“Ero quasi convinto sai?”
“Di cosa?”
“Che non valesse la pena, o che almeno non valesse più la pena, come un tempo”
“E invece?”
“E invece no. Quel tizio che per primo disse carpe diem aveva ragione! Bisogna cogliere davvero l’attimo, perché non torna. Che tragedia!”
Lei si era accovacciata sulla roccia più alta. Dopo sei ore erano riusciti ad arrivare in cima. Da lì potevano vedere il rifugio più a valle. Lui se ne stava sdraiato in una piccola radura, attento a non calpestare troppi fiori. Aveva detto che aveva voglia di fumare una sigaretta ma, una volta tirato fuori il pacchetto, il desiderio era svanito. Kate tirò fuori una bottiglia d’acqua.
“Hai sete?”
“No” - rispose Jim.
“Guarda: da qui la vista è bellissima.”
“Vorrei che fosse così per sempre.”
“Così come?”
“Così, che nella vita si potesse sempre avere una vista così.”
Kate rimase a pensare a quello che aveva detto Jim. Iniziò a mangiare un panino.
“Penso che ogni volta che avrai bisogno di una vista del genere, potrai scalare tutte le montagne che vorrai.”
“Non tutte le montagne promettono la stessa vista.” – le replicò Jim.
Kate finì di mangiare, scese un po’ con le ginocchia e si sdraiò sulla roccia.
“Solo cielo!” – esclamò
“Ti piace, vero?”
“Sì” – lei sorrideva.
Lui salì accanto a lei.
“Questi sono quei momenti in cui il resto non ha più importanza…quei momenti in cui…” – lasciò la frase in sospeso.
“Quei momenti in cui?” – lo incalzò lei, guardandolo.
“Quei momenti in cui mi importa solo di te.”
“Come fai a dirlo?”
“Come faccio a dire cosa?”
“Che ti importa solo di me. Come fai a dire che sei innamorato di me? Hai una vaga idea di chi sono io?”
Lui rise.
“E tu ce l’hai una vaga idea di chi sei?”
“Io so chi sono e cosa voglio per essere felice” – disse lei annuendo. Ancora non staccava lo sguardo da lui.
“Io so chi amo, e per questo posso dire di essere innamorato.”
“Che sciocchezza!”
“Bisogna pur cogliere l’attimo, fallo!”
“Cosa dovrei fare?” – lei si era tirata su con i gomiti.
“Vivi…” – le disse lui.
Il sole era alto, a mezzogiorno.
non c’è montagna più alta di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò – Jovanotti, Ora, 2011