Charme e atmosfere natalizie al Longueville Manor.

Liliana Adamo da www.luxuryonline.it

Sulla via dei sicomori e delle querce centenarie, nel cuore di Jersey, questo hotel di charme continua la sua lunga tradizione vittoriana.

Si trova a St. Savior, sull’isola di Jersey, antico maniero del XIII secolo, oggi l’hotel più  esclusivo, unico nelle isole della Manica contraddistinto dal marchio Chateaux & Relais, a cinque stelle. Sull’isola anglo-normanna, così com’è chiamata dai francesi (o Channell Island per gli inglesi), un giardino interrotto solo da spiagge immense e da ruvide scogliere, sferzate dalle onde atlantiche della costa sud-occidentale, il clima natalizio è già alle porte.

Al largo della Gran Bretagna, l’antica proprietà del Longueville fornisce l’occasione per un Natale diverso ma nel segno dell’autentica tradizione delle Islands: atmosfere calde, languide e raffinate, con i più moderni comfort, circondati da ogni attenzione e cordialità. Passeggiare nel giardino vittoriano e nei boschi della tenuta, suscita poesia e quiete, d’altronde è su quest’isola che Victor Hugo, durante il suo esilio, scrisse alcune delle sue liriche più “ispirate”.

Una cucina superlativa (premiata con tre “rose” dalla più autorevole guida culinaria inglese, AA Restaurant Guide), arricchita anche da prodotti freschi coltivati nello stesso orto di proprietà, un servizio impeccabile, abbinati alla sensibilità della “casa”, saranno perfetti ingredienti per trascorrere le festività nella maniera più classica e non senza una punta di romanticismo. Nella notte di Natale, rallegrata dal crepitio dei camini e dai canti natalizi eseguiti dai coristi della Jersey Holmchase, Andrew Baird, chef esecutivo, allestirà una suntuosa cena di cinque portate. Si servirà champagne fin dalla prima colazione e per il lunch di mezzogiorno; da non perdere, nel giorno di Santo Stefano, l’annuale raduno sull’isola d’automobili d’epoca, o altrimenti favorire le attività programmate dalla casa: golf, tennis, escursioni, equitazione, pesca, vela, canoa, kayak, aeroclub.

Il Longueville Manor è stato convertito in uno dei più celebrati hotel d’Europa grazie alla cura e all’attenzione dei suoi proprietari, Malcom e Patricia Lewis. Il carattere, la cortesia, il fascino e la gastronomia compongono l’essenza di un meraviglioso relais, immerso nella quiete dei grandi appezzamenti che ne completano la proprietà. Non mancano i dettagli di charme: maestose fontane e piccoli ponti di legno nel parco, tessuti di seta e vasche da bagno antiche nelle suite, colori caldi e autentici pezzi d’antiquariato. Ogni camera è dotata di un telefono senza fili, un televisore a schermo piatto, completo di una raccolta di CD e DVD con pellicole per ogni gusto, selezionate dall’ospite, articoli da bagno “Occitane” e candele profumate; sempre presenti biscotti casalinghi “Shortbread”, frutta fresca, fiori, acqua minerale e dolci; per godere di un esilio tra una partita di tennis su campo d’erba e una galoppata nelle foreste, tra querce e sicomori.

Alcuni cenni su Jersey, la più normanna tra le isole della Manica; selvaggia e rocciosa, è sicuramente un luogo ricco di fascino e di grande richiamo turistico, con le sue baie, quella di St. Ouen sulla costa orientale, spazzata da violente mareggiate durante l’inverno e di Plemont, sulla costa settentrionale, separata da un sottile promontorio dal porto di St. Aubin. Lungo la costa orientale, tra scogliere tappezzate di muschio, cascate, distese cromatiche nel celeste e nel rosa dei ciuffi d’ortensie, emerge il faro della Corbiere, arroccato su uno sperone di roccia e si allargano le grandi spiagge di sabbia fine con acque limpidissime, temperate dalla corrente del Golfo.

Jersey è un’isola indipendente, la cui potestà è sancita da un proprio organo giudiziario; non è inglese, né francese, n’è tanto meno, appartiene alla Comunità Europea, legifera attraverso un proprio parlamento e solo un governatore, erede del ruolo di “Lord of the Isles”, privo di diritto di volo, testimonia la fedeltà riconosciuta alla regina. Tra il 1852 e il 1855 l’isola accolse il poeta e romanziere Victor Hugo, esiliato dal suolo francese dopo la rivoluzione del 1848. Incantato dalla sua “squisita bellezza” Hugo la descrisse come «un giardino in cui si mescolano boschi e prati fioriti, cullato dal grande mare del nord…».