Magazine Diario personale

Che bello stare in pataglia a casa, sulla tomana….

Da Gattolona1964

 

Buon pomeriggio a tutti gli uomini e le donne che mi leggeranno oppure, faranno finta di niente Ai baldi giovanotti, a quelli attempati e maturi ma interessanti, ai singles non per scelta, alle ragazzine acerbe, ai figlioli spariti, alle mamme col grembiule osè, ( fate attenzione…), alle fresche spose e a quelle un poco appassite. Insomma, il morale oggi è notevolmente migliorato, anche se ho come ogni signorina che si rispetti, sifaperidire, un ciclo mestruale di tipo tsunamesco e anche se in casa mia a Canali, mi son sentita dire che sono un ospite indesiderato. Come le zanzare tigre pressappoco, o come una brutta dissenteria, oppure se vogliamo rendere meglio l’idea, come il pesce avariato e puzzolente. Già, carissimi! Sono scesa dai monti di Cervarezza stamane di buon’ora, stufa di freddo e di pioggia, di riscaldamenti accesi in giugno e desiderosa di ritrovare quel poco di calore che mi riscaldasse le ossa, ancora prive di osteoporosi ed cuore, raggelato da cotanta pioggia. Ho bisogno di ritrovarmi, di sentire battere il mio cuore e necessito di capire che comunque sono ancora in vacanza, anche se in realtà ho già ripreso a lavorare. Brutta, orrenda, pessima idea quella di fare le sorprese ai mariti! Ammetto che sono una borsa da passeggio, molto ansiosa e pretenziosa (in tutti i sensi) e non riesco ad adattarmi più, molto facilmente alle nuove situazioni, so che faccio fatica ad imparare nuovi usi e costumi e vado nel pallone facilmente, riconosco di andare “in oca” subito e per poco, su questo devo fare coming out., ammenda e mea culpa. Ma son così, che cosa ci posso fare? Mica mi posso cancellare con il bianchetto o annientare come la donna invisibile!

Ho smussato gli angoli negli anni, ora infatti sono tutta rotonda, ho cercato di cambiare e migliorarmi, anche con l’aiuto costoso di percorsi psico analitici che non sono serviti a nulla o quasi, ma mi chiedo se ne è valsa poi la pena. Fatto sta, che il mio ritorno a casa, che sarà per pochissimi giorni, giusto il tempo che la stagione si raddrizzi, non è stato per niente gradito dalla mia salata metà. O dal mio doppio, che calza meglio, vista la stazzona del mio gentil marito! Ammetto anche che al mare sono stata pesante, per i motivi che vi spiegavo due giorni fa, non sono riuscita a staccare la spina, ero molto tesa e stanchissima, ragazzi dopotutto vado per i 50! Vorrò vedere lui alla mai età, se tanto mi dà tanto… gli ho rotto le parti intime non poco, ammetto che ho dimenticato in montagna, cose importanti e che gli telefonavo 100 volte in un giorno, ma vuoi mettere come mi sento io ora? Una beatitudine completa! A casa mia, mi sento rinascere: è come se ora fossi in ferie! Ci sono momenti nella vita di una donna, dove regna il bisogno assoluto dei propri muri, dei propri oggetti, water compreso, di annusare e respirare il profumo dei propri cassetti e della propria biancheria, di toccare le proprie pentole anche se scrostate appena e di rigirarsi nel proprio letto. Oggi, io questo bisogno l’ho sentito prepotentemente e quindi ho deciso di scendere. Mi sto rilassando e non ho nemmeno replicato alla voce di mio marito, che ininterrottamente mi diceva che ha bisogno di “decomprimersi” da me dalle mie ansie e preferiva che io rimanessi lassù. Comprendo che senza mogli intorno, si possono mangiare pizze surgelate, previo riscaldamento al microonde, si può bere birra e schifezze a volontà, oppure lasciare gli slip in giro per casa. Non temere, tesoro mio! E’ questione di pochissimi giorni, vedrò di trasformarmi in un piccolo moscerino invisibile, prometto che non ti telefonerò 69 volte in un’ora e non ti disturberò, anche se vedo che per l’ora di cena, non sarai qua puntuale. Io intanto ho già partorito, ma non avevo il ciclo?, tre idee creative, solo guardando dentro il mio atelier segreto, ossia la mia fucina di idee. Le  realizzerò ben presto, in montagna naturalmente, oggi pomeriggio ho anche fatto un pisolo ed un mammolo nel nostro lettone che tu non ti sogni nemmeno! Ed ora, dopo aver sorseggiato con voluttà un buon decaffeinato da pomeriggio, sono qua, nel mio angolo/ufficio ad aggiornare il mio blog e a correggere il mio Romanzo. Anzi, sai che cosa ti dico? Spero che il mio libro,  abbia molta fortuna e che io possa fare la zingara ed andare per l’Italia, anzi per il mondo a presentarlo e stare via da casa per lunghi periodi. In modo tale, da lasciare che tutti e due ci decomprimiamo, perchè se tu ne hai giustamente bisogno, non credere che non ne abbia bisogno anch’io. Con affetto ed eterna riconoscenza, senza rancore, tua moglie Fabiana.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :