Ecco una risposta che arriva dagli antipodi, tramite il blog di John Wilkins:
filosofia è quello che si fa quando i fatti non assicurano una soluzione.
Wilkins usa tutta la ricchezza di riferimenti che ci si può aspettare da una disciplina con una bibliografia millenaria. Ma la finezza della definizione sta nel suo carattere elementare: se chiedo come funziona un motore a combustione interna, uno scienziato risponderà con una spiegazione basata sulle leggi e fatti della natura. Se chiedo, però, che cosa vuol dire “spiegazione” e che cosa s’intende per fatti della natura, faccio filosofia. Cioè propongo domande che non hanno risposte, o ne hanno troppe, o hanno conseguenze talmente impopolari che pochi sono disposti a svilupparle fino in fondo.
In questo senso la filosofia è prima delle scienze, e alla loro origine, perché la fa chiunque compia ragionamenti sui ragionamenti, e anche dopo le scienze, perché continua a porre domande anche quando gli scienziati hanno offerto le loro risposte disciplinari. E in questo senso il sapere della filosofia o è interdisciplinare e diffuso – nelle piazze e nella rete – oppure non è.
Filosofici non sono i testi accademici ad accesso chiuso che non escono dai dipartimenti di filosofia. Filosofici sono i collegamenti o link che ci fanno andare da un nodo all’altro, a cercare inutilmente un senso al tutto. Filosofica è la ricerca che trascende la regola acquisita. Filosofico è il giudizio dei morti.