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Che cosa è la vita? Ha senso oppure no?

Da Pianetagay @pianetagay
Che cosa è la vita? Ha senso oppure no?Orazio disse, con il suo famosissimo “Carpe diem”, che l’uomo dovrebbe cogliere l’attimo, cioè non sprecare il proprio tempo pensando al futuro, perché la vita è breve e va vissuta come se ogni momento fosse l’ultimo.
Dello stesso avviso era Nietzsche, che introducendo l’oltreuomo e il concetto dell’eterno ritorno, dice che la vita va vissuta così come si presenta, bisogna gioire di essa, senza pensare al passato e al futuro.
Il cattolicesimo, che ha una visione lineare della vita (cioè con nascita e morte), indirizza l’uomo affinchè faccia della sua vita un imitazione quanto più precisa possibile della vita di Cristo. Il modello da seguire è Gesù, che è perfetto, gli uomini devono cercare il più possibile di seguire i suoi passi per poter essere poi redenti, “sacrificando” quindi la vita terrena, per una ricompensa molto maggiore, ovvero la vita eterna.
Anche Seneca ha una visione lineare della vita e riprendendo il concetto di Carpe Diem, lo ribalta. Seneca afferma infatti che la vita è si breve, proprio per questo non va sprecata indaffarandosi, ma facendo filosofia. Secondo Seneca infatti, l’uomo si “riempie di cose da fare” (ha l’agenda piena diremmo noi) per fuggire dalle reali questioni della vita. La morte è parte integrante della vita, e come tale non va temuta o evitata, ma va discussa e affrontata a testa alta, il “saggio” infatti gioisce della morte e ha vissuto una vita piena indipendentemente da quanto sia durata.

Leopardi
, dietro il suo pessimismo cosmico, nasconde in realtà un grande bisogno di certezze, speranza e felicità. In “Dialogo della natura e di un islandese”, Leopardi pone una questione molto importante, la cui fine è decretata dalla morte dell’islandese, perché effettivamente non esiste una risposta alla domanda (messa qui di seguito):
<<Natura: Tu mostri non aver posto mente che la vita di quest'universo è un perpetuo circuito di produzione e distruzione, collegate ambedue tra sé di maniera, che ciascheduna serve continuamente all'altra, ed alla conservazione del mondo; il quale sempre che cessasse o l'una o l'altra di loro, verrebbe parimente in dissoluzione. Per tanto risulterebbe in suo danno se fosse in lui cosa alcuna libera da patimento.
Islandese: Cotesto medesimo odo ragionare a tutti i filosofi. Ma poiché quel che è distrutto, patisce; e quel che distrugge, non gode, e a poco andare è distrutto medesimamente; dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace o a chi giova cotesta vita infelicissima dell'universo, conservata con danno e con morte di tutte le cose che lo compongono? >>
La domanda è dunque questa: ogni giorno ci alziamo per vari motivi, perché moriamo dalla voglia di vedere il nostro ragazzo, perché vogliamo sapere come è andata a finire quella cosa, perché di sera ci divertiremo da matti, ma proiettando lo sguardo oltre il semplice momento, secondo voi, che senso ha la vita? É giusto discutere sul fatto che la vita abbia un senso oppure no? La vita è un percorso con un fine ultimo o (come diceva Darwin) è infantile credere che tutto accada perché ha un senso, uno scopo, quando invece la vita è il risultato di straordinarie combinazioni che ci hanno portato, tramite evoluzione, ha chiederci se esiste un ordine nel caotico universo, nonostante un ordine non esita?

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