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Che noia, questa politica italiana

Creato il 27 gennaio 2011 da Zfrantziscu

Che noia, questa politica italiana

Nicchia, Virginia Oldoini

Da quasi sette lustri nutro per la politica italiana lo stesso interesse che ho per quella spagnola o francese o tedesca: politiche da considerare per i riflessi che hanno nelle scelte europee coinvolgenti gli interessi della Sardegna e, nel caso di quella italiana, in quanto incide, più spesso male che bene, anche sulla vita di noi sardi. Per il resto, non mi appassiona affatto, anzi trovo noiosa e mal scritta la storia di contrapposti dossier per contrapposte trame, assai meno intrigante di altre, scritte in momenti di analoghi declini di stati.Lo sgomento per la prorompente (e per ora presunta) attività sessuale di Berlusconi e, al contrario, la strenua difesa del suo diritto ad averla, al massimo spaventa chi vede affacciarsi, all'alba del III millennio, uno scontro fra sostenitori e avversari dello Stato etico. Intendiamoci, se davvero i magistrati dovessero provare che il presidente del Consiglio si è portato a letto una minorenne nessuna condanna potrebbe essere più meritata. Pensate, però, allo sbigottimento che avrebbero provato gli attuali censori politici di Berlusconi se avessero dubitato che Monica Lewinski potesse essere minorenne quando si intratteneva con Clinton, idolo di parte consistente dei catoni odierni. Certo non lo avrebbero indicato come leader del sognato centrosinistra mondiale. Se quella ragazza marocchina scivolò veramente fra le lenzuola dell'Orco e lo fece da minorenne, lo si condanni e non se ne parli più.Eppure non mi pare questo sia, o lo sia ancora, il dato più rilevante della valanga di notizie che è rovesciata quotidianamente su di noi circa questa vicenda. Si insiste meno sull'aspetto penale della questione (sesso con una minorenne) e molto più sull'aspetto etico, l'andare a escort dell'anziano presidente, cosa, per altro, che egli nega di aver mai fatto. Centinaia di pagine di intercettazioni pare riguardino questo aspetto moralmente censurabile (oltre che deprimente) ma penalmente irrilevante. Né la prostituzione né la frequentazione di prostitute è reato. E, a quel che so, la legge punisce i reati non i comportamenti amorali o immorali.Il Vaticano è nel suo diritto quando censura i comportamenti dei credenti se questi violano la legge divina. Che questa censura sia utilizzata strumentalmente da una parte del mondo laico, lo si può comprendere alla luce della piega barbara presa dalla politica. E sarebbe persino sopportabile se questo mezzo fosse giustificato da un fine ritenuto buono: la destituzione del Tiranno che non si riesce a vincere con il voto. Quel che temo è che una parte consistente della società italiana, nella politica, nella magistratura, nei media, sia attratta dalla sirena dello Stato etico. Troppe frasi, troppi ragionamenti, troppe indignazioni circolanti in questi giorni portano a temere che stiano tornando a galla le vecchie suggestioni comuniste circa la divisione dell'umanità fra i migliori, quelli che capiscono la verità perché moralmente integri, e i reietti corrotti e corruttibili, servi fin nell'anima. Un razzismo antropologico che si affaccia, per la verità più nel mondo intellettuale che in quello politico. Il quale mondo, però, in gravissima crisi di identità dipende sempre più dai suoi maitres à penser da una parte e dall'altra dal capo carismatico.Ho sincera compassione per questa politica italiana e della sua proiezione sul popolo italiano e non ringrazierò mai abbastanza di appartenere ad un popolo diverso che vorrei immaginare lontano da quel verminaio. Non è che lo Stato a cui abbiamo dato il nome dal 1324 al 1861 sia vissuto immune da storie di commistione fra sesso e affari di stato. Nel 1859 il primo ministro sardo, Camillo Benso conte di Cavour fece scivolare fra le lenzuola dell'imperatore Napoleone III la bella e disponibile Nicchia, al secolo Virginia Oldoini contessa di Castiglione, della anche “la vulva d'oro del Risorgimento”. Certo, la bellissima Nicchia è entrata nel Panteon delle eroine prima sarde e poi italiane, dando qualcosa di più in basso della vita per la patria. Nessuna delle fanciulle che vantano o millantano notti di passione con Berlusconi ambiscono a entrare nei libri di storia e si accontentano di quelle patinate dei rotocalchi. Chi se ne serve sta tentando di farcele entrare, loro malgrado, come definitivi colpi di maglio assestati al Tiranno. Dubito che ce la faranno. Non solo per questo, ma anche per questo trovo decisamente noiosa la politica italiana.

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