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Champions League: vince chi fattura di più?

Creato il 01 aprile 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

La distanza tra noi e la Juve è data dalla rosa e dal fatturato. E' facile avere la mentalità vincente con trecento milioni di fatturato che ti permettono di comprare ogni anno i giocatori più forti.

(Rafa Benitez, 29 marzo 2014 alla vigilia di Napoli Juventus)

Ha parlato di fatturato, ma quel dato conta fino a un certo punto. Bisogna capire quanto una società investe sul mercato partendo da quel fatturato. Il Napoli ha speso 100 milioni sul mercato, noi 23. Cento milioni la Juve li ha investiti in tre anni, loro solo quest'anno e sono a -17, fuori dalla Champions e fuori dall'Europa League. Ci vuole onestà intellettuale e non parlare tanto per fare.

(Antonio Conte, 30 marzo 2014 nel post partita di Napoli Juventus).
 

Chi ha ragione? Secondo me, entrambi, perché in fondo dicono la stessa cosa: in campo ci vanno i fatturati.

Non ci credete? Se avete voglia, vi rinnovo alcuni spunti di riflessione sul rapporto tra vittorie e fatturati, che consentono di smontare le obiezioni più comuni e di sostenere questa tesi.

 

  1. Ovviamente, dipende da “come li spendi” questi soldi! Mi pare evidente che se li spendi male (ad esempio, il Milan di quest'anno è paradigmatico da questo punto di vista), l'equazione fatturato=risultati va a farsi benedire.
  2. A voler essere rigorosi, il fatturato in realtà non è un parametro del tutto significativo: se invece di spenderlo per i giocatori lo uso per ripianare i debiti, per le infrastrutture o per i vivai, va da sé che nuovamente l'equazione fatturato=risultati non è rispettata.
  3. Bisogna vedere se i fatturati sono effettivamente in campo sotto forma di giocatori: i “fatturati” potrebbero essere in infermeria, in panchina o fuori rosa, e quindi siamo da capo (Galliani tempo fa ha citato una statistica -di cui invero non ho trovato traccia da nessuna parte, per cui potrebbe anche essere una delle solite famigerate “statistiche alla Galliani”- che mette in relazione diretta i risultati inferiori alle attese con gli infortuni: più infortuni hai, peggio va la squadra. Siccome mi sembra plausibile, diciamo che potrebbe essere vera).
  4. Tecnicamente, il “fatturato” dipende dai “ricavi”, mentre i giocatori sono un “costo”, quindi stanno sui due lati opposti del bilancio! A voler essere pignoli, la frase in questione andrebbe meglio riscritta sostituendo la parola “fatturato” con “ingaggi più ammortamenti” (la c.d. “potenza di fuoco” citata da Agnelli per rendere l'idea). Questo fatto, che potrebbe sembrare una pedanteria, in realtà è cruciale. Il vincolo “spendi-quanto-ricavi” è in vigore solo da 2/3 anni, cioè da quando ha preso piede il Financial Fair Play; in precedenza era prassi assai comune indebitarsi oltre misura per comprare giocatori, quindi l'equazione “fatturati=risultati” potrebbe avere un significato solo per la storia recente, certamente non prima.
  5. Ci sono alcune partite che vanno in controtendenza, ossia è il “Golia” del fatturato a battere “Davide”. Questa obiezione è però anche la più facile da smontare: si tratta di eccezioni occasionali, che nel lungo periodo non sopravvivono.

Fin qui però siamo alle opinioni. Ora, siccome “le opinioni son come le palle; ognuno ha le sue” e non è scritto da nessuna parte che le mie (opinioni ndr) debbano valere più di altre, passiamo ai fatti.
 

Qui di seguito trovate il podio europeo delle squadre sulla base del monte ingaggi ed i risultati ottenuti in Champions League: vediamo se troviamo una relazione (fino alla stagione 2010/11 considererò il monte ingaggi, espresso in ml di €, per rispettare quanto dicevo prima; dal 2011/12 userò i ricavi -Fonte Deloitte- perché il FFP ha introdotto un limite massimo prefissato tra “spesa per ingaggi/fatturato” comune a tutti, quindi i due parametri sono ragionevolmente intercambiabili).

  • Stagione 2006/07: Real 167 ml; Milan 166.1 ml; Barcellona 154 ml. Il Milan vinse la Ch.L.
  • Stagione 2007/08: Barcellona 168 ml; Real 167 ml; Man. United 145.2 ml. Man. United vincitore.
  • Stagione 2008/09: Barcellona 201 ml; Real 187 ml; Man. United 147.6 ml. Barcellona vincitore, Man. United finalista perdente.
  • Stagione 2009/10: Barcellona 235 ml; Inter 234 ml; Real 192 ml. Inter vincitrice. L’Inter quell’anno spese complessivamente la fantasmagorica cifra di 382.3 ml di € per aggiudicarsi la Coppa (!), “vicina” ai fatturati di Real (436.9) e Barcellona (428.4).
  • Stagione 2010/11: Barcellona 241 ml; Real 216 ml; Man. United 183.6 ml. Barcellona vincente, Man. United finalista perdente.
  • Stagione 2011/12: Real 234 ml; Barcellona 233 ml; Chelsea 201.6 ml (stima basata sull’anno precedente, stesso importo; verosimilmente spese addirittura di più ndr). Chelsea vincitore.

 

Guardiamola anche dal lato “fatturato”.
 

La classifica Deloitte 2013 (ricavi 2011/12) vedeva ai primi otto posti queste squadre: Real, Barcellona, Man. United, Bayern, Chelsea, Arsenal, Man. City, Milan. Il Man. United non riuscì a superare il girone in cui rivaleggiava con Basilea, Benfica e i rumeni dell'Oțelul Galați, quindi i problemi erano evidenti; il City era in seconda fascia e non superò il girone con Bayern e Napoli; l'Arsenal perse col Milan, a sua volta eliminato dal Barcellona. In semifinale arrivarono Real, Barcellona, Bayern e Chelsea: Chelsea appunto vincitore.
A parte il Man. United, i cui problemi di organico erano tali da non consentirgli di rivaleggiare neanche con Basilea e Benfica, per il resto l'affaire Champions League è stato ristretto ai primi 8 della classifica dei ricavi. Se volete, possiamo considerare “eccezione” anche il Man. City; aggiungo “parzialmente” però, perché a buttarli fuori dalla competizione ha contribuito il Bayern Monaco.

 

Passiamo ora alla stagione 2012/13. La classifica Deloitte 2014 (ricavi 2012/13) vede ai primi otto posti queste squadre (in quest'ordine): Real, Barcellona, Bayern, Man. United, PSG, Man. City, Chelsea, Arsenal. Il City aveva fatto tre pareggi nel girone con Dortmund, Real e Ajax; il Chelsea era nel girone con la Juventus e lo Shakhtar, ma era oggettivamente in crisi (il 31 agosto avevano aperto la stagione perdendo la Supercoppa UEFA contro l'Atlético Madrid per 4-1, il 21 novembre Di Matteo era stato sostituito in panchina da Rafa Benítez, il terzo posto nel girone dietro anche allo Shakhtar fu accompagnato dal mesto primato di essere la prima squadra detentrice del trofeo a non qualificarsi per la fase finale e suggellò il periodo nero perdendo la finale del Mondiale per club per 1-0 contro i brasiliani del Corinthians: insomma, ci siamo capiti); l'Arsenal fu eliminato dal Bayern, lo United dal Real, il PSG dal Barcellona. Di nuovo, una questione “privata” tra i G8 del calcio: il Chelsea a far da eccezione come lo United dell'anno prima, il City come replica di se stesso.
In semifinale arrivarono Real, Barcellona, Bayern e Dortmund: Bayern vincitore.
Non fosse stato per il Dortmund, sarebbe stato come l'anno prima: 4 delle prime 8 in semifinale.
Il Borussia è l'eccezione alla regola o la prova che si può vincere anche senza fatturati top? Dunque, arrivò in semifinale battendo Shakhtar e Malaga: certamente un sorteggio fortunato, in cui ha potuto a sua volta far valere il peso del proprio fatturato, quindi siamo nella “regola”. L'eccezione fu la vittoria col un Real “semifinalista per caso” (se ricordate, il Real era già praticamente eliminato agli ottavi dal Man. United e solo un arbitraggio “opinabile” lo rimise in pista; poi si qualificò battendo il Galatasaray, non certo uno squadrone): Real che il Dortmund aveva già battuto nel girone eliminatorio! Insomma, una concatenazione di eventi difficilmente ripetibile: appunto, un'eccezione. E comunque, infine, nel rispetto della regola perse la finale contro il Bayern, dopo essere arrivato a oltre 20 punti di distacco in Bundesliga. “Tecnicamente” quindi non vinse.

 

Facciamo un'ultima verifica: teniamo come base la classifica dei ricavi dello scorso anno e vediamo come sta andando quest'anno, stagione 2013/14. Real, Barcellona, Bayern, PSG, Man. United e Chelsea sono già ai quarti, Arsenal eliminato dal Bayern, City dal Barcellona: en plein.
Vediamo se le cenerentole Atletico Madrid e Borussia Dortmund riusciranno ad approdare in semifinale; come avrete capito, non mi stupirei di vedere al traguardo i soliti nomi.

 

Il nome della vincitrice della Champions League infatti, nelle ultime sette (!) edizioni è sempre uscito tra le prime tre della classifica “ingaggi” (prima) e “fatturato” (adesso): nessuna eccezione, e non credo che quest'anno sarà diverso.
 

Sulla base di questi dati non ci vuole poi molto ad individuare una relazione diretta molto forte tra “soldi” e “risultati”. Vale anche per il campionato o solo per le coppe? Vale addirittura “di più” per il campionato (chi non si fida, chi ha voglia di approfondire o di tediarsi con altri numeri, trova un approfondimento qui e qui).

Perché quindi dico che hanno ragione entrambi (Conte e Benitez ndr), visto che la Juventus ha effettivamente un fatturato molto superiore a quello del Napoli?


Perché il Napoli quest'anno ha fatto quello che fece l'Inter di Mourinho nel 2010: grazie ad un'importante plusvalenza ha fatto schizzare alle stelle la voce “fatturato”, di fatto ponendosi alla pari delle prime della classe e giocandosi il tutto per tutto in una sorta di all-in di pokeristica derivazione; che però, contrariamente a quanto successe per i nerazzurri, non sta dando i frutti sperati.


Come nel poker però, difficilmente ci sarà una seconda occasione: forse potranno ritentare l'anno prossimo, ma nel lungo periodo l'aumento vertiginoso del monte ingaggi e degli ammortamenti, in assenza di un cospicuo e strutturale incremento dei ricavi, costringerà la società Napoli Calcio a rivedere la gestione sportiva (come già altre squadre prima di lei; qui per chi volesse approfondire), rendendo ancora più arduo puntare allo scudetto.


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