Charlie Chaplin mi piace immaginarlo come l'uomo dalle mille etnie, sovraumana mescolanza di razze e provenienze e colori e odori e sangue di tutti i tipi. Dice di essere nato a Londra ma nel 2011 viene ritrovata una lettera – che suo figlio Michael dichiara essere “molto attendibile” - in cui si “rivelano” le circostanze della sua nascita. Chaplin sarebbe nato dentro un carrozzone degli zingari, nel West Midlands, vicino a Birmingham. Voci di questo tipo sono sempre circolate. Accanto a queste, insistenti e decise, c'erano le voci circa le origini ebraiche di Chaplin. La “leggenda” - mai smentita né confermata - si diffuse soprattutto durante la guerra, quando Chaplin attaccò frontalmente il fuhrer antisemita con il sublime Il Grande Dittatore. Persino un'intellettuale straordinaria come Hanna Arendt cadde nell'equivoco, dando per certo le origine ebree di Chaplin nel suo libro “Il futuro alle spalle”. Charlie Chaplin rom, zingaro, gitano, ebreo, inglese, americano, nordico, mediterraneo. Con quella faccia larga, gli occhi grandi e chiari, le labbra ampie e carnose, quel volto così immenso che sembra poter contenere qualsiasi cosa, così diverso senza trucco e baffi e bombetta, senza quella divisa da Charlot che lo rese ricco e famoso, Charlie Chaplin mi piace immaginarlo come l'uomo dalla mille etnie, sovraumana mescolanza di razze e provenienze e colori e odori e sangue di tutti i tipi. Mi piace immaginare l'uomo forse più importante della storia del cinema, colui che a 29 anni ottenne il primo ingaggio da 1 milione di euro, che a 30 anni fondò la United Artists e che a 40 anni vinse il premio Oscar alla carriera, mi piace immaginare questo prodigio, questa straordinarietà, questo talento sovraumano, questa figura struggente e titanica, mi piace immaginarlo come il meticcio per eccellenza, il mezzosangue, l'ibrido, il bastardo, quanto di più lontano, insomma, dal concetto classico di “purezza”.
Ecco, a proposito, un brano fulminante di Bertrand Russel, dal suo saggio "Un profilo dell'immondizia intellettuale".
Una particolare assurdità consiste nell’applicare le teorie razziali alle varie popolazioni d’Europa. In Europa non c’è nulla di simile a una razza pura. I russi hanno una parte di sangue tartaro, i tedeschi sono in buona parte slavi, la Francia è un miscuglio di Celti, di Germani e di popoli del Mediterraneo, e lo stesso l’Italia con in più l’aggiunta dei discendenti degli schiavi importati dai Romani. Gli Inglesi sono forse i più miscelati di tutti. Non vi è prova che vi sia alcun vantaggio nell’appartenere a una razza pura. Le razze più pure oggi esistenti sono i pigmei, gli ottentoti e gli aborigeni australiani; i tasmaniani, che probabilmente erano ancora più puri, si sono estinti. E non erano portatori di una brillante cultura. D’altra parte, gli antichi Greci emersero da un amalgama di barbari del settentrione e una popolazione indigena; gli Ateniesi e gli Ionii, che erano più civili, erano anche i più miscelati. I supposti meriti della purezza razziale sono, a quanto pare, del tutto immaginari.Note
1) Il 7 febbraio 1914, cento anni fa, faceva il suo esordio Charlot, la fortunatissima maschera di Chaplin. Nel cortometraggio di 7 minuti Kid Auto Races in Venice.
2) Su Charlie Chaplin rom leggi gli articoli del Sole24Ore, LaStampa e il Messaggero.
3) Su Charlie Chaplin ebreo da leggere questo bell'approfondimento a cura di Gianfranco Massetti sul Grande Dittatore (www.activitaly.it):
Introduzione,
Il film,
Il discorso,
Charlot ebreo I,
Charlot ebreo II,
il barbiere,
il naso.
4) La scheda Ibs del libro di Hanna Arendt. Il commento di Diego Fusaro su www.filosofico.it
5) Da visitare l'archivio Chaplin di Bologna. Oltre al Charlie Chaplin Archive della famiglia Chaplin.
6) Su youtube ci sono un sacco di cose. Ma guardatevi almeno La Febbre dell'Oro. Chaplin forse non ha mai fatto qualcosa di più potente e tecnicamente perfetto.