L’ospedale vecchio sta subendo un intervento di ristrutturazione globale e importante. La parte più bassa, scendendo lungo via Don Minzoni, dove una volta era la chiesa del convento degli Agostiniani (e dove è stata distrutta ogni traccia di essa) è seguita dall’ERAP (Ente Regionale Abitazione Pubblica) e la parte più a monte, dove era l’ingresso principale del vecchio nosocomio, è gestita direttamente dal Comune.
Il complesso, nella sua interezza, pur essendo forse l’edificio superstite più rilevante storicamente di tutta la città, verrà destinato ad abitazione pubblica ad eccezione dell’area che si affaccia su via Garibaldi che pare si voglia utilizzare per scopi pubblici ancora non meglio definiti. Tra le due ali si erge l’antica torre campanaria del convento agostiniano.
Struttura antichissima e ancora tutto sommato in buone condizioni, bellissima nella sua fierezza, divide esattamente (o quasi) in due le due zone di competenza dello stabile. Solo che, mentre sopra e sotto si procede, in verità con una lentezza esasperante, all’opera di ristrutturazione, nessuno si occupa della torre. Pare che nel progetto non sia contemplata. Eppure, oltre il fattore estetico (tutto lo stabile sarà visibilmente ricondizionato tranne gli antichi mattoni del campanile) la torre necessita davvero di un restauro.
Dicevamo che è in buone condizioni ma alcuni mattoni si stanno staccando dalla guglia tanto che si era reso necessario, all’inizio dei lavori di ristrutturazione, l’uso di transenne per assicurare l’incolumità dei passanti (poi accostate al muro in maniera empirica, come se il problema si fosse risolto da solo). È comunque visibile la necessità di un consolidamento. Che fine farà la torre degli Agostiniani? Altro mistero montegranarese.
Luca Craia