Un tempo quando si parlava di concorrenza, pensavo subito a un prodotto che si scontrava nello stesso mercato, fascia e target cliente, con un altro prodotto molto simile.
Io che alle superiori studiavo per diventare un “creativo” AKA grafico pubblicitario, quando pensavo alla parola concorrenza, mi veniva in mente due grossi colossi di bibite gassate, che si pugnalavano a colpi di pubblicitá e celebrities … bei tempi quelli.
Non avrei mai pensato che in futuro, tale parola sarebbe stata utilizzata anche e soprattutto nell’ambito lavorativo.
Ok, giá ai miei di tempi – come suono vecchia!!! – mi ricordo di una volta che la professoressa di comunicazione visiva, entró per la prima volta nella nostra aula, ci squadró e dall’alto della sua cattedra ed esperienza proferí che pochi, se non nessuno di noi sarebbe divenuto un grafico pubblicitario.
Un altro ebbe – forse – piú pietá di noi poveri fanciulli sognatori di posti d’oro alla yuppie degli anni ’80 appena lasciati alle spalle con tutta la loro scia dorata, e ci disse che era meglio espatriare, perché era in UK e in USA dove la pubblicitá la faceva da padrona, e se volevi un posto in questo settore, ti dovevi da spostá.
Che precursore dei tempi il nostro professore di grafica pubblicitaria!
Oggi invece la concorrenza si é spostata fra noi, in noi, vai ad un colloquio e la prima cosa che fai, ancora prima di farti venire le paranoie su cosa ti chiederanno e su come andrai, é quello di squadrarti attorno, di localizzare i tuoi “avversari”, i tuoi competitors.
Quello lí sembra troppo vecchio per il posto, quella troppo giovane, quell’altro per come é vestito io non lo prenderei mai!
Non vi dico poi se vi fanno i colloqui di gruppo, tu stai lí con un orecchio a sentire cosa dice l’head hunter e con l’altro a sentire cosa rispondono o dicono i tuoi competitors.
Tutti lí assemblati per un unico posto, tutti lí che si squadrano, soppesano, giudicano e cercano eventuali falle nel sistema per dichiararsi – dentro di sé – giá vincitori, ancor prima del verdetto.
Anvedi quella come ha risposto!
Ma quello li che caxxo sta dicendo?!!
Ma nooo scemo, l’azienda non é posizionata in quell’area di mercato!
Mia sorella l’altro giorno é andata a fare un colloquio di gruppo, torna e mi dice che molti hanno detto – dopo aver sentito cosa l’azienda offriva – che se mai li avessero chiamati per un altro colloquio conoscitivo, non ci sarebbero andati.
Falsi loro!
Lei é stata richiamata per un secondo colloquio, e guarda caso ci ha ritrovato alcuni degli stessi che evavano spergiurato di non tornare se richiamati dall’azienda, per un altro colloquio conoscitivo.
Bella mossa direi!
Ti faccio credere di non essere interessato, e poi ZAC! Invece lo sono, mi chiamano ci torno e tu invece pensando che appunto la posizione tanto non era allettante, plus in molti hanno detto lascia perdere, se ti richiamavano gli avresti detto di no.
Guardate, che la questione non fa una piega!
Siamo portati a pensare che se un gruppo dice “nah lascia stare non é interessante”, allora li segui anche tu. Se la massa dice cosí … allora le cose debbono stare in quel modo!
In UK la concorrenza é alta.
In certi settori é a dir poco spietata.
Specialmente nel settore dell’hospitality [ristorazione e hotel] e in quello delle vendite e customer service [da sales assistant in su], ne vedrete di belle.
Ora non vi voglio scoraggiare, ma per chi mi conosce, sa che amo essere schietta e sincera e dire veramente come stanno le cose, OK sotto una mia ottica, che cerco peró sempre di spogliare dal mio sguardo soggettivo.
Insomma meglio arrivare preparati e poi invece trovare una calda accoglienza, che invece arrivare impreparati e prenderci pure due calcioni quando ti aspettavi invece una stretta di mano di benvenuto … non so se me intiendo!
Capiamoci bene, tutto ció é normale perché su 10 persone che emigrano in UK, 9 e mezzo di voi per attappare le prime spese e mettere qualcosa nel CV, cercheranno subito lavoro in questi due settori.
Pochi, pochissimi vanno in UK dritti e sparati per lavorare in un ufficio, a chi capita é perché ha giá belle esperienze e skills rilevanti nel proprio CV, invece per il resto – ossia la maggioranza – si va li per iniziare con lavoretti umili e poi fare la scalata verso qualcosa di piú sostanzioso.
Ne vedrete di cotte e crude, preparatevi perché molti di questi immigrati giá parlano un inglese molto piú del decente, anzi, lo parlano molto meglio degli inglesi stessi, a cui spesso ho chiesto significati di parole e mi sono vista rispondere un hum I don’t know…
Oppure io stessa avevo un dizionario piú forbito del loro ….
Anyway, stanno tutti con il coltello in mezzo ai denti, considerate che tutti si trovano nella vostra stessa situazione AKA hanno lasciato casa e comoditá, hanno due soldini e devono in fretta trovarsi qualcosa per permettersi di rimanere lí in UK.
Alcuni di voi – spesso quelli che in UK non ci hanno mai messo piede e quindi non sanno nulla di cosa accade, se non attraverso blog e forum o l’amico di turno trasferitosi – si immaginano che siamo gli unici che espatriano, che in UK non c’é poi tutto sto andirivieni di gente, o peggio che fuori Londra la vita sia migliore e che il “peggio”, sia concentrato solo e soltanto a Londra.
Vi sbagliate, guardate che non siete gli unici che hanno fatto la magica e furbastra pensata del: ah sí tanto tutti vanno ad intasare Londra, io invece furrrbo me ne vado fuori Londra a cercare lavoro.
No di questi tempi la concorrenza la trovate a Londra come nel paesino sperso della campagna inglese, perché dovete pure considerare che nonostante le legende che circolano ancora su: “in UK si trova lavoro in un attimo e si guadagna come pazzi!” in realtá dovete considerare che in mezzo a questo mare magnum di immigrati in cerca di gloria e fortuna, ci sono pure gli stessi inglesi che pure loro mica se la passano de ‘sti tempi tanto bene…
La concorrenza é acerrima, é forte, quindi imbottitevi bene, infilate il vostro coltello in bocca e sgusciate a farvi largo in una realtá intasata come quella britannica.
Pensatela bene, appena ci viene in mente l’idea di espatriare 9 persone su 10 pensano a lei, la vecchia signora inglese, e 1 invece pensa … che ne so a Berlino!
Pure che anche lí …. apriti cielo!
Con tutto questo ranting, io non vi voglio demoralizzare, anzi, vi vogli aiutare, far aprire gli occhi e darvi qualche dritta, che spesso … ahimé non me ne vogliate, molti blog non danno.
Ci sta tutto a dire le cose fighe che uno fa a Londra, la vita figa che Londra stessa ti offre, ma credetemi avrei tanto voluto leggere di qualcuno che dicesse in mezzo a tutto quello sfavillare, di come le cose – di questi tempi – stavano realmente.
Anyway, come diceva mia nonna tanto tutto va provato sulla propria pelle.
A voi il verdetto finale!
Sir Koala ringrazia e saluta.