Renzi ci è o ci fa? Questo è, per molti italiani, il dilemma dell’anno, il rebus che ti opprime e che quando finalmente risolvi (a prescindere da cosa avevi effettivamente pensato) ti provoca una reazione pressoché scontata accompagnata da una dichiarazione di questo tipo: “Lo sapevo! L’ho sempre saputo!”. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ognuno è liberissimo di fidarsi o meno, ognuno ha la facoltà, ci mancherebbe, di orientarsi a piacimento, ma ciò che è indubbio e certo è che solo il tempo potrà sciogliere questo dilemma, questo rompicapo politico.
Renzi twitta, viaggia per l’Europa, propone e rilancia. Sembra quasi che non abbia tregua. Certo, molto spesso finisce per impantanarsi nei suoi stessi slogan elettorali e altrettanto spesso è schiacciato dalle sue dichiarazioni, ma, come si suol dire, le somme si tirano alla fine. Il percorso dell’ex sindaco di Firenze è appena iniziato, diamo tempo al tempo. Noi italiani prenderemo sicuramente qualche pentolata, oramai ci siamo abituati, ma sicuramente tutto ciò sarà molto meglio del fastidioso e punzecchiante populismo grillino (ho recentemente realizzato un post per Nonsai.it nel quale approfondisco questo concetto).
Ma veniamo al dunque di questo post. Oggi voglio parlavi di un’idea, di un concetto, di una proposta che, ormai quotidianamente, è molto rilanciata nel panorama politico italiano. Sto parlando della temutissima patrimoniale…
Cos’è? – La patrimoniale non è una vera e propria tassa, ma è, se così si può definire, una specie di contenitore in cui vengono raggruppate ogni tipologie di tasse calcolate, invece che sul reddito, sul patrimonio del contribuente. In Italia, al momento, non è presente quest’imposta ma potrebbe essere utilizzata davvero a breve dall’attuale governo Renzi.
Alla deriva – Molti definiscono questa tassa l’ultima spiaggia dell’Italia per risanare l’abnorme debito pubblico che l’opprime. Molti altri, invece, ad essa si oppongono fermamente descrivendola come una tassa barbara e comunista fatta ad hoc per colpire i ricchi. In effetti, però, se le riforme e i tagli annunciati da Renzi non dovessero smuovere la “palude”, sarà davvero necessario applicarla e, presumo, nessuno potrà opporsi ad essa.
In conclusione – La tassa patrimoniale, bisogna dirlo, possiede un ampio appoggio da molteplici fronti. La Germania e l’Europa, per esempio, sono largamente favorevoli ad una sua entrata in scena e, perfino, il ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, si è concesso varie dichiarazioni molto eloquenti in merito: “Le imposte che danneggiano di meno la crescita sono quelle sulla proprietà, come l’Imu (esempio di patrimoniale, ndr), mentre le tasse che, se abbassate, favoriscono di più la ripresa e l’occupazione sono quelle sul lavoro”, per questo la priorità è “ridurre il carico fiscale sul lavoro”- ha affermato il ministro.
La patrimoniale sarà salutare per l’economia italiana? A questa domanda, mi rincresce molto, non riesco a rispondervi, ma vi posso far presente che se la patrimoniale dovesse essere applicata contestualmente a un taglio delle imposte su redditi, lavoro e imprese, potrebbe avere effetti redistributivi e di stimolo sugli investimenti e sulla crescita economica.
Fonte: QuiFinanza - La Stampa - Il Fatto Quotidiano