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Che rivoluzione?

Creato il 30 gennaio 2012 da Laperonza

indignati, camionisti, forconi, rivoltaUna rivoluzione, quando la si comincia, bisogna finirla. Non si fanno rivoluzioni a singhiozzo, con attacchi più o meno periodici al potere. Quella è guerra civile, non rivoluzione. Per fare una rivoluzione bisogna avere un progetto. Una rivoluzione demolisce un sistema per costruirne un altro. Deve seguire uno schema logico e, per quanto cruenta essa possa essere, non può abbandonarsi a isterismi e a qualunquismi.

Ecco perché questi rivoluzionari del 2012 mi fanno paura: non hanno uno schema e, cosa ancora più grave, non hanno un progetto. L’esempio lo hanno dato i camionisti: hanno dimostrato di avere in pugno la Nazione, di essere in grado di bloccare l’Italia, di avere un potere enorme ma, alla prova dei fatti, in sostanza, non sono stati in grado di rispondere ad una semplice domanda: cosa volete? Così i “Forconi”: potente impeto d’impatto ma nessuna progettualità. Credete davvero che sia possibile abbassare il costo dei carburanti alla pompa? Siamo seri, per favore. Una rivoluzione deve volare più in alto.

Non si demolisce un sistema lanciando uova e insultando il Presidente della Repubblica. Gli “Indignati” cosa vogliono? Sono indignati, certo. Lo siamo più o meno tutti. Ma oltre a questo quali richieste fanno? Qual è il loro obiettivo? Come pensano di raggiungerlo? Non lo sanno. Non c’è una rivoluzione in Italia. Ci sono tanti piccoli guerriglieri pronti a combattere. Contro cosa non lo sanno nemmeno loro. Ma tutto questo è estremamente pericoloso. Da paura.

Luca Craia


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