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Che cos’è un eBook?

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
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Nonostante la e-patia che mi ha preso negli ultimi tempi (ipotwitto e ipobloggo), ho continuato a “studiare e sperimentare” come dice eFFe in un bell’articolo sul self-publishing.

“Noi non abbiamo la sfera di cristallo e non sappiamo davvero cosa accadrà all’editoria italiana nei prossimi mesi e anni”. Ed è vero: credo che i tempi siano difficili da prevedere, e credo sia difficile prevedere quali specie della flora e della fauna editoriale sopravviveranno, quali evolveranno e quali, invevitabilmente, si estingueranno.

Un fatto però rimane, senza ombra di dubbio. È il libro digitale che sta tirando il cambiamento: il self-publishing diventerà più importante, rosicando guadagni all’editoria tradizionale, la distribuzione classica sarà sempre meno rilevante, l’autore potrà e dovrà sperimentare nuove forme di espressione.

E proprio per preparare un progetto legato a Zagreb, di cui svelerò i dettagli nei prossimi mesi, ho scovato un articolo dal titolo Real eBooks: Are We Still in the Stone Age?, di James Moushon.

L’autore si domanda, con impazienza che vien fuori dalle righe, quando finalmente vedremo dei veri eBook. Cioè dei libri digitali che sfruttano le potenzialità del mezzo, perché “REAL ebooks should be a different product than their paper counterparts“.

Il primo grande passo per un libro digitale è usare i links, sostiene James Moushon. Semplice, ma, come al solito, non scontato. Links nel testo, per permettere al lettore di esplorare la realtà attraverso la fiction. Ma anche links al blog dell’autore, ai suoi profili twitter, goodreads, per esempio, o, perché no?, ad altri libri dell’autore.

Interessante poi, dal punto di vista tecnico, l’idea di creare una libreria di indirizzi online a cui il libro digitale faccia riferimento in modo che l’autore possa modificare in ogni momento gli indirizzi, e il lettore averne sempre una versione aggiornata.

La semplice traduzione del cartaceo nel digitale non può funzionare. E non vedremo veri libri digitali, ne è convinto James Moushon, finché gli editori e gli autori non cominceranno a considerare l’eBook come un’opera sostanzialmente diversa dal cartaceo. I contenuti analogici sono solo la base per mirabolanti sperimentazioni digitali.

Questo momento, per chi lo coglie, è entusiasmante. Perché è ora il tempo di esplorare, di aprire nuove strade, e di diventare degli innovatori.

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