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Che monotonia un posto fisso per tutta la vita!

Creato il 06 febbraio 2012 da Marvigar4

monti matrix

   I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita, del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita! È più bello cambiare, avere delle sfide, purché siano in condizioni accettabili e questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato, tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro, o proprio non riesce a entrarci.

Mario Monti, Matrix, 1 febbraio 2012

   Sono passati alcuni giorni dalle dichiarazioni rilasciate dal premier Mario Monti alla trasmissione Matrix e il web continua ad essere intasato da gruppi su facebook, post, articoli tutti apertamente indignati e polemici nei confronti del primo ministro… Come mai? Monti si è rivelato particolarmente impopolare con le sue parole soprattutto perché il lavoro manca, la disoccupazione giovanile è altissima e buona parte dei ventenni e trentenni vedono nel posto fisso un modo per sanare le proprie angosce. Continuino pure a chiosare i soliti soloni, quando dicono che i giovani odierni sono pigri e non hanno la spinta emozionale dei loro padri, dei loro nonni che contestavano, facevano il ’68, etc…. la realtà è che i giovani di questo inizio di terzo millennio si sono trovati davanti il vuoto, grazie anche e soprattutto agli sbagli e agli egoismi dei loro padri e dei loro nonni, che se ne sono altamente infischiati delle generazioni a venire e hanno lavorato solo per sé, impedendo il naturale ricambio. E poi, siamo onesti, il posto fisso è spesso l’ultima risorsa di chi non sa fare niente o quasi e allora preferisce farlo per tutta la vita… Si dica questo a chi, sia presso lo Stato che i privati, ha vivacchiato per venti o trent’anni aspettando il fine mese senza pretendere molto da sé e da altri… riceveremo in cambio un anatema, perché avremo messo il fatidico dito sulla piaga dei benefici che molti hanno ricevuto in passato grazie al sistema “mafioso” dell’assegnazione dei posti di lavoro. Inoltre, la mobilità in Italia è spesso sinonimo di disoccupazione a lungo termine, data l’arretratezza del mondo del lavoro italiano, organizzato ancora come lo si organizzava nel Novecento, di conseguenza il posto fisso diventa una chimera, una fonte di invidia nei riguardi di chi ce l’ha. La verità è che una discreto numero di lavoratori italiani con il posto fisso non è altamente qualificato e la competenza, il merito e il talento vengono a tal punto mortificati da costituire un ostacolo più che una dote (che aspetta la sinistra italiana a scendere in piazza per manifestare contro la fuga di cervelli italiani nei paesi dell’Unione Europea, in Svizzera o negli Stati Uniti?). Ovvio che una critica al posto fisso non può essere accettata dalle corporazioni, dalle ghenghe politiche, da tutti quelli che vogliono mantenere il potere nel mondo del lavoro e non accettano una reale concorrenza e una messa in discussione dei propri privilegi. Insomma, in Italia cambiare, avere delle sfide non è generalmente considerato bello, la media nazionale dei cittadini vorrebbe essere “ipertutelata”, avere il posto fisso, quindi non c’è da meravigliarsi se Monti è stato subissato dalle critiche. Il suo errore ricorda semmai un po’ quello di Padoa Schioppa, quando a suo tempo affermò che “le tasse sono bellissime”… Qui habet aures audiendi…

© Marco Vignolo Gargini



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