Poco efficaci perché il personale è scarso, i problemi sono parecchi e il danaro per pagare le indennità dei dipendenti che fanno i sopralluoghi non c’è. Le indennità, anzi, sono state soppresse presso l’amministrazione provinciale di Cremona, il cui settore Ambiente interviene con sopralluoghi solo in seguito a segnalazione. Difficile in quadro simile, causato dalla spending review all’italiana (tagli dannosi, senza il contrassegno costante di una programmazione e riqualificazione della spesa) e da un pericoloso ridimensionamento delle Province, garantire la sicurezza dell’ambiente e quindi della salute.
Ricevo e rendo noto una comunicazione personale protetta dall’anonimato perché si temono ritorsioni.
Una persona residente nel Piacentino ha chiesto l’intervento del Noe dei Carabinieri, sospettando uno spandimento non autorizzato di letame. Circa una settimana dopo invece dei militari si sarebbe presentato un dipendente dell’Arpa, sostenendo di avere ricevuto solo pochissimi giorni prima un fax, proprio nel week-end e proprio dal Noe. Fra la segnalazione ai carabinieri e la ricezione del fax da parte dell’Arpa sarebbero trascorsi diversi giorni, quasi una settimana. Possibile? Tanto ci vuole?
Occorrerà verificare. Per ora ricevo e pubblico. Inoltre il dipendente Arpa avrebbe affermato che le norme sono così mutevoli e poco chiare che non è facile sorprendendere gli spanditori scorretti.
Se questo è il comportamento normale delle istituzioni siamo nella norma. Ritardi su ritardi e problemi di vario genere che si accavallano, accanto a un bombardamento propagandistico spaventoso, a favore delle “bioenergie”, la green economy all’italiana, un affare per alcuni privati ma disastroso per tutti gli altri.