Magazine Diario personale

Di Holly Golightly e Colazione da Tiffany.

Da Mariellas

Di Holly Golightly e Colazione da Tiffany.


Titolo:Breakfast at Tiffany's 
Autore:Truman Capote
Traduzione:Bruno Tasso
Ricomincio da Holly e da Colazione da Tiffany.
Con il cuore nella tormenta riparto da uno dei miei personaggi preferiti. Stavolta provando a non farmi condizionare dal mio amore per Audrey Hepburn, l'attrice che le diede corpo ed anima nel film tratto dal romanzo di Truman Capote. Cercando al contrario  di trovare il giusto distacco.

Come deve essere, com'è giusto. Suvvia. Che di solito quando un film è tratto da un romanzo che abbiamo amato è sempre una gran delusione. Ogni libro è il film che ci siamo immaginati,  così come i personaggi e i luoghi. Hanno il volto che abbiamo creato con la nostra fantasia, quella voce, esattamente quei movimenti. Siamo noi gli autori, gli sceneggiatori, i fotografi, i registi. Come potrebbe piacerci qualcosa che non è esattamente la fotografia scaturita dal nostro pensiero e dalle emozioni che abbiamo maturato leggendo? Poche volte al cinema non sono rimasta delusa. 

Ma in questo caso, vidi prima il film, da bambina. E solo da adolescente lessi il romanzo. Ero nella fase Capote. Avevo appena letto L'Arpa D'Erba e continuai a scoprire l'autore rivolgendo l'attenzione al suo romanzo più famoso.
Fui travolta dal personaggio che mi rese schiava. E solo dopo tantissimi anni l'ho ripreso in mano. Centellinando le pagine, parola dopo parola. Una riscoperta.


La protagonista? Non è quella bella ragazza sventata e stralunata che ci ha fatto innamorare nel celebre film. Dotata di una grazia innata e di un gusto eccellente.  Ma va...E' una donna sofferta e sofferente. Egoista, bugiarda, traditrice. Che non si fa scrupolo ad usare chiunque per raggiungere il "suo posto" nel mondo. Traducendo il tutto in un matrimonio che le dia visibilità e sicurezza finanziaria.Non esita ad abbandonare il marito, i "suoi figli" e Fred, suo fratello adorato, per arrivare alla città dei suoi sogni: NEW YORK."Amo NY, anche se non è mia al modo in cui qualcosa deve esserlo, un albero, una strada, una casa, qualcosa che mi appartiene perché io le appartengo." Fa perfino da postina ad un mafioso. Passando messaggi in codice al suo avvocato. Certo trattasi di previsioni del tempo...Si prostituisce: "qualche passeggiatina extra alla toilette" per regalare un'uccelliera al suo amico del cuore ("Fred Bello" la ama silenziosamente e perdutamente) che abita al piano di sopra. Certo gli fa promettere che mai e poi mai ci metterà dentro una creatura viva. Che contraddizione, che pochezza, che incoerenza...Flirta alla grande con i fidanzati delle sue "migliori" amiche. Anche se poi sono queste ultime a sposarsi con il suo e a rinnegare l'amicizia. Ma chi la fa, l'aspetti.Il colpo di grazia però lo da il finale del libro... diverso, inaspettato. Stessa botta come la prima volta che lo lessi. Io rimasi lì piegata assieme a lei. Ieri e pure oggi.In realtà il mio è un vero e proprio inno alla sua stronzaggine. Sarò stronza esattamente come lei, è evidente. Noi due simili e divise da un ponte costruito sulle ali del  tempo e della fantasia.Noi che amiamo New York City nella stessa maniera assurda e innarrestabile. Per quel che mi riguarda, tutta colpa del troppo leggere fatto negli anni e dei film visti; tanto da farmi pensare la prima volta che giunsi a Manhattan "sì diavolo, io qui ci sono nata". I tombini che fumano, la gente che freme e corre sulla Quinta, le luci  e i tabelloni rutilanti di Times Square. Le vetrine scintillanti e lì esattamente all'angolo con la 57ma,  il Ciclope che regge l'orologio.

Di Holly Golightly e Colazione da Tiffany.

Foto privata MariellaEsse


Sotto, le vetrine del negozio che amo di più al mondo: TIFFANY&CO

Talmente maniaca da trascinare la mia metà davanti a quelle vetrine all'alba con una brioche tra le mani e i miei occhiali da sole calati sul naso con aria da da diva.
Noi che per amici e famiglia  ci faremmo fare a pezzi. Noi,  che per eccesso di narcisismo a volte ci sentiamo al centro del mondo...Che ogni volta cadiamo e ci rialziamo. Acciaccate, livide ma ancora vive.

E qui alcune tracce di comunione di pensiero tra le pagine del libro. Il problema è capire se chi parla è Holly o Capote. O tutti e due. Assieme ad un pezzetto di me.

"Una persona dovrebbe poter sposare uomini o donne o... stammi a sentire, se tu venissi a dirmi che ti vuoi mettere con un cavallo da corsa rispetterei il tuo sentimento. No, parlo sul serio. L'AMORE DOVREBBE ESSERE LIBERO."

"Ti rispondono sempre che le cose buone ti capitano soltanto se sei buona. Buono? Questo è già più vicino a quel che intendo io. Non un'onestà di tipo legale - io non ci penserei due volte a profanare una tomba e a rubare gli occhi ad un morto se pensassi che può contribuire al mio divertimento quotidiano - ma un'onestà nei confronti di se stessi. Sii quello che vuoi ma non un vigliacco, un fanfarone, un ladro di emozioni, una sgualdrina; preferirei avere il cancro piuttosto che un cuore disonesto."


Ma ecco che Holly mi sussurra:

Hai le paturnie gioia? Non preoccuparti, indossa un bel vestito,attenta agli accessori, la medaglietta di Tiffany e un bel paio di scarpe. Tutto si sistemerà vedrai. 
E allora inforco i miei occhiali da sole e vado...

Verso il mio Brasile.

Note bibliografiche sull'Autore
Truman Capote - romanziere- drammaturgo - giornalista - attore.
Alcune pubblicazioni:
Incontro D'Estate - pubblicato postumo 2005I Cani Abbaiano - 1973A Sangue Freddo - 1965L'Arpa D'Erba - 1951Colore Locale - 1950 Altre Voci Altre Stanze - 1948

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