Champions League: sorpresa Olympiakos, Borussia forza 4
Quello che doveva essere un martedì di Champions League di scarso appeal e senza grandi attese, si è dimostrato invece un martedì da leoni. Ancora una volta la magia della competizione più importante d’Europa – e del mondo – è riuscita a trasformare due partite dal risultato apparentemente già scritto, in due spettacoli da cardiopalma. Già, spettacolo, perchè non si può descrivere in altro modo lo show pirotecnico messo in piedi dal Borussia Dortmund contro lo Zenit, ma soprattutto l’impresa da favola compiuta dall’Olympiakos contro lo United – una vera e propria tragedia se la si guarda con gli occhi dei Red Devils -.
I ragazzi di Klopp mettono sottosopra la difesa della squadra di Spalletti, una difesa non molto “all’italiana”, e nel freddo di San Pietroburgo si riaccende la fiamma del talento dei vari Reus, Mkhitarian e Lewandowski. Il Borussia Dortmund gioca il calcio aggressivo e organizzato che è stato il suo marchio di fabbrica l’anno scorso – un po’ meno quest’anno – e vince 4-2 contro lo Zenit, mettendo a tacere le critiche delle ultime settimane. I padroni di casa, sebbene vadano in rete per due volte, non danno mai l’impressione di essere padroni della partita e soffrono maledettamente le ripartenze e la pressione degli avversari.
L’inizio gara è da incubo per la compagine di Spalletti, che dopo soli 5 minuti incassa due colpi da k.o in rapida successione: al 4′ Mkhitarian porta in vantaggio i tedeschi dopo un’azione rapida e un po’ fortunata, al 5′ Reus raddoppia con un sinistro al volo. Lo Zenit barcolla ma non crolla e trova la forza di accorciare le distanze al 57′ con Shatov, dopo un’azione insistita di Rondon; le speranze russe durano poco però, perchè basta rimettere il pallone al centro e il Borussia allunga di nuovo grazie ad un’azione spettacolare finalizzata da Lewandowski. Le due squadre si allungano e lo Zenit riesce a trovare la seconda rete al 69′ grazie al sinistro di Hulk; il palcoscenico, tuttavia, è tutto per Lewandowski: il fuoriclasse polacco, eroe di Champions League l’anno scorso contro il Real Madrid e promesso sposo al Bayern, si ripete al 70′ capitalizzando l’assist di Reus e mette così i titoli di coda ad una partita piacevole ed emozionante.
La storia dell’Olympiakos contro il Manchester United, invece, è un po’ come quella di Davide contro Golia: il prestigio e la tradizione dei due club parla chiaro, ma i Red Devils non sono mai stati fragili come quest’anno e la squadra di Michel sa essere un avversario valido, soprattutto tra le rumorose mura amiche. Lo spettacolo sugli spalti è di quelli mozzafiato e quello sul campo non è da meno: i padroni di casa vincono con un secco 2-0 e mettono un piede nei quarti di finale di questa Champions League.
La squadra di Michel gioca un calcio alla spagnola, aggredisce alto l’avversario, sfrutta l’abilità dei propri palleggiatori e mette in crisi una squadra imbarazzante dal punto di vista fisico. Il gol dell’1-0 arriva al 38′ per opera di Dominguez, che devia in modo fortunato un tiro senza pretese di Maniatis; il raddoppio invece è di tutt’altra fattura e porta la firma di Campbell, bravo a freddare De Gea al 54′ con un sinistro a giro imparabile. Davide batte Golia dunque, ma il ritorno è tutto da giocare e non è detto che l’orgoglio dei campioni dello United non sia decisivo proprio in quella occasione