Prova a pensare di essere in una sala buia e di non vivere nel 2011, ma di essere ritornato/a nel 1895. Cosa vedi? Cosa pensi? Cosa senti? Cosa impari?
Le immagini come i suoni e le parole portano con se tanti significati che non aspettano altro che essere conosciuti, svelati, interpretati. Una storia d’amore non può essere soltanto l’incontro di due persone, ma spesso mi piace pensare che sia molto di più: quelle due persone dovevano incontrarsi. Come descrivere questa emozionate storia?
La letteratura passata e recente può minuziosamente raccontare usando infinte parole e amplificando la nostra immaginazione visiva, la musica punta a stimolare l’ascolto, creando sinfonie che richiamino stati d’animo. La scultura e la pittura catturano l’attimo in cui quell’emozione è iniziata o terminata, ma la forma d’arte che tenta veramente di raccontare una storia d’amore, coinvolgendo quasi tutti i sensi e quindi percepire le sensazioni dei protagonisti come le proprie, è il cinema. Il cinema è l’arte che, come dice Montani, «al di qua della coppia “io vedo” – “io ascolto”, ci porta nella regione, più originaria, nella quale bisognerà piuttosto dire “io sento”».
Questo per me è il cinema: un esperienza plurisensoriale e pluriemotiva.