Viola ha trentotto anni e, dopo un matrimonio lampo, vive sola con suo figlio Orlando, un bambino acuto e bigotto. Opinionista di successo nei salotti tv più popolari del Paese, Viola si è ritagliata il ruolo di femminista rampante e severa fustigatrice di usi e costumi maschili. Il pubblico femminile la ama per la sua apparente spietatezza, gli uomini la temono, ma quello che fan e detrattori non sanno è che Viola recita una parte che non le appartiene: la sua vita sentimentale è una disastrosa sequela di tentativi falliti che nascondono l’incapacità di dimenticare l’ex, Giorgio, in corsa per diventare il candidato sindaco della città. Tra cene con uomini improbabili, chiacchiere disincantate con le amiche, telefonate rabbiose dell’ex marito e dialoghi col figlio moralista, Viola cercherà la propria strada, provando a tenere insieme, con fatica, la sua vita da single, quella di madre e quella di celebrità televisiva. Il tutto sembra reggere, finché sentimenti e politica non si intrecciano inaspettatamente e una scoperta traumatica non le fa commettere un errore imperdonabile.
Che dire di questo romanzo della Lucarelli? Sicuramente c’è molto di lei e di un certo modo di fare TV, dei rapporti di amicizia e sentimentali che viaggiano su WhatsApp, della difficoltà oggettiva che hanno donne di bell’aspetto a farsi apprezzare soprattutto per il cervello che hanno avuto in dotazione. Mi piace lo stile graffiante della Lucarelli proprio del blog e dei post di Facebook, ma lo trovo un po’ forzato quando tenta di riversarlo in un’opera narrativa il cui impianto, tra l’altro, tende a risultare troppo banale per le mie corde, sebbene l’happy ending è un qualcosa che ci si aspetta da questo genere di libri, una delle poche certezze rimaste, se vogliamo. Un consiglio: entrate in questa storia senza pregiudizi, se ne ricavano spunti di riflessione interessanti e per nulla scontati.