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Che sia il momento del Piano B?

Creato il 04 ottobre 2012 da Mrs Garrick

Sembra un secolo fa dice Larry Elliott in un interessantissimo articolo su The Guardian Magazine di qualche settimana fa scrivendo del mondo prima della crisi economica.

Gia', sembra un secolo fa che Obama era un senatore dell’Illinois in corsa per la Casa Bianca, che Sven-Göran Eriksson era il manager del mediocre Manchester City e che Harry Potter e i Doni della Morte usciva in libreria. Sembra un secolo fa, ma questo era il mondo nel 2007, quando la Gran Bretagna è piombata di peso nella crisi economica e finanziaria più grave dalla Seconda Guerra Mondiale. Una crisi che con il passare del tempo non accenna ad alleggerirsi...

Basta aprire i giornali per essere bombardati da notizie catastrofiche, che secondo gli esperti ci vorranno almeno altri due anni prima che l’economia ritorni ai livelli di prima. E per ‘prima’ si intende quando la crisi è iniziata, nel 2008. Come sempre capita nel corso della storia, all’abbondanza è seguita la carestia. Historia magistra vitae est. ma sarebbe stato meglio notarlo prima. E non e' che le aspettative di ripresa siano poi rosee, che la debolezza dell’economia britannica - crescita troppo grande basata sul debito (carte di credito) , un settore finanziario troppo grande ed un industria troppo piccola – sono state messe a nudo dal fatto che le banche hanno chiuso il rubinetto del prestito e i consumatori non hanno piu voluto (o potuto) contare sul credito.

George-Osborne

George Osborne, il Ministro del Tesoro aveva detto che era ora che il Governo facesse come i consumatori: tirasse la cinghia. Il suo piano era quello di liberare l’economia dalla dipendenza che legava la crescita alle spese dei consumatori e quelle allo Stato. La speranza di Osborne era quella che una Sterlina debole avrebbe incoraggiato gli investimenti e l’export. Illuso... I consumatori, terrorizzati dall’inflazione, hanno chiuso ancora di piu' i cordoni della borsa, e la crisi dell’eurozona ha ha fatto il resto, rendendo difficili le esportazioni. Inutile dire che i programmi di investimenti per gli imprenditori sono stati messi dovutamnete in naftalina, sperando in tempi migliori. E Osborne dice che non c’è un Piano B. Tutto il mondo e' paese. E allora sediamoci ed incrociamo le dita.

 


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