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Che tu sia maledetta, Colleen Hoover!

Creato il 17 novembre 2014 da Ninapennacchi

Che tu sia maledetta, Colleen Hoover! O meglio, che sia maledetto il tuo nauseabondo e caricaturale "Tutto ciò che sappiamo dell'Amore". A causa di quella pessima lettura, di cui avevo parlato qui, feci una solenne promessa a me stessa: mai più New Adult! Con tutte quelle sfighe messe lì a mo’ di pulsanti di Pavlov: ehi, ora muore il padre! BIIIIIP — commuoviti!Ehi, ora muore la madre — BIIIIIP disperati!Ma tutto buttato alla cazzo, drammi giganti (e sovraffollati, tanto che alla fine non ci fai neanche più caso) trattati con un menefreghismo da far paura, perché il vero e unico dramma del libro era: ODDIO IL GRANDE AMORE DELLA PROTAGONISTA OGGI LE TIENE IL MUSO! 

Che tu sia maledetta, Colleen Hoover!

Il libro maledetto


Insomma, mai più. Così mi ero detta.
Ma, come tutte le mie solenni promesse, anche questa era destinata a non essere mantenuta. Ho cominciato a rivedere le mie convinzioni con John Green, "Cercando Alaska", di cui ho accennato qui. Il mio ragionamento è stato il seguente: l'autore è un uomo. Dunque, in un libro, di fronte alla seguente prospettiva:
1) dramma di non poter sbaciucchiare un ragazzo conosciuto da due giorni 2) dramma di tua madre che muore di cancro
probabilmente un autore maschio riterrà la seconda sfiga più grave. (Sì, qui sono stata incredibilmente sessista. Ma leggete "Tutto ciò che sappiamo dell'Amore" e potrete capire perché la pensavo così sulle autrici New Adult. Eccheccazzo, anche gli ormoni adolescenziali dovrebbero avere un po' di decenza). 
Green mi ha un po' riconciliata con il genere, pur notando in lui una certa incapacità nel far sentire il dolore dei suoi personaggi. Però a quel punto mi ero lanciata. Ho dunque deciso di seguire il consiglio di Silvia, de "Il piacere della lettura", e ho provato a ributtarmi con un libro che lei definiva bellissimo, "Il Tuo Meraviglioso Silenzio". Non contenta, subito dopo ho letto un altro libro NA, "Per una volta nella vita". 
Come è andata questa mia nuova incursione nel genere? Beh, state per scoprirlo...

Il tuo meraviglioso silenzio



Che tu sia maledetta, Colleen Hoover!
Trama: Le sue dita non possono più correre sul pianoforte, il suo mondo pieno di note è diventato muto. Nastya era una promessa della musica, prima. Prima che tutto precipitasse, prima che la vita perdesse ogni significato. Da 452 giorni Nastya ha smesso di parlare, e il suo unico desiderio è tenere nascosto il motivo del suo silenzio. La storia di Josh non è un segreto: ha perso tragicamente i suoi cari, e solo nel recinto impenetrabile che ha costruito intorno a sé si sente al riparo dalla compassione degli altri e libero di dedicarsi in solitudine all'unica cosa che lo tiene in vita: intagliare il legno. Quando sembra non esserci più luce né speranza, Nastya e Josh si trovano e le sensazioni sopite esplodono dal corpo e dal cuore. Due lontananze si incontrano, cercando l'una nell'altra la forza per superare il passato e rinascere davvero.

Ho cominciato a leggere questo libro con qualche dubbio, ma già alla prima frase mi ha catturato. È lo stile a far la differenza, più che la storia. Perché essendo un New Adult, ci sono sfighe come se piovesse. Però... però. Però le sfighe tu le senti davvero, a poco a poco, ti pungono dentro. E non perché l'autrice ti dice: piangi! Ma perché anzi, ti dice, non piangere, perché i miei protagonisti non piangono; vivono distanziandosi dal mondo, senza clamori, con un dolore così sepolto che, da fuori, non si deve notare. Lo stile secco, quasi cinico, dei protagonisti ti impedisce di sentirti moralmente ricattata; loro stessi non vogliono compassione. Josh vuole l'anaffettività, Nastya vuole vendetta: nessuno dei due chiede pietà. 
Ci sono alcune cose che mi hanno irritato in questo libro. Cose sciocche che mi hanno fatto decrescere il giudizio a 3 stelline e tre quarti. La prima cosa è che entrambi i protagonisti non sono fighi, sono STRAfighi. E la seconda è che, in certi momenti, le situazioni mi sono sembrate forzate. Ecco, odio le situazioni forzate perché è evidente che sono messe lì per avvicinare i protagonisti senza fatica da parte dell'autrice. E mi fa incazzare, perché mi fa ricordare che sto leggendo un libro e i personaggi non esistono davvero. Un esempio per tutti: Nastya appena arrivata nella scuola nuova sfugge tutti, fino al punto che in pausa pranzo si nasconde in ambienti solitari per evitare le compagne e i compagni di scuola. Ma, quando un ragazzo le chiede di andare ad una festa, lei ci va. Cioè, a voi sembra sensato? A me no. (Chiaramente questa festa non serve a un tubo se non ad avvicinare lei e Josh.)
Comunque, a parte la mia agopagliaite, secondo me questo è davvero un buon libro, scritto bene, con protagonisti tosti e un avvicinamento tra i due che è meraviglioso per quanto è delicato. E l'ultima frase del libro... non ci sono parole per descrivere quanto è bella l'ultima frase del libro. Varrebbe la pena leggerlo solo per la dolcezza delle ultime parole, una quadratura del cerchio comprensibile solo dopo aver letto tutto il resto, perciò non cercate scorciatoie. Fidatevi: ne rimarrete commosse. E dunque, se lo leggete, fatemi sapere. 

Per una volta nella vita



Che tu sia maledetta, Colleen Hoover!
Trama: Eleanor è appena arrivata in città. La chioma riccia rosso fuoco e l'abbigliamento improbabile, ha lo sguardo basso di chi, in pasto al mondo, fa fatica a sopravvivere. Park ha tratti orientali che ha preso dalla madre coreana e veste sempre di nero. La musica è il suo rifugio per tenersi fuori dai guai. La loro storia inizia una mattina, sul bus che li porta a scuola. Park è immerso nella lettura dei suoi fumetti e perso tra le note degli Smiths, Eleanor si siede accanto a lui. Nessun altro le ha fatto posto, perché è nuova e parecchio strana. Il loro amore nasce dai silenzi, dagli sguardi lanciati appena l'altro è distratto. E li coglie alla sprovvista, perché nessuno dei due è abituato a essere il centro della vita di qualcuno. Tra insicurezze e paure, Eleanor e Park si scambiano il regalo più grande: amare quello che l'altro odia di sé, perché è esattamente ciò che lo rende speciale.

Questo libro è stata la vera scoperta, il diamante tra il carbone e il titolo in corsa per la migliore lettura del 2014. Dio quanto mi è piaciuto questo libro. Un sacco. 
L'autrice ha rischiato grosso, scegliendo due protagonisti atipici. Eleanor, grassoccia e ingombrante (ma non per finta, che poi si scopre che è una pin-up, per intenderci; no; è grassoccia sul serio, o meglio, ha una costituzione imponente, tanto da venir soprannominata "Big Red"); Park, invece, è bassino (anche se carino e integrato) e un po' effeminato (a giudizio del padre). Talmente fuori dagli standard questi due che sento già le vostre proteste: lui deve essere strafigo! Lui deve essere un Alpha Man! 
E invece no. Ma proprio per niente, ragazze. Ve lo giuro: non avete mai letto di un innamoramento più dolce, struggente, poetico, di quello che leggerete nelle prime pagine di questo libro. Sono gli anni Ottanta, quindi esistono una serie di ostacoli tra loro che oggi sembrano preistoria: mancano i telefonini, le app, i computer. Al contrario, esistono le musicassette, quelle compilation che ci si faceva tra amici e, soprattutto, tra innamorati. La musica è fondamentale in questo libro, così come i fumetti, parole oltre le parole, quando comunicare è difficile perché si è giovani, perché si ha il timore di essere esclusi dal "branco", perché è il primo amore e non si sa che cazzo sta succedendo, perché improvvisamente si ha bisogno di una persona quando, fino a ieri, si stava benissimo da soli. How Soon is Now, passando per i Joy Division, arrivando agli U2. Sono questi i regali che Park fa ad Eleanor, e gli X-Man, e Watchman - e lei gli regala i Beatles, e anche la forza di fregarsene del gruppo che lo circonda, di deludere le aspettative di suo padre senza più sentirsi sbagliato. Eleanor vive in una famiglia disagiata, disfunzionale; la sua personalità emerge comunque, nei colori che esplodono dai suoi abiti-sacchi che ne nascondono la femminilità ma, forse, fanno emergere aspetti più importanti; Park vive in una famiglia perfetta, ma che, proprio per questo, lo fa sentire inadeguato.
Provate a leggere le prime pagine. E non lo mollerete più. Promesso! (E stavolta mantengo.)

Che tu sia maledetta, Colleen Hoover!

La copertina della nuova ristampa
di "Per una volta nella vita",
che ora troverete in libreria con il titolo "Eleanor & Park".
Io preferivo la copertina di prima, ma fa lo stesso


E dunque, come avete visto, con questi due NA è andata più che bene. La maledizione di Colleen è finalmente spezzata. 

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