Magazine Diario personale

Che libro penso per te, e lo dico pure! #1

Da Lepaginestrappate @paginestrappate

Se non sapete cosa è “Che libro penso per te – giochino di intrecci libreschi” lo potete scoprire qua.
Se sapete cosa è “Che libro penso per te- giochino di intrecci libreschi” ma non avete partecipato, chisseneimporta, non scappate! Magari potete trovare qualche idea per le vostre letture o darne agli altri… nei commenti, privatamente…
Se sapete cosa è “Che libro penso per te – giochino di intrecci libreschi” e avete partecipato… eccoci qua finalmente a svelare pacchettini (nella speranza che io non abbia incasinato troppo i biglietti sulle carte luccicanti e i fiocchi vaporosi!) :D

Abbiamo scritto i nostri profilini lettore. Ce li siamo scambiati. Abbiamo scritto i consigli a chi volevamo e come volevamo, cercando un punto d’incontro tra gusti comuni: ed ecco qui che ne salta fuori.

I post coi consigli saranno sette, perché eravamo in ventuno (che la calcolatrice mi dice essere divisibile perfettamente per sette. No, scherzo. So che è divisibile per sette: matematica alle elementari non l’ho fatta, ok, ma ho visto un sacco di film sui numeri!) e credo che se avessi inserito tutto in un unico post wordpress sarebbe imploso. Quindi, ci sarà un post al giorno, per una settimana esatta! E vi assicuro che anche così saranno decisamente corposi!

Spero di non aver fatto troppi pasticci, ma anche se li ho fatti sappiate che mi sono divertita tanto tanto quindi sarei come un bambino che ha sguazzato in una piscina di colori a dito. (Da bambina li adoravo. Mia mamma meno. Ho capito solo ultimamente perché i miei genitori si ostinassero a regalarli a figli di coppie con cui non andavano particolarmente d’accordo…) Comunque, se trovate errori, qualsiasi cosa, omissioni… avvertitemi!

I gusti di noi ventuno erano a volte eguali e a volte diversissimi: appassionati di romanzi storici, fedeli della letteratura americana, esploratori di romanzi esotici, esperti di tradizione tedesca, classicisti doc e sognatori del fantasy… un folle folle follissimo e bellissimo calderone!

:)

Ravanandoci dentro, oggi si ripesca nel mestolo…

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1.

Polimena

dice di no ai “bestselleracci” americani, ai romanzi d’amore (tranne eccezioni che confermano la regola), al fantasy e alla fantascienza. Nel grosso mucchio di quelle che guardano da lontano l’ultimo genere mi ci metto pure io e siamo davvero in tante, pure tra noi ventuno: ciò mi fa venire in mente quel che mi disse una volta un amico, ossia che le donne sono oggettivamente spaventate dalla fantascienza. Sarà vero? Mah! Piazzo l’interrogativo e poi magari un giorno ci rifletto. Comunque, Polimena dice che “di un libro amo la trama e lo spessore morale dei protagonisti. Amo gli scrittori americani contemporanei (Roth, Oates, Powers, DeLillo) e la lettura israeliana in genere e anche qualche bel giallo ben scritto”.

A me viene tanto da consigliarle Yates, anche se forse lo conosce, quel Richard Yates che la minimum fax sta pubblicando in toto e che ancora non mi ha delusa (non una sola cosa che ha scritto mi ha delusa!). Ecco, Polimena, sappi Richard ti strizza e sballottola tanto, è grigio e realista e pieno di personaggi colmi che si sentono sempre vuoti. Se invece vuoi più trama e qualcosa di più contemporaneo, Canada, di un altro Richard, che di cognome fa Ford, a me è piaciuto tantissimo: una scrittura ricca, dei volti veri. Tra le eccezioni ale storie d’amore che non ti piacciono potresti invece trovare La signora Craddock o Il velo dipinto di Maugham.

Ilaisa22 invece ti consiglia Tutto accadde oggi di Jesse Browner, che dice essere “poco conosciuto ma una piccola chicca.” La Leggivendola Chaim Potok (in Italia con Garzanti), Francesca Il giardino degli ulivi di Deborah Rohan,Namidayume “Non ti muovere di Margaret Mazzantini per quanto riguarda lo spessore dei personaggi, così come Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia”. Stefano suggerisce La famiglia Karnowski di Singer visto il tuo interesse per la letteratura ebraica. Da Mrs Fog (che ha consigliato a molti di noi la Nothomb e Vargas e si dice pronta a cospargersi il capo di cenere per questo, ma era proprio ciò che le veniva da consigliare e a cui dico di star tranquilla, che fosse per me consiglierei sempre Richard Yates e Ian McEwan…!) finalmente un pizzico di giallo zafferano!: “Per fortuna ho spulciato la tua libreria anobii: volevo consigliarti Fred Vargas che io adoro e invece l’ha già letto tutto! E pure Camilleri… Quindi mi tolgo un asso dalla manica e propongo un giallista italiano meno famoso: Santo Piazzese… Hai letto pure quello! Disperazione. E allora chiudo con Igiene dell’assassino di Amelie Nothomb. Immancabile.”

Santo Piazzese! (Suona bene come imprecazione) Tra l’altro l’anno scorso era al Salone del Libro per una conferenza sui giallisti seriali organizzata da Sellerio… eravamo in quattro gatti – contemporaneamente c’era Fabio Volo… – e lui è stato di una gentilezza rara quando sono andata da lui, poveraccio, per porgergli qualche domanda.

Paola ti fa i complimenti per la libreria (e non è l’unica a farteli!) e consiglia “Canone inverso” di Paolo Maurensig e “Ragionevoli dubbi” di Gianfranco Carofiglio.

Sara torna sul tema ebraico con “Conta le stelle se puoi di Elena Loewenthal (Einaudi). Racconta la storia di una famiglia ebrea piemontese riscrivendo la Storia: leggere per scoprire!”

Da Francesca di Lost in good books… da sbizzarrirsi!: “Molto forte, incredibilmente vicino – Jonathan Safran Foer; Un albero cresce a Brooklyn – Betty Smith; Che tu sia per me il coltello – David Grossman; Kafka sulla spiaggia – Haruki Murakami; Espiazione – Ian McEwan; Il museo dell’innocenza – Orhan Pamuck; La macchia umana – Philip Roth; Storie di ordinaria follia – Charles Bukowski (questa è un po’ azzardata, lo ammetto, ma penso che potrebbe piacerti): Il senso dell’elefante – Marco Missiroli.”

E per concludere, consigli da cui personalmente attingerò a piene mani, da Fata Carabina, lettrice compulsiva e laureata in letteratura tedesca: “ho sbirciato anobii ed abbiamo parecchi gusti in comune… Ad ispirarmi è stato il suo affermare di amare la letteratura israeliana… (siamo in due). Sono andata a cercare fra un libro contemporaneo, uno di letteratura tedesca (eh beh, da me non poteva mancare) e da un’autrice ebrea che scriveva in lingua francese (non ho scelto autori israeliani contemporanei perché noto che molti li ha già letti… ma diciamo che è un filo conduttore…)
1. Marta Barone: Miriam delle cose perdute ed. Rizzoli. Giovanissima autrice italiana, racconta la storia di Maria bambina con numerosi richiami alla cultura ebraica, ai vangeli apocrifi e con i colori della canzone di de Andrè che l’ha ispirata.
2.Ödön von Horvàth: Gioventù senza Dio ed. Garzanti. Un insegnante di lettere nella Germania anni 30 si trova ad essere “messo al bando” dai suoi studenti per aver affermato che un nero è un essere umano e che si trova a constatare come il divario generazionale fra insegnante e studenti sia diventato un abisso . Questa storia ci rappresenta in poche pagine come sia stato possibile il nazismo.
3. Irene Nemirovsky: I cani e i lupi. Come sempre la Nemirovsky è lucida, pungente. Non è tanto la trama ad incantare quanto l’intensità del racconto e lo stile con cui rende la precarietà ebraica di quel periodo (è stato scritto poco prima che fosse deportata ad Auschwitz)”

Che libro penso per te, e lo dico pure! #1

2.

Mrs Fog!

Mrs Fog – Marta – ha un blog  che vi dà già un’idea dei suoi gusti, e promette di aggiungere i consigli in cima alla sua wishlist! Per rimpolpare il suo profilo lettore aggiunge che:
“- non mi piacciono le storie drammatiche/strappalacrime;
- odio le trame scontate;
- non tollero i libri scritti in maniera sciatta e banale;
- se qualcuno mi dice che un certo libro DEVE essere letto perchè di un certo autore, per cultura personale, perchè è un successo di cui parlano tutti, ecc, a me cala la catena;
- amo i dialoghi brillanti;
- mi piace affezionarmi ai personaggi: no superuomini e superdonne, no angeli di bontà travolti da un crudele destino;
- l’ironia, il sarcasmo e la cattiveria sono sempre ben accette;
- l’unico genere che non amo è la saggistica… la mia attenzione potrebbe essere catturata dal gatto che fa le sue abluzioni piuttosto.
Romanzi rosa, gialli, neri, fantasy, fantascienza, storici, classici, moderni, contemporanei, italiani, europei, americani, orientali, leggo qualsiasi cosa. E se non mi piace la lascio lì : )”

Dice Mary “Per Marta niente trame scontate quindi io suggerisco UN DESTINO RIDICOLO di Fabrizio De Andrè.
Qui, più che i personaggi, è l’equivoco che occupa la scena.
Lettura molto interessante.”

E intanto io prendo nota: lo sapevate voi che c’era in circolazione un romanzo di De Andrè? Io proprio no!
Da Ilaisa22 un consiglio pensato per il tuo blog e il tuo amore per i viaggi: un originale viaggio del giornalista Tiziano Terzani: “Un indovino mi disse”. La Leggivendola si è sbizzarrita (animi affini?) con una rosa di titoli: “La bibliografia di Diana Wynne Jones, Il figlio del cimitero di Neil Gaiman. Jonathan Strange e il Signor Norrell di Susanna Clarke. Gli Inganni di Locke Lamora di Scott Lynch, La principessa sposa di William Goldman. Zia Mame di Patrick Dennis.”
Da parte di Sara, un romanzo che da un po’ mi incuriosisce: ““La maga delle spezie” Chitra Banerjee Divakaruni (Einaudi). E’ un romanzo ambientato negli Stati Uniti, ma l’autrice è orientale. Ci si affeziona ai personaggi e sicuramente non è un libro scritto in modo banale.

Da Francesca di Lost in good books…
“The Help – Kathryn Stockett; L’imprevedibile viaggio di Harlod Fry – Rachel Joyce; Borgo Propizio – Loredana Limone; Il club dei filosofi dilettanti (e i suoi seguiti) – Alexander McCall Smith: Gli occhi gialli dei coccodrilli (e gli altri due libri della serie) – Katherine Pancol; Non avevo capito niente – Diego De Silva; Un giorno di gloria per Miss Pettigrew – Winifred Watson: La pioggia prima che cada – Jonathan Coe”.
Da Fabiola il “consiglio di leggere Il Paradiso degli Orchi di Pennac, perché non mi sembra scontato o banale, e perché c’è sarcasmo”. Il consiglio di Francesca è invece di leggere Un uso qualunque di te di Sara Rattaro.
Da Polimena un bel giallo! “Un giallo non scontato, anche se difficile da trovare: Album di famiglia di Renate Dorrestein”.
Ray nomina un’autrice che adoro tantissssssimo – la seconda – e una che ami tantissimo tu! – la prima:
“Igiene dell’assassino” di Amelie Nothomb; “Un segno invisibile e mio” di Aimee Bender; “Caligola” di Albert Camus.
Namidayume punta su “Castelli di Rabbia di Alessandro Baricco e Schizoamore (o anche “Nella Terra di Nessuno c’erano tutti”) di Alessandro Salas per quanto riguarda i dialoghi brillanti!”
Da Fata Carabina, “tre libri in uno: la trilogia di Barry Town di Roddy Doyle. Libro spassoso, diretto, personaggi assurdi nella loro umanità, ironico e divertente mentre ci mostra uno spicchio di Irlanda. Cambiando nazione e continente ti consiglio “Nessuno scrive al colonnello” di Marquez. E’ breve ed intenso, in poche pagine affronta tematiche molto complesse (lo stile in compenso è molto più semplice degli altri libri dell’autore). Anche Nick Hornby, il suo libro meglio riuscito per me è “Alta fedeltà”. Ironia e dialoghi (e monologhi) brillanti non mancano.”
Paola consiglia “Per Mrs Fog, amante della scrittura non banale, il primo nome che mi viene in mente è quello di Antonio Tabucchi… Per iniziare, le consiglierei “Tristano muore”. Per la voglia di personaggi veri, senza buonismi e artifici letterari, mi ha fatto pensare a Bucky Cantor di “Nemesi” di Philip Roth.”

Da parte mia… mi vengono in mente tre titoli, Ritratto di famiglia con superpoteri di Amsterdam perché è godibile e non è affatto scontato, In Patagonia di Chatwin perché è un bellissimo diario di viaggio e sguardi e pensieri, e infine i Racconti di Roald Dahl, che sono ironici, brillanti e… perché no, pure cattivelli!

assoon

3.

Ray

Per Ray, lettrice di “letteratura francese e americana; amo ugualmente la narrativa contemporanea, i grandi classici e le poesie. Non leggo di licantropi o vampiri (ho amato solo Dracula, e dopo il romanzo di Stoker tutto il resto è noia) ed evito volentieri i polpettoni melodrammatici e i libri pubblicizzati come caso editoriale dell’anno”, partiamo con classico-è-bello attraverso un consiglio di Maria: “Io ultimamente sto passando in rassegna qualche classico.
L’altro giorno mi è capitato tra le mani L’ULTIMO GIORNO DI UN CONDANNATO A MORTE di Hugo.
Non l’ho ancora finito perchè ne ho in ballo altri (troppi!) ma è molto interessante.”

Voi siete brave, io la parola classico in termini di libri mi sa che l’ultima volta che l’ho incontrata ero all’ultimo anno delle superiori… XD Un classico insolito da Mrs Fog: da cui è stato tratto un film altrettanto bello: Rebecca la prima moglie di Daphne du Murier.”

Ilaisa22 azzarda a sfidare l’horror di Bram Stoker: “Stagioni diverse di Stephen King: non aspettarti il classico libro dell’orrore, sono una serie di racconti scritti secondo me in modo magistrale.” E anche La Leggivendola azzarda…! “Ti consiglio uguale L’ultimo lupo mannaro di Glen Duncan e Lasciami entrare di Lindqvist, che secondo me meritano un sacco. E poi facciamo un bel Le ultime cinque ore di Douglas Coupland.”
L’ultimo lupo mannaro te lo consiglio ugualmente pure io… al Signor Dracula dovremo pure opporgli un lupastro fatto e finito, no?

Da Polimena “Un classico americano da leggere: Pastorale americana di Philiph Roth. Namidayume indica “Nella Terra di Nessuno c’erano tutti di Alessandro Sciascia, non è stato un caso editoriale quando avrebbe dovuto esserlo, perché merita davvero.”
Da Paola “Giusto per riprendere il suo nome e il suo amore per la letteratura francese… dico Raymond Queneau, Pierrot amico mio.”
Da Fata Carabina, affinità di Libri Che Non Dimentichi: “se parliamo di letteratura posso star qui dei mesi a tirar fuori libri che han segnato parecchio la mia vita. Adoro Elias Canetti, di cui ti consiglio Le voci di Marrakesh. E’ un autore molto “prensile”, nel periodo che ha passato a Marrakesh, dove era andato in viaggio per superare un periodo di stasi, capta voci di ogni genere, emblematica la frase “Gli altri, la gente che ha sempre vissuto là e che non capivo, erano per me come me stesso”. Ti consiglio anche A un cerbiatto assomiglia il mio amore di David Grossman. Una storia ambientata in Israele, il dramma di tre persone e di due popoli.”

Io invece, Ray, ti consiglio La storia di Elsa Morante che è un romanzo imperdibile. E Grazia Deledda per sostituire gli autori del realismo che fanno tradizionalmente studiare. E un po’ di Francia: Fuochi della Yuorcenar, Una donna spezzata di Simone de Beauvoir. E per differenziare, Un giorno questo dolore ti sarà utile, di Peter Cameron.

E per concludere la carrellata di titoli consigliati da Francesca di Lost in good books (alcuni li adoro, altri so che li conosci… i rimanenti potrebbero essere da noi apprezzati!): Libertà – Jonathan Franzen; Middlesex – Jeffrey Eugenides; La libreria del buon romanzo – Laurence Cossé; Signorina Cuorinfranti – Nathanael West; Un giorno questo dolore ti sarà utile – Peter Cameron; Cattedrale – Raymond Carver; The Reader. A voce alta – Bernhar Schlin; Espiazione – Ian McEwan; Zia Mame – Patrick Dennis; Il libro delle cose perdute – John Connolly.

a domani! ♥



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