Charles Maurin, La maternità
La mostra Charles Maurin, un symboliste du reel, allestita al Musee Crozatier di Le Puy nel 2006, ha tratto un bilancio delle conoscenze su questo artista, ai più sconosciuto. Figura estremamente pragmatica, di idee opposte alla ricca borghesia ottocentesca, vicino ai veri valori della vita dell'uomo e del lavoro.Maurin fu allievo di Jules Joseph Lefebvre e amico e maestro di Felix Vallotton. Nel 1875 vinse il premio Crozatier dedicato a Charles Crozatier, cosa che gli permise di recarsi a Parigi per studiare dapprima alla Scuola di Belle arti e poi all'Académie Julian, dove in seguito tornò come insegnante. Fra i suoi allievi figura anche Henri de Toulouse-Lautrec.Ottimo disegnatore, assai apprezzato da Degas, Maurin produsse innumerevoli xilografie e illustrazioni.Espose al Salon degli artisti francesi dal 1882 al 1890 e divenne membro della "Società degli artisti francesi" nel 1883.Charles Maurin, L'aurora del lavoro
Maurin era un simpatizzante anarchico e stupisce la sua partecipazione ai Salon dei Rosacroce: a quello del 1892 espose un'opera dal titolo L'Aurora, che ripresentò all'edizione del 1895. Prese parte anche all'ultimo di questi Salon, nel 1897, con tre lavori, due dei quali portavano titoli che Josephine Peladan dovette sicuramente gradire: La maga e L'iniziata. Maurin si espresse in una gran varietà di stili e all'interno di diversi movimenti pittorici. La sua opera migliore, però, e cioè "La maternità", è realizzata secondo i principi e il gusto dello stile simbolista.Realizzò l'incisione in legno di Ravachol (François Koenigstein, conosciuto come Ravachol, un criminale e anarchico francese, che venne ghigliottinato pubblicamente a Montbrison l'11 luglio 1892, ed ivi sepolto), posta fra i due montanti della ghigliottina.Maurin si spense a Grasse nel 1914 all'età di 58 anni.