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Che cosa succede quando usiamo Facebook, Google o Amazon?

Da Psiconauta

Non rivelo certo novità assolute. Della possibilità di essere sfruttati come utenti di social network, motori di ricerca ed altro se ne parla dall’inizio del fenomeno di Internet. Mi preme solamente ricordare come, ad oggi, ogni persona che utilizza Facebook, Google, Amazon o qualsivoglia grande servizio che la rete offre in forma apparentemente gratuita, sia in realtà un Microlavoratore inconsapevole, o non perfettamente conscio. Negli anni Novanta alcuni visionari teorici come Richard Barbrook ipotizzavano un’economia del dono su internet, ovvero una condizione antropologicamente quasi simile a quella delle società tradizionali del secolo scorso. Si teorizzava la fine dell’economia di scambio commerciale, e l’inizio di un sistema basato sul dono e contro-dono. Google e Facebook hanno addirittura aderito all’inizio a questo modello, forse anche onestamente e senza secondi fini, foraggiati per lo più dalle pubblicità. Allo stato attuale tutte le persone al lavoro sulle tematiche della sociologia dei network concordano sul fatto che ogni profilo dei social network ed ogni utente dei motori di ricerca  involontariamente o consapevolmente, da una parte nutra la piattaforma di contenuti, ma contemporaneamente continui a rispondere a domande algoritmiche che sono, di fatto, veri e propri questionari di marketing. Stiamo parlando di un reale modello d’affari, basato sullo sfruttamento di microlavoro gratuito, quotidiano ed inesorabilmente costante. A esempio con Google ogni ricerca che si compie sul motore è un contributo a un sistema di review, raccomandazioni, tag e spazi pubblicitari. In pratica si parla di una vera e propria “fabbrica a cielo aperto”. Aggiungo infine che sommando l’ipotesi che l’utilizzo di servizi come Facebook, Amazon o Google possano dare autentica dipendenza nell’utente medio, alla pervasività che tali servizi stanno assumendo con il loro prevalente utilizzo su piattaforme hardware portatili (tablet e smartphone) si sta configurando uno degli ipotetici drammatici scenari Cyberpunk dello Schiavismo DIgitale. Interessante sarebbe valutare ciò a cui per ora non si pensa, ovvero lo scenario che genererebbe una presa di coscienza di massa su tutto questo…


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