Che fa l’umberto?

Creato il 22 febbraio 2011 da Speradisole

In questi giorni mestamente la Lega è muta. E’ pensierosa. Depressa. Non sa bene che pesci pigliare. E’ cosciente che sta perdendo l’ennesima battaglia per il federalismo.

L’efficiente Angelino Alfano ed il suo compare Ghedini mavalà si stanno dando da fare per evitare che il credulone di Arcore compaia al processo davanti ai giudici di Milano.

Non dormono più, si vede dalle occhiaie violacee che hanno sotto gli occhi. Un tremendo fantasma  non li lascia dormire: Berlusconi con le manette.

La trovata più recente dei due è quella di reintrodurre “Immunità parlamentare” una specie salvacondotto protettivo per tutti coloro che siedono in parlamento e che, finché sono lì seduti, non possono subire processi, né per reati commessi prima della loro elezione, né per quelli eventualmente commessi durante il loro incarico  parlamentare.

Questa protezione era già ammessa nella prima repubblica,  fu abrogata  a furor di popolo in seguito a  tangentopoli, per dar modo di processare gli onorevoli disonorevolmente seduti negli scranni. E così si è assistito alla passeggiata dei vai Forlani, Craxi, e compagnia del vapore, davanti ai magistrati del pool manipulite di Milano. ( Per un maggior approfondimento leggere qui).

Uno dei partiti allora più focosi e più decisi ad abrogare l’immunità parlamentare, fu proprio la Lega Nord, ai tempi di quando ce l’aveva duro.

Ora, per difendere il papi,  la vogliono reintrodurre questa benedetta immunità parlamentare e la Lega si trova costretta a firmare la legge. A firmare in modo che tutto ritorni  come prima e la costringono, in nome di un federalismo che non otterrà mai, a accettare di nuovo ciò per cui ha combattuto a suo tempo. E’ come rimangiarsi il vomito.

E la base, quel famoso popolo legaiolo del pratone verde di Pontida, quella gente che beve l’acqua del PO, ascolta ancora questi suoi capi che si stanno afflosciando per parare il culo a Berlusconi?

Io se fossi legaiola mi arrabbierei moltissimo.

Caro arcoriano dei miei stivali, adesso portiamo avanti  il  federalismo, dei cazzi tuoi ce ne freghiamo e se non metti all’ordine del giorno questa legge, ce ne andiamo dalla  maggioranza. Siamo nati con un’idea ed i patti erano questi:  rendere l’Italia una Repubblica federale, e vogliamo che si realizzi, sono 17 anni che  parliamo d’altro”.



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