Magazine Diario personale

Che cos'è il crowdfunding? Crowdfuture risponde

Da Fioridilylla @c_venturini

badge conferenza crowdfuture

Gadget e badge della Prima Conferenza sul Crowdfunding
organizzata da Crowdfuture

"Che cosa'è il crowdfunding?" è la prima domanda a cui la conferenza organizzata da Crowdfuture ha cercato di dare una risposta. Come sapete, il 27 ottobre ho partecipato a questo evento sponsorizzata dalla donazione di Antonio. Oggi vorrei condividere con voi i contenuti di questa conferenza e mi piacerebbe conoscere le vostre esperienze al riguardo. Voglio rassicurarvi su un cosa: non temiate di leggere argomenti criptici. Si potrebbe paragonare al corso propedeutico del corso base sul fundraising. Molta teoria, qualche caso di studio e relatori internazionali con poco tempo a disposizione (peccato). Non è andata meglio al workshop organizzato da The Hub  Roma sulle donazioni 2.0..
Secondo la definizione dall'ideatore di Kapipal, Alberto Falossi, "il crowdfunding è l'insieme delle attività per raccogliere fondi su internet per costruire il capitale che servirà a realizzare un progetto." Non si parla di profit o non profit. Il crowdfunding è qualcosa ad appannaggio di tutti Descrivere in cosa consiste quasi banalizza lo strumento, ma tant'è: esistono dei siti specializzati in cui è possibile raccontare la propria storia, il proprio progetto o sogno e chiedere un aiuto economico ai sostenitori della rete, partendo da piccole cifre (LibrInnovando, per esempio, aveva individuato in 3,00€ l'offerta minima). In questi siti ci sono i bottoni di condivisione e la possibilità di creare badge e widget per il proprio blog e la speranza è che tutte queste condivisioni e visibilità portino, nel giro di poche ore, a raggiungere una quota molto significativa di donazioni. L'esempio classico del musicista che vuole trovare fondi per la realizzazione del suo disco, così come l'atleta che chiede sostegno economico per partecipare alle gare internazionali vi possono far capire come questo strumento possa essere preso in considerazione anche dai liberi professionisti, dalle persone singole, dai blogger, da chiunque. Non è un qualcosa di gratuito perché, in molti casi, si tratta di prenotazioni. Ovvero io sostengo il tuo progetto, imposto una transizione di 10,00€ in tuo favore e tu, in cambio, mi dai qualcosa di valore (il tuo disco in anteprima, un tuo libro firmato, il tour nella tua azienda etc. ). Non si tratta, infatti, di beneficenza tradizionale e non riguarda solo progetti pubblici dalle grandi dimensioni, campagne elettorali, o cause sociali. Il budget da raggiungere può essere di poche centinaia di euro, così come può riguardare bisogni personali non necessariamente collegati a qualche causa sociale. Le persone che decidono di donare un importo libero non solo si aspettano un ritorno di qualche genere, ma vogliono sapere esattamente dove i loro soldi sono stati investiti, che risultati si raggiungeranno e, se per caso si dovesse venire a sapere che l'importo della raccolta fondi è stato utilizzato per qualcosa di diverso, l'impianto crolla.  Detto così, sembra semplice e, forse, poco impegnativo. Il crowdfunding è complicato perché ha bisogno di una community alla base. Benché il principio che "i tuoi amici sono il tuo capitale" sia interessante, alla resa dei conti ciò non basta. Perché gli amici veri disposti a darti una mano economica con costanza non sono tanti, perché anche loro hanno i loro problemi e perché , in generale, questo tipo di persone si contano sulle dita di una - o più - mani e non possono sostenere il "peso" di un progetto economico da sole. Ma nemmeno la community risolve la questione del come convincere le persone a investire un euro per il tuo progetto.  