Inizialmente le linee servivano a conteggiare, e su questo pochi antropologi e archeologi hanno dubbi in merito (soprattutto quelli orientali), di sicuro riconoscono che sia avvenuto un passaggio culturale, che non ci è dato conoscere se non in forma storico mitologica, che ha portato gli orientali ad associare ai simboli della linea dritta e della linea spezzata, valori qualitativi oltre che che quantitavi.
Abaco
Fino agli anni '80/'90 erano ancora in voga le prove in cui confrontavano le capacità di un maestro del pallottoliere di vecchia scuola cinese e un calcolatore.Finchè l'ultimo maestro è stato in vita, ha sempre vinto il calcolo con il pallottoliere.
Il calcolatore, che sicuramente non possedeva i microprocessori della nostra epoca, arrivava alla conclusione con parecchi minuti di scarto sul processo d'estrazione dei dati.
E questo perchè il calcolatore segue un processo lineare per assemblare le informazioni fra loro, segue cioè la traccia predefinita dei suoi on/off.
Più è potente e più on/off riesce a fare in un secondo, ma la mente umana non ha bisogno di ripercorrere ogni volta lo stesso percorso per assemblare il pensiero, quindi è molto più veloce nell'intuizione e la definizione del risultato, poichè funziona per salti logici piuttosto che razionali.
E' cioè analogica, quindi non lineare, e complessa. Questo perchè la mente umana assembla le informazioni in modo spaziale, non sequenziale.
Una volta che il pensiero viene implementato (diciamo dal risultato di un'astrazione) per esempio, ogni volta che lo riutilizziamo per assemblare un altro pensiero, non dobbiamo ripercorrere tutto lo schema cerebrale che ci ha portato a stabilirlo perchè lo possediamo già.
Lo schema neuronale che sostiene quel tipo di pensiero infatti, se ben memorizzato, si accende immediatamente e completamente senza doverlo ricostruire dall'inizio, ma per un calcolatore (che ragiona per equazioni) questo non sempre è possibile.
Per un calcolo non è propriamente la stessa cosa. Per essere collocato all'interno di un sistema può dover essere ricalcolato ogni volta.
Stanno studiando il modo per ovviare il problema. I microprocessori del futuro faranno impallidire i nostri e sicuramente ci si avvicineranno molto. Col tempo.
Col tempo si possono fare molte cose, le idee fermentano e il pensiero laterale degli innovatori, che si differenziano dalla massa per la loro capacità di connettere schemi cerebrali sempre più ampi, riesce sempre a inoltrarsi per vie sconosciute e nuove.
E infatti, per molti secoli, I Ching come lo conosciamo oggi, non esisteva.
Esistevano però i simboli di linea dritta e di linea spezzata, i concetti di sole e luna, giorno e notte, vento e tempesta, fuoco e acqua, tanto e poco, migliaia e unità, cielo e terra, tigre e drago, maschio e femmina, destra e sinistra etc. etc. etc. e quei pochi simboli che erano in grado di incidere facilmente, prima sulle pietre o le conchiglie, poi sul bambù, assumevano significati diversi a secondo della necessità.
Giocatori di Go
Gli antichi cinesi erano praticamente ossessionati dalla dualità e non meno di quanto lo siano i fisici quantistici oggi.Il saggio che con gli occhi socchiusi meditava sul mondo e le cose, non era perso in chissà quale mistico viaggio interiore che lo portava fuori dal mondo perchè alla ricerca di "dio".
Tutto il contrario. L'uomo di conoscenza si fermava per molte ore, e sempre in un posto solo, per osservare le cose, rilevare i dettagli e poi dedurre conclusioni utili alla sopravvivenza di interi villaggi. L'uomo di conoscenza prevedeva la manifestazione della Grande Regola, perchè cercava di conoscerla.
Quanto e come un frutto si sviluppasse; come il gorgo del fiume si producesse; perchè la marea salisse a detrminate ore piuttosto che ad altre, perchè gli uccelli si alzavano in vola e cosa precedeva l'esondazione dell'acqua. Insomma tutte le cognizioni basilari, alcune di queste ora sono insegnate nelle scuole elementari, che noi diamo per scontate e che allora dovevano essere prima capite e poi utilizzate. Quindi dimostrate per empirismo.
Gli uomini che non praticavano l'osservazione però, ricavavano un grande senso di deferenza verso questa pratica "misteriosa" e chiamavano maestro, e/o vecchio saggio, chiunque la esercitasse con successo.
E coloro che praticavano la disciplina dell'osservazione, erano gli stessi uomini che studiavano le linee ricavate dai carapaci per stabilire il futuro. Futuro di importanza tale, da coinvolgere e stabilire la vita o la morte di interi villaggi per non aver saputo prevedere la siccità, piuttosto che il terremoto.
Ma se le linee servivano per catalogare e tramandare le informazioni, ci vollero migliaia di anni per arrivare al trattato della dinastia Zhou - Zhou Yi - conosciuto appunto come I Ching.
Il Libro dei Mutamenti originale nasce almeno 3000 anni fa e la sua prima stesura non è sicuramente quella che conosciamo oggi.
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