Miracolo dei miracoli, per la prima volta da quando lavoro al museo non ho iniziato l'anno lavorando il giorno di Capodanno. Doppio miracolo, questa volta non lavorava nemmeno la mia dolce metà. Così, al colmo dell'euforia (non sapendo esattamente cosa fare di noi stessi, che non ci siamo abituati a queste cose...normali...) siamo usciti ad esplorare la zona di Belgravia, quella che sta dietro al British Museum. E abbiamo trovato un piccolo tesoro. Che al n. 48 di Doughty Street nel quartiere di Bloomsbury c'è la casa di Charles Dickens (o meglio, l'unica casa superstite di Dickens a Londra, visto che lo scrittore cambiò almeno quindici abitazioni). In realtà Dickens vi abitò per soli due anni, tra il 1837 e il 1839, mentre lavorava al Circolo Pickwick, Oliver Twist, Nicholas Nickleby e Barnaby Rudge. Pare pagasse £80 all’anno di affitto. Quelli erano tempi!
La casa, che stava per essere demolita nel 1823, fu salvata dalla Dickens Fellowship, un'associazione internazionale di appassionati del nostro romanziere, e fu trasformata nel Charles Dickens Museum nel 1925, un delizioso piccolo museo pieno di dipinti, edizioni rare, manoscritti e arredi originali. Una vera manna sia per gli appassionati di Dickens che per i curiosi (come me e la mia dolce metà) che vogliono fare un passo indietro nel tempo e ficcare il naso in una semi-autentica atmosfera vittoriana. Come quella che, per esempio, si riespirava nel soggiorno rigorosamente decorato come lo sarebbe stato nell'epoca vittoriana e con tanto di grande albero di Natale.
Da sempre ho un debole per il Natale. E da quando, da bambina, ho visto Il canto di Natale di Topolino (che fosse la versone di Disney non ha importanza… e comunque dopo ho letto anche il libro “vero”…) non riesco a non associare il Natale a Dickens (ed ad Ebenezer Scrooge, che però nella mia immaginazione ha sempre la faccia di Zio Paperone...). Che, fatta eccezione per il Principe Alberto, che ha portato l’usanza dell’albero di Natale dalla sua nativa Germania con il suo matrimonio con la regina Vittoria nel 1840, Dickens ha influenzatopiù di ogni altro individuo nella storia la percezione del Natale. Uh!