Infatti, senza un lavoro sul brand, sulla fiducia, sulla motivazione, sulla credibilità, si potrà anche avere una nutrita schiera di fan/follower/amici, ma il progetto rimarrà a zero o partirà con fatica. Inoltre, siamo ancora all'inizio nella storia del crowdfunding online e questo ci obbliga a tenere conto della diffidenza verso le transizioni in rete in generale e verso soggetti che non si conoscono personalmente, del clima di contingenza attuale e delle caratteristiche di instabilità tipiche di questo periodo. La domanda che molte aziende si pongono calza a pennello per questi progetti: come monetizzo i miei fan? Il Crowdfunding è una sfida di sviluppo culturale ed economico che avvicina il networking al knotworking ovvero il lavoro sul web sfruttato per creare relazioni e collegamenti, sinergie fra le persone che finanzieranno i nostri progetti.  Markus Lampinem, CEO Grow VC e Crowd Valley, parlando del crowdfunding negli Stati Uniti (quindi da KIVA nel 2005) ci ha posto una domanda: " What do you trust?". Proprio così. La fiducia è essenziale. L'Italia ha un grande problema di trasparenza, credibilità ed equità, così come la trasmissione di conoscenze non è il primo pensiero di molte persone per il semplice fatto che nel nostro Paese il sapere è considerato merce insignificante. La campagna anti-istruzione avviata da moltissimi istituti tecnici italiani e le azioni contro l'accesso libero all'università realizzate dal nostro stesso governo esemplificano la nostra situazione. Dobbiamo fare i conti con tutti questi elementi culturali, storici ed economici quando ci avviciniamo al mondo del fundraising e a tutte le sue diramazioni per profit e non profit. Ancora di più se vogliamo raggiungere donatori in altre parti del mondo, magari meglio attrezzate economicamente. Avremmo modo di parlarne ancora, nei prossimi articoli che riguarderanno il crowdfunding. Per quanto riguarda gli strumenti, il workshop sulle donazioni online è stato piuttosto deludente.  I community manager del sito Shinynote ci hanno illustrato come realizzare una pagina per chiedere il finanziamento di un progetto sul loro sito. Vi segnalo i pochi dati citati e interessanti estrapolati dal Rapporto OFO (Osservatorio Fundraising Online) 2012: sono in aumento le donazioni online (+23%); l'83% del campione sostiene che la beneficenza in rete sia più pratica, veloce e la si può attuare in qualsiasi momento mentre il 53% preferisce quella offline per abitudine. Le piattaforme per il crowdfunding attive nel mondo sono 452 e 1 milione di campagne hanno avuto successo, secondo fonte Massolution. In riferimento ai meccanismi che portano alla realizzazione del contenuto per la promozione del progetto, i community manager hanno individuato sette domande preventive:
  1. Può suscitare interesse?
  2. E' originale?
  3. La comunicazione è semplice e coinvolgente?
  4. Siamo consapevoli dell'impegno?
  5. Abbiamo considerato l'ipotesi di fallire?
  6. Abbiamo persone con competenze di comunicazione?
  7. Ci siamo mai confrontati con questo strumento?
In conclusione, la conferenza sul crowdfunding di Roma è stata molto interessante, il workshop meno. Confrontandomi con altre persone del corso, mi sono resa conto che abbiamo avuto tutti le stesse opinioni sulla qualità dei contenuti e tutti abbiamo manifestato lo stesso dispiacere per il wifi non funzionante, gli indirizzari o contatti dei conferenzieri non diffusi. Ciò nonostante, l'evento ha avuto molto successo: eravamo in 300 alla conferenza e, secondo quanto diffuso da Crowdfuture su Twitter, le interazioni con il live twitting dell'evento hanno raggiunto moltissime persone creando molte discussioni in rete.  Ringrazio ancora una volta Antonio e aspetto di conoscere le sue disponibilità per potergli consegnare di persona la sua ricompensa, ovvero un piccolo presente per ringraziarlo dell'investimento su di me.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :