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Che cosa c’è? C’è che mi sono innamorata di te!

Creato il 13 aprile 2012 da Cenerentola @cenerellasingle

“Che cosa c’é? C’è che mi sono innamorato di te”, diceva una famosissima canzone.

Tranquilli, niente amori in vista. É solo che che tra i commenti al mio post precedente ce n’è stato uno di un ragazzo che mi ha fatto riflettere. Sì avete capito bene, RAGAZZO, UOMO, APPARTENENTE AL GENERE MASCHILE. E vi dirò di più. Ho scoperto, con gioia immensa, che anche gli uomini mi leggono, anzi, soprattutto loro.

Insomma nel commento mi ha parlato di amore a prima vista, e mi ha fatto venire l’idea per un nuovo post. In pratica si tratta di quelli che io chiamo “amori di linea”. E non solo perché sono in linea con il mio modo di vivere, o di “innamorarmi” in questo caso. Ma perché, di solito, nascono nei mezzi di trasporto.

Che cosa c’è? C’è che mi sono innamorata di te!

Non so voi, ma io mi innamoro continuamente di sconosciuti. Dovunque. Però, devo constatare che la maggior parte delle volte mi accade nei mezzi pubblici.

La tratta Padova-Bologna, percorsa in treno molte volte, o le ore passate in autobus nel tragitto casa-università, hanno visto consumarsi una serie di storie d’amore epocali in cui io diventavo peggio di Rossella O’Hara.

Lui può essere già seduto lì o arrivare dopo e mettersi poco distante da me, non ha importanza. Il fatto è che appena lo addocchio parte la sigla della Warner Bros.

Il leit motiv della pellicola è una parola fondamentale: DESTINO. Il fatto di innamorarsi di sconosciuti ha a che fare, almeno secondo me, con il fatto che siamo tutte convinte che il destino, prima o poi, farà tutto il lavoro al posto nostro. La mia nonna me lo dice sempre: “Se è destino, succederà”.

Il fatto è che questo è un problema del tutto femminile, esattamente come quella convinzione che abbiamo noi donne di poter cambiare il nostro uomo. Pensiamo, altrettanto stupidamente, che la persona con cui stiamo, o con cui desidereremo stare, sia quella destinata a noi. Che sia già tutto scritto. Perché, d’altronde, è sempre così che succede nelle storie d’amore epocali: i due protagonisti sono DESTINATI a stare insieme. Avete presente Dharma e Greg? Ditemi di sì vi prego

;)

Che cosa c’è? C’è che mi sono innamorata di te!

Insomma, la convinzione che ho quando il figaccione sale in treno è che il destino l’abbia fatto sedere lì per farmelo incontrare. Così, salda su questa teoria, appena la sigla d’inizio finisce, parte tutto. Nella mia testa, sia chiaro.

Lui mi si avvicina e mi chiede se il posto accanto al mio è libero. Io sposto la borsa, ma, proprio perché è tutto frutto della mia fantasia, non divento viola, non balbetto, non gesticolo, ma con un savoir-fair da diva gli dico: “Certo”. Poi da li è tutto un crescendo. Il sogno è velocissimo, e in un attimo arriva il bacio, il palpeggiamento, qualche frase con dentro una ventina di “per sempre”, matrimonio celebrato dal capotreno e primo figlio.

Il processo di idealizzazione è l’altro caposaldo di tutto questo ambaradan. Nelle mia mente lui è perfetto, fisicamente e caratterialmente. Perchè me lo sono costruita io. E poi dai, se me l’ha mandato il destino, mica può essere difettoso

:D

Nella realtà lui è felicemente fidanzato da quando aveva 14 anni, è più difettoso della mia connessione ADSL, mi ha scambiata per una maniaca, ha messo l’iPod a palla per distrarsi dai miei sguardi e mi considera un cesso.

Le mie speranze cominciano a ballare come gli ormoni di un tredicenne in un momento preciso:

Che cosa c’è? C’è che mi sono innamorata di te!
quando lui si alza. Perché il destino vuole che lui si alzi perché si è innamorato di me a prima vista. La realtà invece, vuole che lui si alzi perché quella è la sua fermata, la… DESTINazione!

Destino e realtà però si fondono ancora quando lui sul serio mi si avvicina e mi domanda: “Che cosa c’é?” (che tradotto vuol dire: “Ma insomma, la smetti di guardarmi? Cos’è? Ho la patta aperta? O non hai mai visto un uomo in vita tua?”)

E io: “C’è che mi sono innamorata di te”

Destino: ma vai a farti fottere!



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