"Che fine ha fatto Miss Baby?" - Lee Martin

Da Rossellamartielli

"Che fine ha fatto Miss Baby?"Lee MartinEditore: Newton ComptonISBN: 978-88-541-3129-3
Pagine: 288Euro: 9,90 (ebook Euro 4,99)Collana: Nuova Narrativa Newton n. 306Anno: 2011
Un thriller destinato a diventare un classico, 
finalista al premio Pulitzer. Laney e Miss Baby non si sono mai incontrate, eppure le loro storie sono intrecciate, e la salvezza di una dipende dalla rovina dell’altra. 
Laney vive in un camper nella desolata periferia dell’Illinois, insieme alle sue amiche Delilah e Rose, due donne sole che per trovare un amore sono pronte a tutto, anche a ricorrere alla magia. Per Laney, invece, l’unica speranza di felicità è Lester, un ragazzo timido e, a detta di molti, strano. Ma quando tra Delilah e Rose esplodono gelosie e litigi, anche Laney rimarrà coinvolta in una spirale perversa di rivalità e scontri. 
In Texas, a chilometri di distanza, c’è un’altra donna, Miss Baby. Ha il cuore a pezzi, perché gli uomini della sua vita non hanno fatto altro che offenderla e umiliarla. Finalmente conosce un ragazzo tenero e gentile, una persona di cui si fida, che però ha perso la memoria. 
C’è un filo di sangue che unisce le storie di Laney e di Miss Baby. E quando la polizia bussa a una porta nell’Illinois, un mondo di superstizioni, magia nera, odio e rabbia torna alla luce…

Che cosa saresti capace di fare per amore?


«Martin ha una capacità unica di modellare i suoi personaggi, di renderli vivi e reali, fino ad affezionarsi a loro, anche quando organizzano un crimine, fanno incantesimi orribili, o progettano un delitto.»
The New York Times

«Non è il solito thriller svedese tanto di moda oggi, non ci sono serial killer né distese di ghiaccio. È una storia nuova e originale, che racconta di un amore nato in un paesino di provincia, una ragazzina difficile, uno sconosciuto senza nome, e molto altro… e tutto va terribilmente storto!»
Vogue.com

«Un libro forte e provocatorio. Martin fruga tra le pieghe delle vite disperate, senza alcuna pietà, illuminando desideri oscuri e sogni nati dalle peggiori intenzioni.»
Publishers Weekly

«Un racconto narrato in maniera magistrale. La disperazione e il romanticismo hanno un sapore quasi epico, da vecchia ballata popolare.»
Library Journal

Lee MartinAutore dei romanzi The Bright Forever (finalista al Pulitzer) e Quakertown, ha vinto numerosi premi, tra cui il Mary McCarthy Prize in Short Fiction. Tra le sue numerose opere, The Least You Need to Know, una raccolta di racconti, e due memoir, From Our House e Turning BonesInsegna scrittura creativa alla Ohio State University. Per saperne di più: leemartinauthor.com
Leggi gratis il primo capitolo!
*Recensioni e Video-recensione*
"Quando inizi a leggere Che fine ha fatto Miss Baby?, una delle ultime uscite della Newton Compton, capisci subito di avere a che fare con un finalista del premio Pulitzer: la scrittura di Lee Martin, infatti, è così limpida ed evocativa da riuscire a rendere interessanti anche quei passaggi che per necessità narrativa sono meno movimentati rispetto al “clou” dell’azione.E di azione, in questo romanzo, non ce n’è poi molta (il che non è necessariamente un male): Che fine ha fatto Miss Baby?, infatti, è un thriller psicologico lento e ossessivo, che trascina magistralmente il lettore in una spirale morbosa e sfiancante, un tarlo che lavora nelle menti dei protagonisti, diffondendosi e proliferando come un cancro – o come un virus – che contamina i pensieri e determina le azioni, fino alle estreme conseguenze.Se l’intento dell’autore era quello di mostrarci il male in tutta la sua banalità, di illustrare il corso che l’idea dell’omicidio percorre nella mente di persone comuni, non particolarmente perverse né cattive – ed è questa la cosa che sconcerta di più –, ma solo tremendamente sole, allora si può sicuramente affermare che con quest’opera Martin ha colto nel segno. Perché i mostri non esistono, o per lo meno non sempre coloro che uccidono sono “mostri” nel senso comune del termine: molto, troppo spesso il male germoglia nella vita quotidiana, sorgendo quasi dal nulla, prima sotto forma di un pensiero un po’ insistente, che poi si trasforma un’ossessione, finché, molto spesso per puro caso, si arriva all’azione.L'autore gioca sapientemente sul confine labile che intercorre tra bene e male, odio e amore, mostrando al lettore come il bisogno profondissimo d’amore, i vuoti affettivi e i traumi infantili siano in grado di generare mostri, e come la paura di restare soli spesso sia così potente da spazzare via tutto il resto, legami, amicizie e finanche ogni residuo di umanità.Per quanto riguarda la struttura narrativa, il romanzo è perfettamente costruito: le vicende delle due protagoniste, la giovane Laney, appena diciannovenne, e Miss Baby, scorrono su due binari perfettamente paralleli, quasi non c’entrassero nulla l’una con l’altra, finché qualcosa – o meglio qualcuno – fa capire al lettore quanto in realtà esse siano strettamente legate. Laney vive nella desolata provincia dell’Illinois, dove condivide un camper con le amiche Delilah e Rose, trentacinquenni single che pur di trovare l’amore sono disposte anche a ricorrere alla magia nera.Quando all’orizzonte compare Tit, musicista belloccio e superficiale, il sottile equilibrio tra le due va in frantumi; incapace di rinunciare all’amicizia di una delle due, in balìa di sentimenti contrastanti e confusi, Laney finisce per entrare in un gioco più grande di lei, contaminata da un odio che crescerà sino a diventare inarrestabile, alimentato da bugie e pregiudizi…" (continua a leggere su "La Bottega di Hamlin")
“Che fine ha fatto Miss Baby?” è thriller sui generis, targato Newton Compton, casa editrice cui spetta l’indiscutibile merito di realizzare libri di qualità mantenendo prezzi bassi, il che, in tempo di crisi e legge Levi, non è poco. Lee Martin figura tra i finalisti del premio Pulitzer e basta leggere le prime pagine per rendersi conto di quanto questo riconoscimento sia meritato: al di là della trama e della struttura narrativa, infatti, colpisce la sua scrittura, un linguaggio fluido, che incanta e irretisce il lettore nelle storie che racconta anche quando non dice nulla di che, anche quando la narrazione si fa lenta e poco interessante ai fini della trama. Momenti del genere – come ben sa un lettore più o meno accanito – non sono certo infrequenti, soprattutto nei thriller. Mantenere alta la tensione per l’intera durata del romanzo è pressoché impossibile, ed è proprio nei momenti di “stasi” narrativa che si vede la bravura di un autore. Perché un bravo scrittore è colui che sa rendere interessante anche l’ordinario, donando a ciò che appare scialbo sfumature inedite e colori visibili solo a occhi particolarmente sensibili. Lee Martin possiede tutte queste qualità. La lettura scorre piacevole, senza intoppi, portando il lettore italiano in una realtà, quella della provincia americana immensa e dimenticata da Dio, che gli è sì estranea, ma che egli ben conosce visivamente attraverso film e telefilm provenienti da oltreoceano. Un immaginario ben consolidato, dunque, su cui s’innesta una storia tragicamente banale, quasi paradossale per l’ingenua stoltezza con cui i protagonisti si lasciano trascinare da passioni più grandi di loro, da una paura più grande di loro, la paura della solitudine che ogni essere umano porta dentro di sé: una paura che, se alimentata, può farsi insostenibile. Elaine, detta 
Laney, e Miss Baby sono due donne sole e lontane, che non si conoscono: le loro vicende scorrono su binari paralleli (seppur caratterizzati da tempi diversi) per una buona metà del romanzo, finché, cioè, l’autore non rende noto l’elemento che fa intrecciare le loro storie..." (continua a leggere su SoloLibri)


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :