Nominati 40 sottosegretari e viceministri - Fassina all'Economia, Catricalà allo Sviluppo - Al termine del Cdm la lista completa del governo. Tensioni tra Pd e Psi: "Da martedì in aula voteremo senza vincoli". Tra i nomi anche il sindaco De Luca, la Biancofiore, Micciché e la Dassù
IL GOVERNO Il premier e i ministri
All'Economia sono stati nominati Luigi Casero (Pdl. noto come "'a purpetta" - NdR) e Stefano Fassina (Pd) vice ministri, e Alberto Giorgetti e Pier Paolo Baretta sottosegretari. A Fassina sarebbe stata affidata la delega per la riforma fiscale. Al dipartimento del Lavoro viceministro è Cecilia Guerra, Jole Santelli (ex ragazza di bottega di Cesare Previti - NdR) va al Welfare.
Sono tre i viceministri agli esteri: Marta Dassù, già vice nel governo Monti; Bruno Archi, già consigliere diplomatico di Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi; Lapo Pistelli, responsabile Esteri del pd. La squadra è completata dal sottosegretario Mario Giro: esponente della comunità di Sant'Egidio, in 'quota' Scelta civica.
Alla Giustizia i sottosegretari sono Giuseppe Beretta e Cosimo Ferri. All'Interno viceministro è Filippo Bubbico, sottosegretari Domenico Manzione e Giampiero Bocci. Sottosegretari alla Difesa Roberta Pinotti e Gioacchino Alfano.
Alle infrastrutture e trasporti spicca il nome del viceministro Vincenzo De Luca, sindaco Pd di Salerno, accompagnato dai sottosegretari Erasmo De Angelis (presidente di Publiacqua Toscana, giornalista ambientalista) e il Pdl Rocco Girlanda.
Sottosegretari alle Politiche Agricole Forestali e Alimentari Maurizio Martina e Giuseppe Castiglione. Poi all'Ambiente Marco Flavio Cirillo.
All'Istruzione sottosegretari Gabriele Toccafondi, Marco Rossi Doria e Gianluca Galletti. Infine ai Beni culturali e turismo Simonetta Giordani e Ilaria Borletti Buitoni e alla Salute Paolo Fadda.
Con
il rientro a Roma del premier Enrico Letta il lavoro per la definizione
della lista ha avuto una accelerazione, e anche se le alchimie della
maggioranza 'di servizio' appare più complessa del previsto, le mosse
decisive si sono giocate in queste ore. La scelta di sottosegretari e
viceministri è legata a doppio filo con la composizione delle
commissioni e della Convenzione per le riforme. La trattativa per le
prime però è ancora più complessa perché i presidenti vengono votati e,
quindi, è indispensabile arrivare ad una scelte blindata soprattutto tra
Pd e Pdl, che hanno i voti necessari. Tra i criteri di cui si è parlato
ancora in queste ore per le commissioni, quello di affidarle a ex
ministri o a qualche 'ripescato' importante. (Fonte: Repubblica)