sia atmosferico (-10° percepiti) che ambientale dell’Arena Khimki, anche stasera (relativamente) vuoto in accordo con la squalifica di tre giornate per i disordini causati dai tifosi russi proprio in occasione della gara dell’Olimpico del 17 settembre scorso, la formazione di Rudi Garcia si è presentata in un momento di forma non proprio esaltante, comprensibile dopo la finestra dedicata alle Nazionali e sottolineata dalla faticosa vittoria di Bergamo nell’ultima di Serie A. Nell’affrontare questo decisivo incontro, il tecnico francese, inoltre, ha lasciato in Italia i terzini Maicon e Torosidis, “non ancora pronti per scendere in campo”, andando ad accrescere la situazione di emergenza difensiva già sussistente nelle assenze di Yanga-Mbiwa e Castan. Così a sacrificarsi sulla destra della linea davanti a De Sanctis è chiamato Florenzi, in una posizione che aveva già occupato ai tempi del Crotone; le scelte obbligate di Manolas e Astori al centro ed Holebas, preferito a Cole sulla corsia di sinistra, completano il reparto arretrato al fischio d’inizio. Sulla mediana è lasciato a riposo Pjanić: a fianco di De Rossi come titolari troviamo, infatti, Keita e Nainggolan. Dopo il simil-turnover contro l’Atalanta, il tridente offensivo ritrova Totti e Gervinho, mentre viene mantenuto il positivo Ljajić dopo la perla di tre giorni fa. I russi, reduci da tre sconfitte consecutive in campionato, peraltro in tre scontri diretti di alta classifica, si giocano il tutto per tutto in questa sfida, considerato l’ultimo proibitivo impegno in Baviera alla corte di Pep Guardiola tra quindici giorni. Senza dimenticare il 5-1 subito al debutto stagionale in Champions, assolutamente da cancellare e ribaltare per la squadra di Slutski, per cui sarebbe positivo un solo risultato su tre.

Come preventivabile, l’approccio alla partita di entrambe le squadre è stato piuttosto blando, nonostante il pallino del gioco fosse comunque in mano alla Roma. Le prime fasi si sono caratterizzate soprattutto per l’organizzazione delle fasi difensive ed una discreta quantità di errori nell’impostazione delle azioni, uno dei quali, commesso da De Sanctis, ha provocato la prima scossa: provvidenziale è in questo caso la chiusura di Manolas su Doumbia. Dalla metà della prima frazione, i giallorossi provano a scuotersi, senza causare molto più che una conclusione fuori bersaglio di Nainggolan e una percussione di Gervinho, stoppato da Berezoutski. Al 36′, il primo lampo di Totti, che smista per il volitivo Florenzi, il quale, tuttavia, preferisce tirare da posizione defilata piuttosto che servire Ljajić, ottimamente posizionato al centro dell’area russa; pochi minuti dopo, De Sanctis deve superarsi sul solito Doumbia, unico elemento di preoccupazione per la retroguardia della Roma nel primo tempo. E proprio quando il gioco sembra spegnersi verso l’intervallo, un guizzo di Florenzi fa guadagnare una punizione al limite dell’area, scaraventata in rete con grande potenza dal capitano della Roma: gol numero 18 in Champions per Totti e risultato sbloccato.

Nelle prime battute della ripresa, dopo un intervallo senza sostituzioni, il CSKA prova ad essere più propositivo, cambiando il modulo e portando tre uomini alle spalle di Doumbia rispetto al centrocampo a cinque con cui aveva iniziato la gara. Non ne sono risultate limpide palle gol, ma comunque un netto schiacciamento della formazione di Garcia, sempre più in difficoltà nell’uscire dalla propria metà campo. Al 60′, ad ogni modo arriva lo squillo di Nainggolan per il raddoppio, che però si risolve in un destro a lato di poco. Il forcing della compagine di Slutski prosegue con alcune conclusioni dal limite, fra le quali è da segnalare quella di Musa, con il nigeriano ad impegnare il portiere romanista. Rudi Garcia, dopo aver osservato a lungo dalla panchina, effettua i tre cambi a disposizione in dieci minuti: inseriti Iturbe, Strootman e Pjanić a rilevare un deludente Gervinho, un attivo (ma stanco) Nainggolan ed un regredito Ljajić, che, in ogni caso, a 10′ dalla fine è in grado di far esaltare Akinfeev a chiusura di un contropiede ben orchestrato. I capitolini sembrano ormai al sicuro, visto che Dzagoev non impatta in acrobazia a pochi metri dalla porta, ma la beffa si cela dietro l’angolo. Infatti, negli ultimi secondi, uno dei tanti traversoni proposti dai moscoviti nel secondo tempo non trova alcuna deviazione ma si insacca sotto gli occhi dei difensori giallorossi.

Un 1-1 amaro per il modo in cui è maturato, ma che deve far riflettere sulle occasioni sprecate e sul gioco, sicuramente meno brillante nei confronti di quello di inizio stagione, espresso dalla Romache pare patire parecchio il doppio fronte che si è trovata a gestire quest’anno.

Tags:champions,Champions League,CSKA,garcia,Mosca,roma,Totti

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